domenica 7 agosto 2016

Olimpiadi - Bilancio azzurro (e non solo), giorno 1

Sembra assurdo, ma per alcuni atleti (non solo azzurri, ovviamente) le Olimpiadi sono già finite: hanno sfilato venerdì sera, hanno gareggiato sabato, e adesso se ne tornano a casa (se non restano in Brasile da spettatori o da turisti), chi con una medaglia come Rossella Fiamingo (visto che la spadiste azzurre non si sono qualificate per la prova a squadre), chi con una delusione (soprattutto per il sorteggio) come l'ottimo e giovane judoka Elios Manzi, chi con una delusione e una clavicola rotta come Vincenzo Nibali. Ti prepari per quattro anni e poi si risolve tutto in una sfilata la sera e una gara il giorno dopo. Per altri invece, pure scesi in campo, seguiranno altre gare: come per Ilaria Bianchi, male nei 100 farfalla, ma ha ancora la staffetta 4x100 misti (il 12 agosto) a cui l'Italia arriva con una fresca medaglia d'argento agli Europei.

Ma facciamo un bilancio azzurra della prima giornata. Premessa: massimo rispetto per ognuno degli atleti (italiani e non, ovviamente), darei alcuni giorni di vita (magari scegliendoli tra i peggiori) pur di vivere da protagonista una gara olimpica. E lo so che è un esercizio un po' ozioso stare qui a fare i riepiloghi e le classificazioni delle fatiche altrui davanti a un televisore. A parziale scusante valga il fatto che questa volta (dopo aver commentato alcune Olimpiadi dai campi di gara) non solo le seguo da casa, ma non mi funziona nemmeno il televisore "grande" (un fulmine se l'è portato via domenica scorsa) e sto vedendo le gare dalla TV piccola e brutta della cucina e/o dal tablet grazie alle dirette streaming di Rai Sport. Inoltre il riepilogo mi serve anche un po' per prepararmi alle prossime puntate di Colpo di Sole, dove seguo anche un po' di Olimpiadi per Radio2, dal lunedì al venerdì (14:53-16:30) insieme con Gabriella Greison e Alessandro Mannucci.

Intanto diciamo che solo otto nazioni hanno vinto più di una medaglia nella prima giornata e l'Italia è tra queste. Se invece contiamo il medagliere classico, che tiene conto soprattutto degli ori, siamo dodicesimi, in una classifica guidata da Australia e Ungheria!

Molto, ma molto bene: Gabriele Detti (bronzo nel nuoto - 400 stile libero). Arrivava con il quinto tempo stagionale e ne ha superati due che stavano davanti a lui. Una prestazione notevolissima in finale, dietro Mack Horton (Australia) e al cinese Sun Yang. Veniamo a sapere dalla Gazzetta che Detti (qui sopra, in acqua, nella foto del Corriere) è anche interista. Cosa dobbiamo chiedergli di più?


Molto bene: Rossella Fiamingo (argento nella scherma - Spada Individuale). Certo, quando una spadista che ha vinto gli ultimi due mondiali arriva in finale (di fatto Fiamingo era quarta del seed e l'ungherese che l'ha battuta era la settima), nell'oro ci speri. Specialmente se stai vincendo 11-7 (e si arriva a 15 stoccate). Ma questi sono i calcoli che fa chi conosce poco la disciplina (come me) in cui si sposano una valanga di componenti. E poi l'azzurra veniva da una rimonta incredibile negli ultimi due minuti della semifinale contro la cinese che è andata poi a bronzo. Vista da un'incompetente questa rimonta e poi la relativa facilità con cui riusciva a toccare al braccio sinistro nei primi minuti della finale l'ungherese e il vantaggio acquisito, l'hanno un po' mandata in overconfidence. E poi quando l'avversaria ha trovato le contromisure e si è rifatta sotto Rossella è stata incapace di cambiare tattica e ritmo. Ma la mia esperienza da spettatore di scherma è tutta limitata ad un paio di Olimpiadi viste dal vivo (e qualche gara di amici nel giro della nazionale da giovanissimo): sono quello in alto nella foto della festa a Matteo Tagliariol a Pechino 2008.

Davvero bene: la squadra azzurra di ciclismo su strada. Può sembrare assurdo, visto che il responso finale ci vede soltanto al sesto posto con Fabio Aru, ma quando a 20 km dall'arrivo, prima delle ultime salite, c'è una fuga a dieci in cui sono compresi tre dei cinque italiani in gara, tra cui il favorito (anche dai bookmaker) Vincenzo Nibali, allora non puoi proprio dire nulla a Davide Cassani: tattica perfetta, De Marchi e Caruso perfetti (Rosa si è visto meno), Aru notevolissimo soprattutto al giro precedente. Volendo davvero fare le pulci, più che la caduta a 11 km dall'arrivo, forse - visto che, appunto, c'erano tre italiani tra i dieci nel gruppo di testa - a quel punto Nibali si sarebbe dovuto trovare già da solo, senza due come Henao e Majka ad alitargli sul collo e, chissà, a costringerlo ad affrontare a tutta quella curva pericolosissima, dove ai giri precedenti erano già caduti in molti (tra cui Richie Porte). Probabilmente la caduta al Tour (su Froome scivolato davanti a lui) ha lasciato qualche strascico mentale in un discesista come Nibali: lo si era visto il giorno dopo, lo si è visto ieri.

Bene +: Il settebello (pallanuoto maschile). Forse la gara più emozionante della prima giornata, perché passare da 6-8 a 9-8 non è cosa da tutti i giorni, anche se l'avversario (la Spagna) non fa teoricamente parte di quel gruppetto di squadre che corrono per l'argento assieme all'Italia (l'oro della pallanuoto sembra - e sottolineo sembra - quasi matematico per la Serbia, prima già da anni nel ranking mondiale). Bizzarro, ma non nuovo del tutto, il cambio del portiere in corsa. Peccato per il setto nasale rotto a Aicardi: si attende la protezione per le prossime gare.

Bene, bene: Carambula Raurich e Ranghieri (beach volley maschile). Anche se gli austriaci forse non erano il top, ottima la prestazione dei due azzurri che hanno fatto conoscere al pubblico italiano il gesto atletico più simpatico ed efficace della giornata: la battuta altissima (sky-ball) di Carambula. Ma che brutte quelle tribune vuote!

Bene, bravo: Carmine Tommasone (pugilato - cat. 60kg). Match tosto: grande difesa e pochi, ma efficaci, contrattacchi contro il forte messicano Delgado. Ora si fa ancora più dura contro il cubano favorito per la vittoria finale.

Bene Sara Errani e Andreas Seppi (tennis). Altra rimonta azzurra (come la Fiamingo in semifinale e il Settebello) anche se meno rocambolesca per Sara Errani. Fatica e vittoria per Seppi (vedi Gazzetta) rispettivamente contro l'olandese Bertens (che precedeva Sara di due posizioni nel ranking WTA: 21 vs. 23) e l'ucraino  Illya Marchenko che precedeva l'altoatesino di dieci posizioni nel ranking mondiale (64 vs. 74)

Bene Abagnale - Di Costanzo (canottaggio - 2 senza). Secondi in batteria, dietro i neozelandesi Murray-Bond, conquistano la semifinale in scioltezza, su un campo di regata impervio (i serbi si sono ribaltati).

Benino Battisti - Fossi (canottaggio - 2 di coppia). Terzi in batteria, ammessi alla semifiinale) anche loro dietro agli neozelandesi, ma anche agli azeri.

Benino: la staffetta 4x100 stile libero femminile. Parte male la Ferraioli, poi Di Pietro, Pezzato e Pelligrini fanno il loro chiudendo a un sesto posto in linea con le aspettative (anche se in batteria avevano il quarto tempo - 3:35.90 - nuovo record italiano) in una gara in cui l'Australia stacca il nuovo record del mondo (3'30"65)

Benino Giuseppe Giordano (tiro a segno - pistola 10 m.) Qualificato con il quinto posto, finisce poi sesto nella finale a otto che porta al Vietnam la prima storica medaglia d'oro con Xuan Vinh Hoang.

Fuori, ma con onore: Elios Manzi (judo - 60 kg). Alla sua prima olimpiade ha riscosso interesse, ma è stato eliminato dal coreano Won Jin Kim (numero 1 del ranking mondiale).

Malino: Valentina Moscatt (judo 48 kg). La torinese non è riuscita a interpretare la gara contro la vietnamita Tu Ngoc Van. Esce senza aver sbagliato molto.

Malino Karin Knapp (tennis). Battuta in tre set dalla ceca Lucie Safarova (6-4 1-6 1-6). Ma erano la numero 113 contro la 28 del ranking WTA: pronostico abbastanza chiuso e un set la Knapp l'ha portato a casa.

Male Trombetti e Franceschi (nuoto 400 misti). Eliminate nelle batterie dei 400 misti femminili con il 26° e il 30° tempo.

Male Toniato (100 rana). Fuori in batteria con 1'00"45.

Male Roberta Vinci (tennis). Avrebbe dovuto avere vita più facile della Knapp, visto che è all'ottavo posto del ranking WTA, contro la slovacca Schmeidlova (numero 61) e Vinci invece esce 7-5, 6-4.

Male: Ludovico Edalli (ginnastica artistica). Fuori dalla finale del concorso generale già dopo il primo taglio: bene alle parallele, cade nel corpo libero.

Male Manuel Cappai (pugilato 46-49 kg). Eliminato al primo turno. Esce ai punti 3-0 contro il ventenne statunitense Nico Miguel Hernandez.

Male: la squadra maschile di tiro con l'arco. Eravamo i campioni olimpici in carica, avevamo disputato un buon turno di qualificazione al tabellone (terzi) e siamo usciti 6-0 ai quarti (ottavo posto) contro la Cina che poi è stata a sua volta piallata dagli Stati Uniti, a loro volta battuti dalla Corea del Sud in finale. Speriamo ora nell'individuale.

Male male Federico Turrini e Luca Marin (nuoto - 400 misti). Eliminati nelle batterie: rispettivamente sesto e settimo con 4'17"88 e 4'18"39 nella quarta e ultima batteria. Peccato soprattutto per Turrini che aveva la sesta prestazione mondiale del 2016.

Male male anche Ilaria Bianchi (nuoto - 100 farfalla).  Fuori in batteria, sesta, e con il ventunesimo tempo assoluto (58.48) che non basta per la semifinale. Anche Ilaria aveva un buon tempo nel 2016: il dodicesimo in assoluto (57'47").
Malissimo (ma si può rimediare) la squadra di pallavolo femminile di pallavolo. Buttato via il primo set (dopo tre set ball) non abbiamo più visto la palla (specie in ricezione): 0-3 contro la Serbia (nella foto Stefana Veliković) anche se con parziali dignitosi. La bella notizia è l'efficacia della diciassettenne Egonu (non la conoscevo). Se le altre giocano al suo livello, abbiamo qualche speranza, ma occorre un cambio di ritmo.

Malissimo anche Petra Zublasing (carabina aria compressa 10 m). Campionessa del mondo nel 2014 a Granada, arriva trentatreesima su 51 partecipanti. "Oggi non andava niente, ci ho messo troppo per sparare e sono andata subito male" ha dichiarato al Corriere. Prima la cinese Du Li, seconda la tedesca Engleder, terza l'iraniana Ahmadi.


A livello personale sono rimasto ovviamente colpito da altri risultati del tennis. Non mi riferisco ovviamente alle sconfitte a sorpresa di Aga Radwanska e di Venus Williams. Ma della vittoria al terzo set della spagnola Suarez Navarro che ha portato all'eliminazione di Ana Ivanovic (di fianco nella foto di hindusantimes) la quale è quindi costretta a lasciare il suo posto di superstar delle Olimpiadi del mio cuore (così impara a sposare Bastian Schweinsteiger). Al suo posto, per il momento, tra le atlete ancora in gara sta salendo un'altra serba: proprio la pallavolista Stefana Veliković, (vedi foto qui sopra) menzionata poco fa, anche se - con Ana ancora sui campi da tennis, non ci sarebbe stata gara.

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