Per il primo Sondaggio da Incubo proveremo a stabilire quale sia il miglior Ron. Abbiamo cinque nomination di tutto rispetto. Chi prevarrà?
sabato 17 ottobre 2015
domenica 4 ottobre 2015
Tristezza di Inside Out
Avere avuto una buona idea per il soggetto del tuo film non ti esenta dal cadere in buchi nella sceneggiatura. E infatti.
Pete Docter (regista, autore e sceneggiatore) e Ronnie Del Carmen (co-regista, autore e sceneggiatore) hanno avuto sicuramente un'intuizione molto fertile nel concentrarsi sulla molteplicità delle nostre emozioni interne e nell'individuare, sinteticamente, alcuni specifici personaggi che ne incarnano le cinque principali: Gioia (a prevalenza gialla), Disgusto (verde), Tristezza (blu, associazione quasi obbligata visto che in inglese blue significa malinconia) Paura (viola) e Rabbia (rosso) tutte ben posizionate nella sala di controllo del nostro io (vedi figura 1).
L'idea non è nuovissima: già Platone aveva individuato i due cavalli e l'Auriga, mentre Freud aveva disegnato un sistema basato su Io, Es e Superio. Qui si scelgono cinque emozioni e le si associa a cinque colori ottenendo un effetto finale curiosamente simile nel numero e nel colore alle mascotte delle Olimpiadi di Pechino (vedi figura 2).
(Attenzione: spoiler). In tutti gli esseri viventi del film albergherebbero queste cinque emozioni, ognuna delle quali ha un compito preciso: Gioia, un po' il capo della gang, ha come obiettivo principale il benessere della persona ospite (nel caso di specie, la povera undicenne Riley deportata dall'amato Minnesota a S.Francisco), Paura e Disgusto servono a tenerla lontana dai pericoli e dalle cose schifose, Rabbia serve a farla reagire in situazioni specifiche. Quella che sembra non avere una vera funzione è Tristezza che infatti combina guai dall'inizio del film, macchiando di malinconia tutti i ricordi positivi, agendo compulsivamente in modo da danneggiare il lavoro degli altri, in particolare quello di Gioia, come in preda a un demone distruttivo.
A un certo punto del film, Gioia, per cercare di contrastare l'azione negativa di Tristezza, viene proiettata fuori dalla sala di controllo, il che provoca la caduta del buonumore di Riley. Non si capisce però perché non ci sia anche una caduta della malinconia, visto che anche Tristezza è fuori dalla sala. Ma questo è niente: Gioia cerca in ogni modo di tornare nella sala di controllo, ma nel farlo cerca in ogni modo di trascinarsi dietro Tristezza, che invece è del tutto pigra e passiva.
Ma perché? Si tratta quella che combina guai a manetta e una volta che Gioia tornasse nella sala di controllo senza Tristezza, Riley sarebbe perennemente esente dal cattivo umore. Le cose vanno avanti così per diverso tempo, con Gioia che cerca di tornare e Tristezza che si deprime.
Nel finale però gli sceneggiatori mettono una pezza e scopriamo perché, secondo loro, Gioia dovrebbe essere tanto affezionata all'idea che anche quella rompiscatole di Tristezza torni: la piccola Riley sta salendo su un autobus per tornare in Minnesota, ma colta dalla tristezza chiede all'autista di fermarsi. Così torna dai genitori e poi, sempre grazie all'apparente tristezza, viene consolata da loro.(Rumore di unghie sul vetro).
Insomma: mentre Gioia, Paura, Disgusto e Rabbia sembrano ben ancorate a una spiegazione, sia pur schematica, del gioco delle emozioni, Tristezza sta assieme con il nastro adesivo. Davvero poca cosa per uno dei personaggi principali di uno dei film più celebrati di questo periodo.
Insomma: mentre Gioia, Paura, Disgusto e Rabbia sembrano ben ancorate a una spiegazione, sia pur schematica, del gioco delle emozioni, Tristezza sta assieme con il nastro adesivo. Davvero poca cosa per uno dei personaggi principali di uno dei film più celebrati di questo periodo.
mercoledì 9 settembre 2015
Etiquetas Pocket
Con un gruppo di amici abbiamo inventato questo gioco fantacalcistico. Chi intende partecipare può semplicemente inviare la propria formazione composta da quattro calciatori a etiquetas.asta1 at gmail.com entro le ore 18 del 12 settembre 2015.
Update: essendo rimasto solo un posto libero, si prega di mandare quanto prima un'email di conferma, anche senza la formazione per la quale c'è tempo fino a sabato alle ore 18
Etiquetas Pocket Serie A – Regolamento 9 settembre 2015
Update: essendo rimasto solo un posto libero, si prega di mandare quanto prima un'email di conferma, anche senza la formazione per la quale c'è tempo fino a sabato alle ore 18
Etiquetas Pocket Serie A – Regolamento 9 settembre 2015
Regole principali
1. Prima del fischio d'inizio della partita che apre ogni turno di Serie A ogni giocatore di Etiquetas può (deve) mandare all'indirizzo del gamemaster etiquetas.asta1 at gmail.com una email con la propria formazione composta da quattro calciatori di serie A: un portiere, un difensore, un centrocampista e un attaccante di Serie A (per comodità si utilizzeranno i ruoli indicati da Magic Cup della Gazzetta dello Sport, nella versione dell'elenco senza trequartisti). (Vedi in coda le istruzioni per l'invio dell'email).
1. Prima del fischio d'inizio della partita che apre ogni turno di Serie A ogni giocatore di Etiquetas può (deve) mandare all'indirizzo del gamemaster etiquetas.asta1 at gmail.com una email con la propria formazione composta da quattro calciatori di serie A: un portiere, un difensore, un centrocampista e un attaccante di Serie A (per comodità si utilizzeranno i ruoli indicati da Magic Cup della Gazzetta dello Sport, nella versione dell'elenco senza trequartisti). (Vedi in coda le istruzioni per l'invio dell'email).
2. Non c'è asta: alla prima giornata
(si inizia con la terza giornata di Serie A) ogni giocatore può
scegliere con la massima libertà (inevitabilmente, peraltro, non
sapendo quali calciatori sceglieranno i propri avversari) i quattro
calciatori da inserire in formazione
3. Alla conclusione di ogni turno di
Serie A vengono assegnati ad ogni giocatore 10 punti per ogni gol
segnato in quel turno dai quattro calciatori della propria formazione
(anche il portiere può segnare, come è noto).
4. Il premio di 10 punti viene ridotto in funzione del numero di gol subiti dal portiere incluso in formazione. Se il portiere subisce 1 gol il premio per ogni gol scende a 7 punti, se subisce 2 gol scende a 5 punti, se subisce 3 gol scende a 3 punti e se subisce 4 o più gol oppure il portiere in formazione non gioca neanche un secondo, il premio scende a 0 punti, in altri termini non viene assegnato alcun premio alla formazione per quel turno, indipendentemente dal numero di gol fatti.
4 bis: Premio “originalità”: se il torneo di Etiquetas è composto da almeno dieci giocatori, per incentivare scelte meno scontate, si introduce un premio all'originalità: 1) se in un turno uno o più giocatori hanno incluso in formazione 4 calciatori che non sono stati scelti da nessuno degli altri partecipanti e 2) il proprio portiere (compresi eventuali sostituti e titolari) ha giocato e non ha subito alcun gol, allora i gol di quei giocatori che hanno in formazione 4 calciatori non scelti da nessun altro valgono 12 invece di 10.
4. Il premio di 10 punti viene ridotto in funzione del numero di gol subiti dal portiere incluso in formazione. Se il portiere subisce 1 gol il premio per ogni gol scende a 7 punti, se subisce 2 gol scende a 5 punti, se subisce 3 gol scende a 3 punti e se subisce 4 o più gol oppure il portiere in formazione non gioca neanche un secondo, il premio scende a 0 punti, in altri termini non viene assegnato alcun premio alla formazione per quel turno, indipendentemente dal numero di gol fatti.
4 bis: Premio “originalità”: se il torneo di Etiquetas è composto da almeno dieci giocatori, per incentivare scelte meno scontate, si introduce un premio all'originalità: 1) se in un turno uno o più giocatori hanno incluso in formazione 4 calciatori che non sono stati scelti da nessuno degli altri partecipanti e 2) il proprio portiere (compresi eventuali sostituti e titolari) ha giocato e non ha subito alcun gol, allora i gol di quei giocatori che hanno in formazione 4 calciatori non scelti da nessun altro valgono 12 invece di 10.
5. Al successivo turno di Serie A, ogni giocatore di Etiquetas è obbligato a modificare la propria formazione, cambiandone due (e solo due) componenti (almeno uno dei quali deve essere il portiere o l'attaccante) e mantenendone due e solo due presenti nella formazione nel turno precedente.
6. Quando un calciatore viene escluso da
una formazione, non potrà più essere inserito in formazione nei
turni successivi.
Casi particolari e considerazioni
Formazione
Un calciatore di movimento non gioca o non gioca tutti i novanta minuti. Se un difensore, centrocampista o attaccante incluso in una formazione di Etiquetas non viene schierato in Serie A per qualsiasi motivo (squalificato, infortunato, venduto a una squadra estera ecc.) oppure non gioca tutti i novanta minuti, non c'è alcuna penalizzazione per il giocatore di Etiquetas che lo include in formazione, salvo l'ovvia considerazione che il calciatore non porta alcun punto per quel turno (se non gioca del tutto) oppure ha meno tempo per segnare (se gioca solo per una parte dei minuti).
Un calciatore di movimento non gioca o non gioca tutti i novanta minuti. Se un difensore, centrocampista o attaccante incluso in una formazione di Etiquetas non viene schierato in Serie A per qualsiasi motivo (squalificato, infortunato, venduto a una squadra estera ecc.) oppure non gioca tutti i novanta minuti, non c'è alcuna penalizzazione per il giocatore di Etiquetas che lo include in formazione, salvo l'ovvia considerazione che il calciatore non porta alcun punto per quel turno (se non gioca del tutto) oppure ha meno tempo per segnare (se gioca solo per una parte dei minuti).
Un portiere non gioca o non gioca
tutti i novanta i minuti. Come
descritto nel punto 4 del regolamento, se un portiere incluso in una
formazione di Etiquetas non gioca neanche per un secondo, la
formazione di Etiquetas che lo include, non prenderà alcun punto per
quel turno. Nel caso in cui invece un portiere presente in una
formazione di Etiquetas giochi solo per una parte del match si terrà
conto del numero totale di gol subito dall'intera squadra di
appartenenza.
Esempio: Davide, giocatore di Etiquetas
nel 2009-10, al quinto turno schiera Julio Cesar, Zebina, Perrotta e
Inzaghi. Julio Cesar parte titolare e subisce un gol, poi viene
espulso, tra i pali entra Castellazzi (entrato in sostituzione di
Materazzi) il quale subisce un altro gol. Poi Castellazzi si
infortuna, l'Inter ha finito i cambi e Mourinho manda in porta
Cambiasso il quale subisce un altro gol: il totale dei gol subito da
Davide è 3. Se Inzaghi ha segnato una doppietta, Davide si porta a
casa 6 punti. Sarebbero stati 6 punti anche se Davide avesse
schierato in porta anche Castellazzi (correndo però un grosso
rischio di prendere zero punti perché Castellazzi partiva dalla
panchina). Del tutto ininfluente che Zebina e Perrotta abbiano
giocato.
Una formazione NON include due e solo due calciatori rispetto al turno precedente. Nel caso in cui un giocatore non includa in formazione due e soltanto due calciatori uguali rispetto alla formazione precedente (bensì zero, uno, tre oppure quattro) la formazione viene considerata irregolare. Tutta la formazione viene azzerata e il giocatore di Etiquetas per quel turno giocherà con una formazione “nominalmente” composta da: Portiere del turno precedente, Difensore del turno precedente, nessun centrocampista e nessun attaccante. Però per quel turno NON riceverà punti, neanche se il difensore o il portiere dovessero segnare. I calciatori rimossi automaticamente dalla formazione (in particolare il centrocampista e l'attaccante) non saranno più utilizzabili da quel giocatore per tutta la rimanente durata del torneo.
Un giocatore non invia in tempo utile la formazione. La regola sopra esposta si applica anche nel caso in cui un giocatore non dovesse comunicare del tutto la formazione in tempo utile. Il giocatore di Etiquetas per quel turno giocherà con una formazione “nominalmente” composta da: Portiere del turno precedente, Difensore del turno precedente, nessun centrocampista e nessun attaccante. Però per quel turno NON riceverà punti, neanche se il difensore o il portiere dovessero segnare. I calciatori rimossi automaticamente dalla formazione (in particolare il centrocampista e l'attaccante) non saranno più utilizzabili da quel giocatore per tutta la rimanente durata del torneo.
Una formazione NON include due e solo due calciatori rispetto al turno precedente. Nel caso in cui un giocatore non includa in formazione due e soltanto due calciatori uguali rispetto alla formazione precedente (bensì zero, uno, tre oppure quattro) la formazione viene considerata irregolare. Tutta la formazione viene azzerata e il giocatore di Etiquetas per quel turno giocherà con una formazione “nominalmente” composta da: Portiere del turno precedente, Difensore del turno precedente, nessun centrocampista e nessun attaccante. Però per quel turno NON riceverà punti, neanche se il difensore o il portiere dovessero segnare. I calciatori rimossi automaticamente dalla formazione (in particolare il centrocampista e l'attaccante) non saranno più utilizzabili da quel giocatore per tutta la rimanente durata del torneo.
Un giocatore non invia in tempo utile la formazione. La regola sopra esposta si applica anche nel caso in cui un giocatore non dovesse comunicare del tutto la formazione in tempo utile. Il giocatore di Etiquetas per quel turno giocherà con una formazione “nominalmente” composta da: Portiere del turno precedente, Difensore del turno precedente, nessun centrocampista e nessun attaccante. Però per quel turno NON riceverà punti, neanche se il difensore o il portiere dovessero segnare. I calciatori rimossi automaticamente dalla formazione (in particolare il centrocampista e l'attaccante) non saranno più utilizzabili da quel giocatore per tutta la rimanente durata del torneo.
Il giocatore comunica la formazione, che contiene due e solo due calciatori del turno precedente, però include in formazione calciatori non validi o assenti. In tutti gli altri casi di una formazione “sbagliata” per differenti errori, relativi in particolare alla presenza di uno o più calciatori non validi (ad esempio calciatori inclusi pur essendo già stati utilizzati dallo stesso giocatore in un turno precedente, oppure calciatori che non giocano o non giocano più in Serie A (perché venduti in altre serie italiane o estere o ritirati dal calcio: e questo problema può riguardare anche i due calciatori mantenuti in formazione dal turno precedente)) o per assurdo all'assenza di qualche calciatore (un giocatore può decidere di schierare due o tre calciatori, purché due siano quelli del turno precedente). In questo caso si terrà conto comunque del punteggio raccolto in quel turno dagli altri calciatori. Insomma in questo caso non c'è una particolare penalizzazione per aver incluso un calciatore non valido, o qualche calciatore in meno, salvo la sostituzione di ogni calciatore non valido con “nessun calciatore per quel ruolo”. Ovviamente se il calciatore non valido è il portiere si calcoleranno 4 gol subiti e il punteggio per quel turno sarà pari a 0.
Sicuramente più di due calciatori di una formazione non saranno schierati in Serie A al prossimo turno. Un altro caso che si può presentare è che tre o quattro dei giocatori di una formazione siano certamente non schierati al turno successivo (perché infortunati, squalificati, ritirati dal calcio o venduti in altre serie italiane o estere). In quel caso il giocatore di Etiquetas è comunque tenuto a schierarne due della precedente formazione (di cui uno è portiere o attaccante) pur già sapendo che uno o entrambi non giocheranno. con tutte le conseguenze del caso previste dal regolamento (in particolare per i portieri).
Penuria di portieri. Un'altra considerazione riguarda ancora i portieri: se li si cambia troppo frequentemente, non potendo più riprendere lo stesso calciatore in futuro, c'è il rischio di rimanere a corto di portieri (essendo i turni di gioco 36 e i portieri titolari 20). A questo proposito occorre segnalare che, ogni tanto anche i portieri di riserva giocano per infortuni o squalifiche del titolare e che nulla vieta di includere in formazione una riserva se si è già incluso in un turno precedente il titolare della stessa squadra. E infine c'è sempre la possibilità di qualche arrivo nel calciomercato di gennaio e/o un cambio di titolare in qualche squadra, allargando il lotto dei portieri. Infine: nel peggiore dei casi si terrà lo stesso portiere per più turni nel finale, cambiando sempre l'attaccante.
Lo stesso calciatore per tutto il torneo. Non c'è alcuna regola che impedisca di tenere in formazione un calciatore per tutta la durata del torneo, gli unici obblighi sono quelli indicati nel regolamento in particolare ai punti 1, 5 e 6.
Bonus Originalità Si sottolinea ulteriormente che per ottenere il bonus originalità occorre che tutte e tre le condizioni devono essere soddisfatte: numero di giocatori di Etiquetas superiore a nove, nessun gol subito dal portiere e nessun calciatore presente in nessuna delle altre formazioni. Si precisa che nel caso di formazioni “azzerate” per i motivi esposti più sopra, il portiere e il difensore sono effettivamente presenti in formazione e posso contribuire a NON assegnare il bonus originalità a un altro giocatore.
Partite rinviate o anticipate.
Le partite di Serie A rinviate possono comportare un ritardo nella
assegnazione dei punti, lasciando la classifica di Etiquetas
incompleta e zoppicante per qualche turno, ma
si decide tenere validi tutti i match, anche se disputati con mesi di
ritardo. Se una partita
non dovesse invece essere mai disputata (ad esempio per il fallimento
di una delle squadre, come si era temuto per il Parma lo scorso anno)
allora sarà come se i calciatori di quelle squadre non avessero
giocato (portiere incluso).
Un caso particolare si presenterà se il match di un turno verrà invece anticipato, es. un match del turno 10 viene anticipato al turno 8, ma è un caso raro: si studieranno regole particolari se si dovesse verificare questa eventualità.
ISTRUZIONI PER L'INVIO DELLA FORMAZIONE
La email a etiquetas.asta1 at gmail.com deve contenere in allegato un file doc costruito come segue
TERZA GIORNATA
1 Cech
2 Terry
3 Lampard
4 Drogba
Nelle giornate successive il file si incrementerà: non vanno cancellate le giornate precedenti e vanno segnalati i due giocatori conservati dalla giornata precedente. Esempio alla quinta giornata:
TERZA GIORNATA
1 Cech
2 Terry
3 Lampard
4 Drogba
******************
QUARTA GIORNATA
1 Cech (conservato)
2 Terry (conservato)
3 Gerrard
4 Torres
*******************
QUINTA GIORNATA
1 Casillas
2 Terry (conservato)
3 Fabregas
4 Torres (conservato)
Un caso particolare si presenterà se il match di un turno verrà invece anticipato, es. un match del turno 10 viene anticipato al turno 8, ma è un caso raro: si studieranno regole particolari se si dovesse verificare questa eventualità.
ISTRUZIONI PER L'INVIO DELLA FORMAZIONE
La email a etiquetas.asta1 at gmail.com deve contenere in allegato un file doc costruito come segue
TERZA GIORNATA
1 Cech
2 Terry
3 Lampard
4 Drogba
Nelle giornate successive il file si incrementerà: non vanno cancellate le giornate precedenti e vanno segnalati i due giocatori conservati dalla giornata precedente. Esempio alla quinta giornata:
TERZA GIORNATA
1 Cech
2 Terry
3 Lampard
4 Drogba
******************
QUARTA GIORNATA
1 Cech (conservato)
2 Terry (conservato)
3 Gerrard
4 Torres
*******************
QUINTA GIORNATA
1 Casillas
2 Terry (conservato)
3 Fabregas
4 Torres (conservato)
martedì 18 agosto 2015
Come arrivare a Expo: sgami e brontolii
Metro. Dal centro di Milano c'è la linea rossa della metropolitana (la linea 1 o M1) che vi porta direttamente a Expo al costo di 2,5 euro all'andata e che vi riporta indietro per lo stesso prezzo (al ritorno). Volendo risparmiare carta, ma non denaro,
c'è anche un biglietto cumulativo a 5 euro. (Curiosa la grafica delle biglietterie automatiche: chi deve prendere un normale biglietto urbano da 1,5 euro e NON deve andare a Expo, si trova davanti una schermata che lo avverte a caratteri cubitali che il biglietto NON è valido per Expo. Ho visto diversi stranieri tornare indietro spaventati dopo questo cartello). Attenzione perché la linea rossa a Pagano si biforca: occorre salire su un convoglio per Rho Fiera e schifare quelli diretti a Bisceglie. Peraltro i treni per Rho Fiera in questo periodo sono stati potenziati e arrivano più frequentemente degli altri.
Molto comode anche le connessioni con le altre linee: in particolare la nuova connessione a Lotto con la linea 5 (la linea lilla).
Una volta arrivati, subito dopo l'uscita dai tornelli, verrete invitati dalla segnaletica a prendere a sinistra per l'entrata Fiorenza (vedi foto 2) che vi allunga il giro sensibilmente. Voi invece prendete a destra, salite sui due tapis roulant: in un attimo, sempre nel tunnel, arriverete nella zona della stazione ferroviaria, superatela e in un attimo sarete all'entrata Triulza.
Perché allora vi dicono di andare all'entrata Fiorenza? Per dividere il traffico: a Triulza dovrebbe andare chi arriva in treno, a Fiorenza chi arriva in metro, ha senso, ma vi fa camminare troppo, visto che già farete i chilometri dentro Expo. Forse, se arrivate in metro, vale la pena di andare a Fiorenza soltanto nei momenti di maggiore affollamento, perché ai tornelli c'è meno coda (e vorrei anche vedere). Se prendete il metrò nelle ultime fermate della linea rossa (da Lotto in poi) il biglietto costa solo 2 euro invece di 2,5, ma è molto difficile da trovare nelle biglietterie automatiche: prendetelo all'edicola.
Treno. Sarebbero abbastanza comodi ed economici anche i treni sia per chi viene da fuori (in particolare da alcune località) sia per chi viene dal centro di Milano. Dal centro di Milano il costo è anche leggermente inferiore del metro. I treni buoni sono quelli delle tratte S5, S6, S11 e S14 (mentre le linee S1-S4 e S10, per intenderci quelle che una volta erano linee delle Ferrovie Nord, non portano a Expo). I problemi dei treni, rispetto al metro, sono svariati: la qualità delle carrozze, il minor numero di stazioni, la minore frequenza, una certa difficoltà a capire quali sono i treni buoni, e, spiace dirlo, ma mi è toccato personalmente, la cancellazione di alcuni treni.
Nel mio caso ho preso un treno S11: da Rho a Chiasso (io sono salito a Expo e poi mi sarei fermato a Desio), ma una volta arrivati alla stazione di Milano Garibaldi il treno è stato soppresso e sono dovuto salire sul successivo). Anche il mito che vuole che il treno ti porti "dentro ad Expo", mentre il metrò non lo fa è, appunto, un mito: se si scende dal metrò e si prende per Triulza e non per Fiorenza (vedi sopra), la differenza in termini di metri da percorrere è davvero minima. Il punto più tipico per prendere il treno è la stazione Garibaldi che è servita dal metro e da cui passano tutte e quattro le linee ferroviarie "buone" per Expo. Attenzione che due delle linee partono dalle nuove banchine "sotterranee", mentre altre due partono dalla stazione "classica".
Auto. Per molto tempo ho evitato di andare a Expo in auto, anche perché mi dicevano che il parcheggio era caro e si sarebbe dovuto prenotare il giorno prima. Non so se questo sia ancora valido, ma ho trovato uno sgamo per arrivare a Expo e parcheggiare in auto abbastanza facilmente (sotto alcune foto esplicative). Si prende l'autostrada a8 (da o per Varese) e si esce a Rho Fiera, (siamo già a 2-3 chilometri da Expo) Da qui si seguono per 2-3 bivi i cartelli per l'entrata Triulza (in bianco). L'ultimo dei quali assieme alla definizione Triulza associa il simbolo di un camion (in giallo). Subito dopo aver seguito questo cartello ci si trova a una piccola rotonda: si andrà dritto (o, in altri termini, si prende la prima uscita), Immediatamente dopo si trova sulla destra un cartello per via Grandi (di Rho): si imbocca via Grandi e si cerca subito un parcheggio tra i capannoni della via. Se non si trova in via Grandi (ma d'estate si trova quasi sempre) occorre andare fino in fondo, girare a sinistra su via De Gasperi ed arrivare a un'altra rotonda dove c'è sempre parcheggio. Dopodiché si torna indietro a piedi all'inizio di via Grandi dove si trova l'ingresso a piramide di vetro del metrò (in un'area peraltro ancora a cantiere ai primi di agosto, finiranno prima o dopo la fine di Expo?): si percorre il tunnel e si arriva a Triulza. Con questo sistema ci ho messo 28 minuti dallo zerbino di casa mia, a Seregno, ai tornelli di Expo, senza pagare un euro di parcheggio. Mi dicono che anche dalle parte dell'ospedale Sacco si possa fare qualcosa di simile per poi usare un cavalcavia pedonale per l'entrata di Roserio, ma non so i dettagli.
Auto. Per molto tempo ho evitato di andare a Expo in auto, anche perché mi dicevano che il parcheggio era caro e si sarebbe dovuto prenotare il giorno prima. Non so se questo sia ancora valido, ma ho trovato uno sgamo per arrivare a Expo e parcheggiare in auto abbastanza facilmente (sotto alcune foto esplicative). Si prende l'autostrada a8 (da o per Varese) e si esce a Rho Fiera, (siamo già a 2-3 chilometri da Expo) Da qui si seguono per 2-3 bivi i cartelli per l'entrata Triulza (in bianco). L'ultimo dei quali assieme alla definizione Triulza associa il simbolo di un camion (in giallo). Subito dopo aver seguito questo cartello ci si trova a una piccola rotonda: si andrà dritto (o, in altri termini, si prende la prima uscita), Immediatamente dopo si trova sulla destra un cartello per via Grandi (di Rho): si imbocca via Grandi e si cerca subito un parcheggio tra i capannoni della via. Se non si trova in via Grandi (ma d'estate si trova quasi sempre) occorre andare fino in fondo, girare a sinistra su via De Gasperi ed arrivare a un'altra rotonda dove c'è sempre parcheggio. Dopodiché si torna indietro a piedi all'inizio di via Grandi dove si trova l'ingresso a piramide di vetro del metrò (in un'area peraltro ancora a cantiere ai primi di agosto, finiranno prima o dopo la fine di Expo?): si percorre il tunnel e si arriva a Triulza. Con questo sistema ci ho messo 28 minuti dallo zerbino di casa mia, a Seregno, ai tornelli di Expo, senza pagare un euro di parcheggio. Mi dicono che anche dalle parte dell'ospedale Sacco si possa fare qualcosa di simile per poi usare un cavalcavia pedonale per l'entrata di Roserio, ma non so i dettagli.
Auto + metro Ultima soluzione: buona per chi arriva da fuori, ma forse meno buona della precedente. Giungere in auto dalle parti delle fermate del metrò Uruguay o Bonola, parcheggiare (i parcheggi tra le linee blu sono gratis dalle 13, prendere il metrò a 2 e non 2,5 euro, vedi sopra) e in pochi minuti si arriva a Expo, comodo e poco costoso.
mercoledì 5 agosto 2015
Cosa vedere a Expo?
Essendo stato a Expo almeno una trentina di volte (in particolare ci ho lavorato dal 20 luglio al 6 agosto per Radio Rai, precisamente webradio 7 live) molti mi chiedono: Marco cosa mi consigli di vedere a Expo?
Cercando di essere più stringato possibile e tralasciando per oggi le aree corporate e quelle strettamente legate alla ristorazione (ce ne sono di interessanti) partiamo dalla considerazione che i padiglioni Expo nazionali sono in totale circa 120 (anche se le nazioni rappresentate sono un po' di più per via di alcuni accorpamenti).
A. I CLUSTER: Una sessantina abbondante di "padiglioni" (i più piccoli ad Expo) si trovano riuniti in nove aree tematiche: Riso; Cacao e Cioccolato; Caffè; Frutta e Legumi; Spezie; Bio-Mediterraneo; Isole; Mare e Cibo; Cereali e Tuberi; Zone Aride). Ad esempio nel cluster del Riso si troveranno i piccoli padiglioni di Bangladesh, Cambogia, Myanmar, Laos, Sierra Leone e un padiglione Basmati complessivo.
I piccoli padiglioni dei cluster possono lasciare a prima vista stupiti per un aspetto molto spartano: dall'esterno sembrano dei grossi cubi che all'interno sono quasi sempre strutturati in un unico stanzone, solitamente diviso in tre parti: A. una parte espositiva, B. una parte di mercatino e C. una cucina (a volta manca qualcuno di questi tre elementi) . Hanno un gestione tutto sommato "familiare" e, ad esempio, sono sempre gli ultimi ad aprire e i primi a chiudere. Eppure offrono, talvolta, un'esperienza umana incredibile. Sono i padiglioni in cui il personale è più caldo, amichevole e motivato (dipende molto da chi è di turno). Il cibo talvolta è delizioso e spesso a prezzi ragionevoli. Esperienze particolarmente gratificanti per me: Gambia (ottime le bevande al tamarindo, baobab e zenzero preparate da Maimuna al centro nella foto e da Tabara a destra), Laos (buona la frittella di riso a 3 euro), Togo, Uganda, Palestina, Afghanistan (davvero delizioso il kebab anche se presentato in piatto di plastica e a 12 euro), Bolivia (peccato che la Quinoa non sia in vendita) e sicuramente ne dimentico qualcuno. Moltissimi di loro offrono degli spuntini a base di carne cotta nella pasta una specie di raviolo (curioso come questa tipologia di preparazione vada dall'Uzbekistan (ottimi a 3 euro), ad alcuni paesi africani, fino all'Uruguay e al Cile - che però non sono nei cluster).
Perché visitare i piccoli padiglioni nei cluster? Per il personale, per il cibo spesso buono e tipico, perché non c'è mai coda!
B. I PADIGLIONI "MAGGIORI" AD ACCESSO LIBERO: Tolta la settantina scarsa di piccoli padiglioni raccolti nei cluster restano 52 padiglioni nazionali "maggiori" (spero di non avere sbagliato il conto): grandi, medi o piccoli. Alla maggior parte di loro si accede facilmente e liberamente, senza fare coda (o facendo code davvero minime). Questo per due motivi: non ci sono troppi visitatori, ma soprattutto l'esposizione "standard" non si basa su show o video che richiedono l'accesso di una parte del pubblico nello stesso momento (per vedere il show o video tutti assieme dall'inizio. Anche alcuni padiglioni grandi hanno fatto questa scelta come gli Stati Uniti ad esempio. Molti di questi padiglioni sono interessanti, ma non da urlo. Però si animano quando c'è un evento (spesso un'esibizione musicale). Tanto per dire il padiglione dell'Ungheria, che mi è sembrato piacevole, ma non brillantissimo a una prima visita, ha preso vita una seconda volta grazie a uno show di ballo e di violini tzigani. Tra questi padiglioni quelli più interessanti o affascinanti sono a mio avviso (grosso modo in quest'ordine): Austria (bella l'idea del bosco!), UK (ottimo il concept dell'alveare, specie in visione serale e il Pimm's), Azerbaigian, Francia (bellissimo l'orto e la parte in legno), Angola (bello il padiglione, ottimo ma un po' caro il ristorante), Spagna (buono ma un po' caro il ristorante con le tapas in particolare paella e crocchette di baccalà), Turchia, Russia (bella la terrazza con la prateria, ma non solo) Oman e Qatar. Discreti anche Nepal (importante la storia di solidarietà per permetterne l'apertura), Polonia (molti concerti di piano!), Israele, Argentina (mi parlano bene della carne del ristorante), Santa Sede (dipende da che dipinto espongono).
Attenzione: non li ho visitati tutti, potrei essermi dimenticato qualcosa.
Perché visitarli? Sono interessanti, spesso anche con buoni ristoranti, e soprattutto non hanno coda. da visitare nei momenti di massima folla (per evitare le code dei padiglioni del gruppo C).
Attenzione agli eventi che animano anche i padiglioni apparentemente "meno interessanti" (es. Irlanda, Belgio, Ungheria, Paesi Bassi). Del Belgio segnalo in particolare delle spettacolari costine di maiale: 5 costine a 9 euro.
C. I PADIGLIONI "MAGGIORI" CON CODA (O A RISCHIO CODA): Vuoi perché basati su show o filmati, vuoi perché molto gettonati, (spesso le due cose assieme) alcuni padiglioni hanno spesso la coda. Tra questi sicuramente le code più lunghe si trovano in Italia (che non ha lo show) e Giappone. Il Padiglione Italia l'ho visto due volte e la seconda volta mi è sembrato meno bello della prima. Forse essendo gli organizzatori si poteva fare di più. Il Giappone è interessante con uno show finale davvero kitsch. Altri padiglioni con potenziali grandi code sono Emirati Arabi (bella la scena della tempesta di sabbia nel film), Kazakistan (forse il migliore in assoluto: due ottimi video e diverse esperienze interessanti: particolare il sapore del Kumis col latte di cavalla e nel ristorante ottimi shashlik e pilav, inoltre belli gli show che allietano la coda). Pertanto io suggerisco a chi entra alle dieci di fiondarsi a mettersi in coda ad uno di questi quattro, specie Italia e Giappone, e poi pensare a vedere i padiglioni del gruppo B. Code medio-lunghe in Germania (non l'ho visto), Colombia (ottimi i video! e nel ristorante caffè e frullatoni). Code medie in: Corea (bello e tecnologico!) Malaysia, Thailanda (questi due non li ho ancora visti, ma me ne parlano bene: divertente l'animazione ballo nei weekend in Malaysia, questa l'ho vista!) e talvolta in Cile, Messico, Uruguay: questi tre sono piuttosto interessanti perché hanno filmati che rendono bene l'idea del paese: nel Messico anche materiale archeologico super. Il Brasile ha una passeggiata sulle reti davvero gettonatissima: è l'esperienza più forse più divertente a Expo, i primi giorni code lunghissime, piace molto alle scuole, ora meno, ma per me riprenderanno a settembre. Anche il padiglione non è male, non superlativo, con frullati buoni, ma in Colombia sono meglio e costano meno.
Un caso un po' a parte è la Cina che si colloca a metà tra i gruppi B e C: accedi liberamente, poi c'è un filmato che crea un po' di coda, ma si può anche saltare. Ci sono cose interessanti, ma forse la Cina poteva fare di meglio.
Ultimi suggerimenti: Momenti un po' più tranquilli, dove visitare i padiglioni "a rischio coda" sono subito all'ingresso alle 10, all'ora di pranzo, e anche 17-19 quando un po' di gente se ne è già andata e la massa delle 19 col biglietto a 5 euro deve ancora entrare (buon momento però anche per mangiare nei ristoranti più richiesti, verso le 18:30-19:10) che sono quelli etnici ma anche Identità golose (o il risotto di Oldani).
Aggiornamento 9 settembre: Negli ultimi giorni le code ai padiglioni di Italia e Giappone sono diventate lunghissime (record oltre le quattro ore). Inoltre è stata anticipata l'apertura alle 9 dall'ingresso di Roserio e anticipato anche l'ingresso a soli 5 euro: ora si entra già a 5 euro dalle 18. Quindi il suggerimento è il seguente: mettersi in coda alle 8.30 a Roserio, riuscendo a entrare alle 9, e fiondarsi immediatamente su uno di questi due padiglioni, risparmiandosi una delle due code infernali.
Da non perdere l'Albero della vita: ogni ora precisa (es, alle 15:00, alle 16:00 eccetera) si anima. Però lo spettacolo migliore è alla sera. Credo che alle 21:00 salti, per poi presentarsi in grande spolvero alle 21:30 o alle 22.30. Molto bello anche Padiglione Zero, ma essendo proprio all'ingresso potrebbe distrarre dall'attuare la tecnica di lanciarsi subito sui padiglioni affollati: tenetelo per un momento di grande folla.
Integrazioni e commenti sono molto benvenuti.
Ps: visto che iniziano a essere molti quelli che mi chiedono anche come arrivare a Expo (e siamo ormai a meno di 80 giorni dalla chiusura: ecco qua una serie di consigli.
Integrazioni e commenti sono molto benvenuti.
Ps: visto che iniziano a essere molti quelli che mi chiedono anche come arrivare a Expo (e siamo ormai a meno di 80 giorni dalla chiusura: ecco qua una serie di consigli.
martedì 4 agosto 2015
Il mandarino ed io
Per anni ho tentato di studiare la lingua cinese (il mandarino, il putonghua o come lo si vuole chiamare). Tutto è iniziato poco prima di partire per le Olimpiadi di Pechino 2008: volevo prendere giusto qualche lezione online (un po' tardi a dire il vero, visto che mancavano solo 3-4 settimane alla cerimonia di inaugurazione) e dalla scuola online che avevo contattato mi è stato proposto, a un costo ragionevole, un corso della durata di un anno con oltre 250 lezioni (via skype) con un'insegnante madrelingua residente a Pechino (e quando non avrebbe potuto tenere la lezione la mia insegnante principale, sarebbero state pronte dei sostituti).
Così, dopo aver preso le prime 5-6 lezioni sono partito per Pechino (Beijing, anzi 北京) conoscendo a stento dieci parole. Il resto del corso l'ho completato al ritorno, quando tecnicamente non mi serviva più, ordinando i libri su amazon.com e collegandomi quasi ogni mattina con la mia insegnante pechinese. Un anno dopo, agosto 2009, raggiunta Pechino per seguire la finale di Supercoppa tra Inter e Lazio e per salutare il mio amico Alessandro l'ho conosciuta di persona. Così mi ha spiegato che gli insegnanti di quella scuola online erano abbastanza vessati, da un punto di vista salariale, e non solo, così non ho voglia di fare pubblicità alla sua scuola: ma va detto che era organizzata in modo abbastanza efficiente. Per qualche tempo ho preso lezioni "private" da lei, bypassando l'organizzazione. Poi ho mollato il colpo con lo studio. Per tenermi in esercizio però ho scaricato i primi 100 dialoghi da Chinese Learn Online (primo sito utile) e devo dire che, ascoltati nel lettore mp3 portando a spasso il cane, finché ne ho avuto uno, sono serviti a non perdere tutte le conoscenze.
Alla fine di questi sette anni di frequentazione, per quanto discontinua, ho maturato alcune convinzioni nei confronti di questa lingua terribilmente affascinante.
La più ovvia è che il mandarino ha una struttura grammaticale relativamente semplice: non ha gli articoli, i verbi non si coniugano, eccetera. Le difficoltà principali sono due.
Alla fine di questi sette anni di frequentazione, per quanto discontinua, ho maturato alcune convinzioni nei confronti di questa lingua terribilmente affascinante.
La più ovvia è che il mandarino ha una struttura grammaticale relativamente semplice: non ha gli articoli, i verbi non si coniugano, eccetera. Le difficoltà principali sono due.
La prima difficoltà è costituita dai suoni, che a un orecchio occidentali sembrano "tutti uguali". E per certi versi molto simili lo sono per davvero visto che tutto il cinese si basa sulla miseria di poco più di 400 suoni sillabici che, anche considerando i quattro toni delle vocali (ne parleremo forse in un altro post), possono salire a un massimo di 1600 suoni, mentre in italiano, anche solo considerando le sillabe che iniziano con la lettera S (da SA a SVUO) superiamo tutte quelle cinesi, anche omettendo quelle "potenziali" (utilizzabili ad esempio in un nome di fantasia), ma non usate in alcuna parola del vocabolario italiano come SVOZ o SVUZ.
Mi spiego ancora meglio: in italiano da SA a SVIZ a STRON a SEL a SOP passa un mondo acustico. Anche un ipoacusico, non dovrebbe avere difficoltà a percepire la differenza di suono.
Le sillabe cinesi, (per semplicità qui trascritte in caratteri occidentali tramite il pinyin) sono invece tutte molto simili tra di loro, essendo costituite dagli stessi tre elementi: A. una eventuale consonante + B. una vocale o un dittongo + C. una eventuale consonante ma scelta solo tra r, n o ng.
Ad esempio: X + IA + NG = XIANG. (E si tenga conto che alcune combinazioni "possibili" non sono previste: GO ad esempio non è una sillaba cinese).
Quindi, proseguendo nell'esempio, dei circa 1600 suoni sillabici cinese quattro sono XIANG, altri quattro sono XIAN, altri quattro XIA (visto che la A può assumere uno dei quattro toni).
Capite che discernere uditivamente questi dodici suoni sillabici per un occidentale non sia una passeggiata. E che i suoni siano simili lo ammette implicitamente la stessa lingua cinese visto che spesso negli ideogrammi (ne parliamo sotto) si evoca una sillaba "simile" ma non uguale!, per fornire un'indicazione fonetica a uno specifico ideogramma.
Prendiamo un esempio da wikipedia: il carattere 沖 = chōng ovvero "vortice, risucchio" è composto da due parti (da due radicali): la parte sulla sinistra (fatta da tre tratti) indica l'acqua, la parte sulla destra, quel quadrato trafitto, indica = zhōng da solo significa centro, nel mezzo, ma qui è presente soltanto per fornire un aiuto alla pronuncia. Quindi chi apprende il cinese e si trova di fronte il simbolo 沖 capisce dalla parte sinistra che siamo in ambito acqua e poi intuisce dalla parte destra che quella si pronuncia "quasi come zhōng" cioè chōng.
Inoltre, considerando che la gran parte delle parole sono monosillabiche o bisillabiche e i significati possibili sono ben più di 1600, va da sé che a ogni suono sillabico siano collegati molti significati, a volte anche una ventina, a ognuno dei quali è associato un diverso carattere. Ad esempio associati alla quattro sillabe che suonano wu ci sono 71 caratteri diversi dai significati diversi, si veda questa tabella su Mandarin Tools (secondo sito utile, in particolare il dizionario)
C'è da impazzirne (anche se poi, studiando, si impara che i cinesi hanno messo a punto dei metodi per riuscire a facilitare la comprensione, aggiungendo nella costruzione della frase significanti e indicatori al momento opportuno).
C'è da impazzirne (anche se poi, studiando, si impara che i cinesi hanno messo a punto dei metodi per riuscire a facilitare la comprensione, aggiungendo nella costruzione della frase significanti e indicatori al momento opportuno).
2. La seconda difficoltà è decisamente la scrittura. Però qua con un po' di razionalità si può venirne a capo. Tutti i caratteri cinesi sono costituiti da uno o più radicali. I radicali sono in tutto 214: considerando che alcuni di questi radicali si possono scrivere in due o tre modi diversi si arriva al massimo a 300 caratteri. Prima abbiamo visto che il carattere 沖 = chōng, vuol dire vortice, è composto due radicali: acqua e centrale (ma questo secondo serviva solo a facilitare la pronuncia). Ora non sempre le ragioni con cui vengono assemblati i radicali in un carattere sono un misto tra significato e ragioni fonetiche: secondo una vecchia categorizzazione ci sono "sei motivi" diversi. A volte, poche, si arriva a esprimere un concetto sommandone altri due: 好 hǎo - hào, che significa bene, si ottiene unendo il radicale "donna" con il radicale "bambin"o: in quanto il "bene" verrebbe ben rappresentato da una donna ed un bambino.
Ora non è sempre facile capire, ad esempio, perché "pensare", 想 = xiăng, (il carattere nell'animazione in alto) venga rappresentato unendo i radicali cuore (in basso) + albero/legno (in alto a sinistra) + occhio (in alto a destra). Io non so se in questo caso le ragioni siano anche fonetiche o tutte semantiche, ma devo dire che FINALMENTE, sono riuscito a trovare un sito che, per ogni carattere, ti elenca TUTTI i radicali che lo compongono, facilitando enormemente il lavoro di scrittura e memorizzazione. Il problema è che non è esattamente in italiano, ma in spagnolo, ma tutto sommato si capisce e funziona di brutto: eccolo qua! (terzo sito utile)
Image source: Wiktionary
Image source: Wiktionary
giovedì 30 luglio 2015
Eurovision Song Contest da Expo Milano 2015: la classifica finale
Oggi, alle 14:50, è andata in rete su su webradio7 e in diffusione a Expo, una puntata speciale dedicata a Eurovision Song Contest che ho prodotto con alcuni amici.
Dovendo condurre per circa un'ora dal box di Rai Radio a Expo dal 20 luglio al 6 agosto, mi è sembrata una scelta molto naturale dedicare almeno una puntata all'Eurofestival: lo spirito internazionale e giocoso di Eurovision Song Contest ben si sposa con quello di Expo, anche se la grande manifestazione milanese ha una portata mondiale (ma anche Eurovision si è aperto quest'anno persino all'Australia).
Per fare le cose bene ho chiesto ai fan di Eurovision Song Contest di indicarmi le loro canzoni preferite e così ho ottenuto i voti di Eddy Anselmi (vice-capo della delegazione italiana nelle ultime edizioni e uno dei massimi esperti di ESC), di molti soci di OGAE Italy, compresi gli organizzatori Alessandro Banti e Cristina Giuntini, agli amici di Eurofestival Italia (Gianluca Giunta) e di Eurofestival News (Emanuele Lombardini e Alessandro Pigliavento) e prima di tutto ai numerosi frequentatori della pagina facebook L'Italia all'Eurovision Song Contest (Eurofestival) e della mia pagina facebook personale.
Poi ho invitato al box in co-conduzione lo stesso Eddy Anselmi, Giammaurizio Foderaro (due volte giurato di ESC, di cui una presidente nel 2011 e 2012) e Filippo Solibello che ha condotto con me, tra finali e semifinali, tra tv e radio, le ultime quattro edizioni di ESC per la RAI. La puntata è andata bene: ci ha raggiunto al box anche un ascoltatore-fan, Andrea e anche il pubblico di Expo (la nostra emissione si sentiva in una piccola area di fronte a Padiglione Italia) è sembrato gradire, La nostra intenzione era di programmare le sedici canzoni più votate, in ordine abbastanza casuale, ma siamo riusciti a mandarne solo 13: le altre tre: Molitva di Marija Šerifović (Serbia 2007), Rhythm Inside di Loïc Nottet (Belgio 2015 ) e Calm After the Storm dei Common Linnets, verranno recuperate nei prossimi giorni (sono in rete fino al 6 agosto). In compenso abbiamo aperto con La La Love di Ivi Adamou (Cipro 2012) che non era tra le più votate, ma mi mette sempre allegria.
Ma è arrivato il momento di svelare la classifica finale. La cosa incredibile è che su 41 "giurati" sono state oltre 200 le canzoni ad avere ottenuto almeno una citazione. Nello stilare la classifica ho tenuto conto anche del numero di voti espressi (se un giurato indicava una sola canzone e un altro ne indicava altre dieci, il voto alla prima canzone valeva un pochino di più). Se anche dopo questo aggiustamento l'esito era pari ho privilegiato la canzone più vecchia (perché ha dovuto superare l'effetto oblio).
1 | Norvegia | 2013 | Margaret Berger | I feed you my love |
2 | Svezia | 2012 | Loreen | Euphoria |
3 | Italia | 1984 | Alice & Franco Battiato | I treni di Tozeur |
4 | Serbia | 2007 | Marija Šerifović | Molitva |
5 | Grecia | 2013 | Koza Mostra feat. Agathōnas Iakovidīs | Alcohol is free |
6 | Germania | 2010 | Lena Meyer-Landrut | Satellite |
7 | Lettonia | 2015 | Aminata | Love Injected |
8 | Israele | 2015 | Nadav Guedj | Golden Boy |
9 | Belgio | 2015 | Loïc Nottet | Rhythm Inside |
10 | Italia | 2015 | Il Volo | Grande amore |
11 | Slovenia | 2015 | Maraaya | Here for You |
12 | Svezia | 1974 | ABBA | Waterloo |
13 | Spagna | 2012 | Pastora Soler | Quédate conmigo |
14 | Russia | 2007 | Serebro | Song # 1 |
15 | Austria | 2014 | Conchita Wurst | Rise Like a Phoenix |
16 | Paesi Bassi | 2014 | The Common Linnets | Calm After The Storm |
17 | Italia | 2013 | Marco Mengoni | L'essenziale |
18 | Italia | 1992 | Mia Martini | Rapsodia |
19 | Svizzera | 1988 | Céline Dion | Ne partez pas sans moi |
20 | Ungheria | 2011 | Kati Wolf | What About My Dreams? |
21 | Serbia e Montenegro | 2004 | Željko Joksimović & Ad-Hoc Orchestra | Lane moje |
22 | Australia | 2015 | Guy Sebastian | Tonight Again |
23 | Paesi Bassi | 2013 | Anouk | Birds |
24 | Armenia | 2014 | Aram Mp3 | Not alone |
25 | Germania | 2012 | Roman Lob | Standing Still |
26 | Italia | 2011 | Raphael Gualazzi | Madness of Love |
27 | San Marino | 2014 | Valentina Monetta | Maybe (Forse) |
28 | Germania | 2011 | Lena Meyer-Landrut | Taken by a Stranger |
29 | Moldavia | 2011 | Zdob şi Zdub | So Lucky |
30 | Italia | 2014 | Emma | La mia città |
31 | Regno Unito | 1976 | Brotherhood of men | Save your kisses for me |
32 | Grecia | 2010 | Giorgos Alkaios & Friends | Opa |
33 | Israele | 2010 | Harel Skaat | Milim |
34 | Israele | 2005 | Shiri Maimon | Hasheket Shenish'ar (השקט שנשאר) |
35 | Italia | 1990 | Toto Cutugno | Insieme: 1992 |
36 | Russia | 2003 | t.A.T.u. | Ne ver', ne boisia |
37 | Regno Unito | 2011 | Blue | I Can |
38 | Italia | 2012 | Nina Zilli | L'amore è femmina (Out of Love) |
39 | Armenia | 2010 | Eva Rivas | Apricot stone |
40 | Grecia | 2005 | Helena Paparizou | My Number One |
41 | Lussemburgo | 1967 | Vicky Leandros | L'amour est bleu |
42 | Montenegro | 2013 | Who See feat. Nina Žižić | Igranka |
43 | Azerbaigian | 2012 | Səbinə Babayeva | When the Music Dies |
44 | Norvegia | 2015 | Mørland e Debrah Scarlett | A Monster Like Me |
45 | Azerbaigian | 2011 | Ell e Nikki | Running Scared |
46 | Islanda | 2009 | Yohanna | Is It True? |
47 | Svezia | 2011 | Eric Saade | Popular |
48 | Turchia | 2003 | Sertab Erener | Everyway That I Can |
49 | Cipro | 2012 | Ivi Adamou | La La Love |
50 | Portogallo | 2008 | Vânia Fernandes | Senhora do mar (Negras águas) |
51 | Belgio | 2011 | Witloof Bay | With Love Baby |
52 | Serbia | 2015 | Bojana Stamenov | Beauty Never Lies |
53 | Romania | 2010 | Paula Seling & Ovi | Playing with fire |
54 | Islanda | 2012 | Gréta Salóme & Jónsi | Never Forget |
55 | Italia | 1997 | Jalisse | Fiumi di parole |
56 | Belgio | 2003 | Urban Trad | Sanomi |
57 | Bulgaria | 2011 | Poli Genova | Na inat |
58 | Serbia | 2010 | Milan Stanković | Ovo je Balkan |
59 | Ucraina | 2008 | Ani Lorak | Shady Lady |
60 | Francia | 2009 | Et s'il fallait le faire | Patricia Kaas |
61 | Ucraina | 2012 | Gaitana | Be my guest |
62 | Belgio | 2010 | Tom Dice | Me and My Guitar |
63 | Bosnia ed Erzegovina | 2009 | Regina | Bistra voda |
64 | Ungheria | 2013 | ByeAlex | Kedvesem (Zoohacker remix) |
65 | Svezia | 2014 | Sanna Nielsen | Undo |
66 | Finlandia | 2007 | Hanna Pakarinen | Leave Me Alone |
67 | Finlandia | 2006 | Lordi | Hard Rock Hallelujah |
68 | Estonia | 2009 | Urban Symphony | Rändajad |
69 | Estonia | 2010 | Malcolm Lincoln | Siren |
70 | Francia | 2013 | Amandine Bourgeois | L'enfer et moi |
71 | Macedonia | 2012 | Kaliopi | Crno i belo |
72 | Romania | 2005 | Luminiţa Anghel and Sistem | Let Me Try |
73 | Svizzera | 2014 | Sebalter | Hunter of Stars |
74 | Francia | 2008 | Sébastien Tellier | Divine |
75 | Turchia | 2004 | Athena | For Real |
76 | Grecia | 2001 | Antique | Die for You |
77 | Ucraina | 2013 | Zlata Ohnevyč | Gravity |
78 | Italia | 1958 | Domenico Modugno | Nel blu dipinto di blu (Volare) |
79 | Italia | 1966 | Domenico Modugno | Dio come ti amo |
80 | Spagna | 1968 | Massiel | La La La |
81 | Italia | 1970 | Gianni Morandi | Occhi di ragazza |
82 | Italia | 1977 | Mia Martini | Libera |
83 | Israele | 1978 | Izhar Cohen | A Ba Ni Bi |
84 | Spagna | 1979 | Betty Missiego | Una cancion |
85 | Israele | 1983 | Ofra Haza | Hi |
86 | Lussemburgo | 1983 | Corinne Hermes | Si la vie est cadeau |
87 | Belgio | 1986 | Sandra Kim | J'ame la vie |
88 | Francia | 1990 | Joelle Ursull | White and Black Blues |
89 | Spagna | 1990 | Azucar Moreno | Bandido |
90 | Francia | 1991 | Amina | Le dernier qui a gagné |
91 | Spagna | 1991 | Sergio Dalma | Bailar pegados |
92 | Spagna | 1995 | Anabel Conde | Vuelve conmigo |
93 | Israele | 1998 | Dana International | Diva |
94 | Svizzera | 2000 | Jane Bogaert (feat. Al Bano) | La vita cos'è |
95 | Armenia | 2006 | André | Without Your Love |
96 | Armenia | 2007 | Hayko | Anytime You Need |
97 | Bulgaria | 2007 | Elitsa Todorova & Stoyan Yankulov | Voda |
98 | Ucraina | 2007 | Verka Serduchka | Dancing Lasha tumbai |
99 | Georgia | 2011 | Eldrine | One More Day |
100 | Grecia | 2011 | Loucas Giorkas e Stereo Mike | Watch My Dance |
101 | Francia | 2012 | Anggun | Echo (You and I) |
102 | Russia | 2012 | Buranovskie babuški | Party for everybody |
103 | Grecia | 2014 | Freaky Fortune feat. RiskyKidd | Rise Up |
104 | Spagna | 2014 | Ruth Lorenzo | Dancing in the Rain |
105 | Lussemburgo | 1972 | Vicky Leandros | Après toi |
106 | Lussemburgo | 1973 | Anne-Marie David | Tu te reconnaîtras |
107 | Regno Unito | 1996 | Gina G | Ooh Aah... Just a Little Bit |
108 | Croazia | 1998 | Danijela | Neka mi ne svane |
109 | Russia | 2008 | Dima Bilan | Believe |
110 | Romania | 2014 | Paula Seling ed Ovi | Miracle |
111 | Georgia | 2015 | Nina Sublatti | Warrior |
112 | Danimarca | 2013 | Emmelie de Forest | Only Teardrops |
113 | Regno Unito | 1997 | Katrina & The Waves | Love Shine a Light |
114 | Romania | 2006 | Mihai Trăistariu | Tornerò |
115 | Azerbaigian | 2009 | AySel e Arash | Always |
116 | Danimarca | 2010 | Chanée & N'evergreen | In a Moment Like This |
117 | Croazia | 2012 | Nina Badrić | Nebo |
118 | Moldavia | 2012 | Pasha Parfeny | Lăutar |
119 | Norvegia | 2012 | Tooji | Stay |
120 | Romania | 2012 | Mandinga | Zaleilah |
121 | Moldavia | 2013 | Aliona Moon | O mie |
122 | San Marino | 2013 | Valentina Monetta | Crisalide (Vola) |
123 | Polonia | 2014 | Donatan e Cleo | My Słowianie - We Are Slavic |
124 | Slovenia | 2014 | Tinkara Kovač | Round and Round |
125 | Moldavia | 2009 | Nelly Ciobanu | Hora din Moldova |
126 | Norvegia | 2009 | Alexander Rybak | Fairytale |
127 | Regno Unito | 2009 | My Time | Jade Ewen |
128 | Azerbaigian | 2010 | Safura | Drip-drop |
129 | Francia | 2010 | Jessy Matador | Allez ola! |
130 | Georgia | 2010 | Sopho Nizharadze | Shine |
131 | Malta | 2012 | Kurt Calleja | This is the night |
132 | Turchia | 2012 | Can Bonomo | Love me back |
133 | Bulgaria | 2013 | Elitsa Todorova e Stoyan Yankulov | Samo šampioni |
134 | Israele | 2013 | Moran Mazor | Rak bishvilo |
135 | Macedonia | 2013 | Esma Redžepova e Vlatko Lozanoski | Pred da se razdeni (If I could change the world) |
136 | Regno Unito | 2013 | Bonnie Tyler | Believe in me |
137 | Romania | 2013 | Cezar | It's my life |
138 | Svezia | 2013 | Robin Stjernberg | You |
139 | Regno Unito | 2014 | Molly | Children of the Universe |
140 | Russia | 2014 | Anastasija e Maria Tolmačëvy | Shine |
141 | Montenegro | 2015 | Knez | Adio |
142 | Irlanda | 2011 | Jedward | Lipstick |
143 | Serbia | 2012 | Zeljko Joksimovic | Nije ljubav stvar |
144 | Svizzera | 2012 | Sinplus | Unbreakable |
145 | Islanda | 2013 | Eyþór Ingi Gunnlaugsson | Ég á líf |
146 | Russia | 2013 | Dina Garipova | What if |
147 | Finlandia | 2014 | Softengine | Something Better |
148 | Montenegro | 2014 | Sergej Ćetković | Moj svijet |
149 | Islanda | 2015 | María Ólafsdóttir | Unbroken |
150 | Russia | 2015 | Polina Gagarina | A Million Voices |
151 | Svizzera | 2005 | Vanilla Ninja | Cool Vibes |
152 | Svezia | 2006 | Carola | Invincible |
153 | Grecia | 2008 | Kalomira | Secret combination |
154 | Norvegia | 2008 | Maria | Hold On Be Strong |
155 | Norvegia | 2010 | Didrik Solli-Tangen | My heart is yours |
156 | Austria | 2011 | Nadine Beiler | The Secret Is Love |
157 | Austria | 2013 | Natália Kelly | Shine |
158 | Portogallo | 2014 | Suzy | Quero ser tua |
159 | Lussemburgo | 1965 | France Gall | Poupée de cire, poupée de son |
160 | Regno Unito | 1967 | Sandie Shaw | Puppet on a String |
161 | Belgio | 1980 | Telex | Euro-Vision |
162 | Francia | 1991 | Amina | Le Dernier qui a parlé... |
163 | Croazia | 2005 | Boris Novković feat. Lado Members | Vukovi umiru sami |
164 | Svezia | 2015 | Måns Zelmerlöw | Heroes |
165 | Moldavia | 2005 | Zdob şi Zdub | Boonika bate toba |
166 | Norvegia | 2005 | Wig Wam | In My Dreams |
167 | Belgio | 2006 | Kate Ryan | Je t'adore |
168 | Bosnia ed Erzegovina | 2006 | Hari Mata Hari | Lejla |
169 | Islanda | 2006 | Silvia Night | Congratulations |
170 | Francia | 2007 | Les Fatals Picards | L'amour à la française |
171 | Georgia | 2007 | Sopho Khalvashi | Visionary Dream |
172 | Israele | 2007 | Teapacks | Push the button |
173 | Lettonia | 2007 | Bonaparti.lv | Questa notte |
174 | Lituania | 2007 | 4FUN | Love Or Leave |
175 | Svezia | 2007 | The Ark | The Worrying Kind |
176 | Ungheria | 2007 | Magdi Rúzsa | Unsubstantial Blues |
177 | Albania | 2008 | Olta Boka | Zemrën lamë peng |
178 | Belgio | 2008 | Ishtar | O julissi |
179 | Bosnia ed Erzegovina | 2008 | Laka | Pokusaj |
180 | Islanda | 2008 | Euroband | This Is My Life |
181 | Moldavia | 2008 | Geta Burlacu | A Century Of Love |
182 | Turchia | 2008 | Mor ve Ötesi | Deli |
183 | Danimarca | 2009 | Brinck | Believe Again |
184 | Israele | 2009 | Noa e Mira Awad | There Must Be Another Way |
185 | Svizzera | 2009 | Lovebugs | The Highest Heights |
186 | Croazia | 2010 | Feminnem | Lako je sve |
187 | Spagna | 2010 | Daniel Diges | Algo pequeñito |
188 | Svezia | 2010 | Anna Bergendahl | This is my life |
189 | Turchia | 2010 | maNga | We could be the same |
190 | Bosnia ed Erzegovina | 2011 | Dino Merlin | Love in Rewind |
191 | Finlandia | 2011 | Paradise Oskar | Da da dam |
192 | Islanda | 2011 | Sigurjón's Friends | Coming home |
193 | Portogallo | 2011 | Homens da Luta | A Luta é Alegria |
194 | Serbia | 2011 | Nina | Čaroban |
195 | Svizzera | 2011 | Anna Rossinelli | In Love for a While |
196 | Albania | 2012 | Rona Nishliu | Suus |
197 | Estonia | 2012 | Ott Lepland | Kuula |
198 | Israele | 2012 | Izabo | Time |
199 | Ungheria | 2012 | Compact Disco | Sound of our hearts |
200 | Finlandia | 2013 | Krista Siegfrids | Marry me |
201 | Islanda | 2014 | Pollapönk | No prejudice |
202 | Estonia | 2015 | Elina Born e Stig Rästa | Goodbye to Yesterday |
203 | Romania | 2015 | Voltaj | De la capat/All Over Again |