domenica 26 aprile 2015

Quel motivetto che non se ne vuole andare

In diversi post precedenti e recentemente anche in onda come ospite a Share, mi è capitato di elogiare la capacità del mondo anglosassone di riuscire a sintetizzare in una sola parola (spesso un acronimo, ma non sempre) concetti che, messi per esteso, in italiano richiedono lunghe e tormentate perifrasi. Mi riferisco a parole come serendipity, milf, nimby. Per citare un raro caso italiano: una parola ben riuscita in questo senso è benaltrismo. Ma gli anglosassoni sono sempre un passo avanti.

Apro una parentesi: c'è forse una parola su cui gli stessi anglosassoni devono ancora lavorare. Stamattina in onda a Caterpillar AM abbiamo lanciato la proposta di cercare una definizione lampo (es. XWYZ) che indicasse una persona celebre che ci attrae dal punto di vista erotico alla quale, pur non facendo nulla di attivo perché questo avvenga, non potremmo dire di no qualora egli/ella si offrisse a noi (e in questo concetto è compreso anche il fatto che il nostro partner ufficiale non potrebbe opporsi: non sarebbe tradimento, ma la semplice concessione al proprio/alla propria XWYZ).

Ma a parte questi "lavori in corso" alla ricerca di queste nuove parole, non c'è quasi nessun concetto un po' complesso che non abbia un acronimo o un neologismo in inglese a copertura. Da diversi giorni ho in testa un giro di note, non esattamente una canzone, che non accenna ad andarsene. Mi sono detto: sicuramente esiste una parola inglese che descrive questo fenomeno. Ho cercato in rete: c'è. Si chiama earworm (verme uditivo).

Non solo: sono riuscito anche a trovare un sito che dice di riuscire a rimuoverti la canzone indesiderata dalla testa: unhearit.com (letteralmente: dis-sentila o smetti di sentirla) e questo bell'articolo del Telegraph che ci rende edotti sulle ultime acquisizioni scientifiche in materia di earworm.


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