martedì 24 dicembre 2013

Qui Rinale, a voi studio.

Ad esclusivo beneficio dei 2-3 amici a cui Marco Travaglio sta antipatico e pertanto, non leggendone il fondo di oggi, si sono persi l'ennesima prova di democrazia e di appoggio alla libertà di stampa da parte di Re Giorgio.

1) Pare che l'ufficio stampa del Quirinale nei giorni scorsi abbia fatto circolare una specie di comunicato stampa
Aeroporto di Mallorca - L'uomo banana
contenente una lettera di Cossiga del 2 novembre 2005 che servirebbe a smentire che il vecchio picconatore provasse rancore nei confronti di Napolitano per la campagna del 1991 pro-impeachment nei confronti dell'allora presidente. "Ma perché non eleggerti Capo dello Stato? Io ti voterei!!!" scrive Cossiga a Napolitano nel 2005.


2) Dicevo che si tratta di "una specie" di comunicato stampa perché un vero comunicato stampa "democratico", ma diciamo pure "normale", dovrebbe essere inviato a TUTTI gli organi di stampa rilevanti, compresi quelli esteri. Qui, a quanto riferisce Travaglio (certo, occorre una ulteriore verifica) pare che la lettera di Cossiga l'abbiano ricevuta solo 3 giornali (Stampa, Messaggero e Corriere).

3) E allora che fanno i tre quirinalisti dei giornali in oggetto (Sorgi, Cacace e Breda) invece di andare a cercare altri (e numerosi) passaggi (tutti riportati da Travaglio) in cui Napolitano spara a zero, nel 1991-92, su Cossiga e uno (del 2006) in cui Cossiga spiega la sua posizione su Napolitano? I tre, forse per ringraziare del gentile omaggio della letterina in semi-esclusiva, aderiscono ai desiderata quirinalizi, sposando la posizione ispirata da Re Giorgio, aggiungendoci pure del loro, non si sa mai. Alcuni di loro lo fanno senza nemmeno svelare la natura di velina che ha il "ritrovamento" con divulgazione della lettera.

4) Resta da capire se Sorgi, Breda e Cacace sono consapevoli che lo stipendio glielo paghiamo noi comprando i loro giornali e non Napolitano, (visto che non percepiscono una sola lira di contributi pubblici).

5) Certi atteggiamenti ricordano quelli dei giornalisti sportivi "embedded" dislocati (definirli "inviati" o "corrispondenti" sembra eccessivo) dalla propria testata al seguito di qualche squadra di vertice della Serie A e che si limitano a esporre la posizione dell'ufficio stampa della squadra che li tiene per le palle, minacciandoli poi di non concedere i vari campioni, campioncini, mezze pippe e bidoni per le interviste di rito, sia in mixed zone che sul divano dei vari Milanello, Vinovo, Pinetina, Trigoria, Formello ecc...

Mi scuso per il link "non ufficiale", ma il testo dell'articolo sul sito del Fatto non è ancora uscito, e poi so che tanto lo andrete a comprare in edicola, vero?

lunedì 16 dicembre 2013

Mi sono informato, c'è un volo che parte.

La vicenda relativa al volo di Stato che avrebbe portato Laura Boldrini in Sudafrica alla cerimonia per Nelson Mandela mi ha molto appassionato proprio dal punto di vista logico. E per il momento ho maturato un'opinione, (del tutto provvisoria, perché magari mi sfugge qualche particolare fondamentale della vicenda).
Golfo di Marinella - Cala Sabina (OT) No, non c'entra nulla

Cercherò di non dichiarare subito le mie idee in merito mirando così a farmi leggere da tutti senza prevenzioni, premesso che non ho particolari simpatie per Laura Boldrini.

Tutto parte da un esposto del Codacons alla procura di Stato, presto ripreso da tutti i giornali e in particolare, prevedibilmente, da  il Giornale e Libero, alla quale la stessa Presidente della Camera ha risposto anche sulla propria pagina facebook, (in cui tira in ballo anche una componente sessista che a mio avviso c'entra poco). Una decisione che le ha subito procurato almeno una controrisposta del Giornale in cui la reazione su facebook della Boldrini viene definita "scomposta". Poco fa la notizia di una vera e propria denuncia nei confronti della Boldrini.

Cerchiamo di capire passo-passo anche perché i punti da decidere sono tanti e quasi completamente distinti l'uno dall'altro.

1) Indipendentemente dal costo della trasferta, la prima cosa da chiarire è se sia giusto o meno che l'Italia fosse rappresentata ANCHE dalla Boldrini.  Lei, nella sua risposta su facebook, dice, tra l'altro: Ciascuno Stato ha deciso in autonomia la composizione della propria delegazione: c'erano autorità di governo e vertici parlamentari, rappresentanti in carica ed ex esponenti delle istituzioni. Per me ci può pure stare che il Presidente della Camera faccia parte della delegazione. Per pura curiosità però mi piacerebbe sapere chi ha deciso la formazione della delegazione ed in base a quali razionali.

2) Una volta deciso (spero da altri e non da lei, vedi qui sopra) che la Boldrini debba far parte della delegazione, a quel punto, sia per lei che per il resto della delegazione, occorre scegliere il mezzo di trasporto più efficiente, sicuro e conveniente per le casse dello Stato. Al limite anche uno o più voli di linea.  Siamo sicuri che TUTTA la delegazione abbia scelto la soluzione migliore? E se non ne siamo sicuri, perché ci incaponiamo a sfruculiare solo la Boldrini?

3) Ma se un volo di Stato era già previsto per la delegazione allora non si capisce (se non per criteri di sicurezza che impone di non mettere mai due alte cariche sullo stesso volo) perché TUTTI i membri della delegazione non debbano salire sullo stesso volo. A meno che non si voglia dire che la Boldrini era "un po' meno ufficiale" del resto della delegazione.

4) Se è così, cioè se la Boldrini era un membro "quasi ufficiale", il fatto è grave di per se, perché a mio avviso non devono esistere membri "quasi ufficiali" di una delegazione di Stato ad eventi come questo. Ma devono esistere solo membri a pieno titolo della delegazione e altri invece che NON sono membri (e che stanno a casa). Non dovrebbe proprio esistere la categoria intermedia: la "via di mezzo" che è autorizzata ad andare in rappresentanza dell'Italia, ma a spese proprie! 

5) Ma poniamo anche che la vicenda sia malauguratamente andata "all'italiana" e che Boldrini fosse un membro marginale della delegazione, per cui avrebbe dovuto pagare di tasca propria (un vero orrore istituzionale, ai miei occhi). Non si capisce perché non possa usufruire (senza costi aggiuntivi per il contribuente) del posto sul volo. Starebbe sfruttando un'esternalità positiva.

6) Volendo fare i talebani, si potrebbe fare in modo che a beneficiare dell'esternalità positiva siano le casse dello Stato e non i singoli, decidendo di emettere dei biglietti (a tutto vantaggio dello Stato) per chi sfrutta un volo di Stato senza averne diritto (o senza averne completamente diritto) come mi sembra di capire che faccia la Merkel in Germania (ma non essendo prevista questa procedura la Boldrini non poteva nemmeno pagare). Si potrebbe fare ancora di più e, magari, perché no?, riempire il volo non solo con la Boldrini, ma anche con gente con non c'entra nulla di nulla con le istituzioni e fare pagare un biglietto a tutti. Potrebbe essere un'idea-risparmio! Ma con un costo nascosto: Enrico Letta, ad esempio, dovrebbe adattarsi a viaggiare su voli di Stato, fianco a fianco con turisti e affini, (ironia on) senza avere la calma per lavorare e scrivere i suoi bei decreti (ironia off). Sono comunque decisioni che ogni nazione può prendersi in autonomia. Fatto sta che oggi in Italia questo non è previsto, pagare per salire su voli di Stato, almeno credo di no.

7) Se invece il compagno della Boldrini fosse previsto o meno all'evento dipende molto dal protocollo di chi ha organizzato la cerimonia. Se i delegati sono stati invitati con i propri eventuali partner (come spesso accade alle cene ufficiali alle ambasciate) allora lui aveva diritto ad accompagnare Boldrini e in questo caso aveva diritto anche a far parte della delegazione. L'Italia poteva anche decidere, qualora fosse stato troppo costoso, di mandare comunque i propri rappresentanti senza partner, per risparmiare su voli e alloggi. L'unico rischio era di incidere sull'umore dei propri rappresentanti. Ma, avendo trovato posto sull'aereo anche al compagno della Boldrini, si è assicurato un buon tono dell'umore di uno dei membri della propria delegazione, e a costo zero. Insomma il partner non aveva diritto di per sé, ma come mero "benefit" (concesso eventualmente dagli organizzatori sudafricani e sponsorizzato a costo zero dall'Italia) per la Boldrini, in quanto delegata ufficiale. Ammesso e non concesso che lei fosse delegata ufficiale e che l'organizzazione avesse invitato anche i partner (questo io non lo so).

8 ) Non ho capito infine quale problema ci sia se, oltre al compagno, lei si sia portata dietro altri membri del proprio staff (pare portavoce, responsabile della comunicazione, consigliera per le relazioni internazionali oltre alla scorta). Ma, se l'averli imbarcati non ha costituito alcun costo aggiuntivo, non mi sembra una cattiva idea: specie se, magari, sono riusciti anche a organizzare una sessione di lavoro con la Boldrini durante il volo. In questo caso il paese ne avrebbe beneficiato (meeting in volo) senza alcun aggravio.

Riepilogando: se Boldrini era membro ufficiale (e a pieno titolo) della delegazione, secondo le decisioni di chi ne ha disegnato la composizione, allora aveva diritto a quasi tutto. Altrimenti no, ma sembrerebbe comunque aver sfruttato in modo efficiente delle esternalità senza costi aggiuntivi per il contribuente.

Poi noi stiamo a farci queste menate mentre Obama in tribuna baccaglia il primo ministro danese e si spara i selfie davanti agli occhi di una invelenita Michelle e il Codacons, il M5S, Libero e il Giornale non dicono nulla...

Dove rubano i documenti ai miei amici (statistica)

Spero ciò ti arrivi in tempo utile. Ho fatto un viaggio a Leeds {UK} e durante il mio soggiorno i miei documenti sono stati rubati insieme al mio passaporto internazionale e la mia carta di credito che si trovava nella mia borsa. necessito della somma di 1.000 euro per coprire le mie spese. Puoi aiutarmi a spedire i soldi via Western Union? Fatemi sapere. Ti prometto di rimborsarti della cifra non appena torno domani, Per favore fammi sapere se puoi farlo per me. Sono spiacente per ogni inconvenienza tale disguido possa crearti. Posso mandarti i dettagli su come trasferire la somma. Spero di ricevere a breve la tua risposta. 

Molti dei miei amici hanno questo difetto: una volta all'estero si fanno rubare i documenti e perdono l'uso dell'italiano. Non del tutto però. Scrivono cose così: spiacente per ogni inconvenienza tale disguido e spero ciò ti arrivi. Tra l'altro scrivono tutti nello stesso modo, inviando le loro email di soccorso. Strano.

Mi piacerebbe fare una statistica sui luoghi nei quali questo spiacevole infortunio si sta verificando.
Io per ora ho registrato:
due a Birmingham (United Kingdom)
uno a Plymouth {UK}
uno in Nottingham {UK}
una a Leeds {UK}
uno in London {UK}
uno in Costa D'Avorio e più precisamente a Abidjan
una a Limassol Cipro.

Tra l'altro il testo proveniente da Limassol era anche molto più divertente di quello dal Regno Unito.
Si parlava de il affetti personali, e di noia banca: roba forte, bellissima storia.

Mi auguro di poterci trovare questa volta, Io ho fatto un viaggio a Limassol Cipro e mi hanno rubato la mia borsa con il affetti personali. L'ambasciata mi ha solo rilasciato un passaporto temporaneo ma Io devo pagare il biglietto e saldare le fatture alberghiere. Io ho fatto contattare la noia banca ma mi ci vorrebbero 5 giorni lavorativi per accedere ai fondi nel conto da Cipro. 
Western Union transfer è la migliore opzione per inviarmi denaro. Fammi sapere se hai bisogno dei miei dati (nome completo/località) per fare il trasferimento. Puoi raggiungermi via email. Fammi sapere se puoi essere d'aiuto grazie.

Mi sembra più deboluccio invece il testo da Abidjan, anche se prima si informa molto educatamente su di me e poi utilizza la parola consacrare.

Buongiorno, 
Come stai? Dove ti trovi in questo momento? 
Avresti un po' di tempo da consacrare a una situazione particolareche mi riguarda discretamente e via e-mail? perché in questo momento non ho più il cellulare. Ho appena effettuato un viaggio in Costa D'Avorio e più precisamente a Abidjan per dei motivi personali. mi ritrovo in una situazione difficile e non so cosa farei senza il tuo sostegno e aiuto. Avrei bisogno di un aiuto finanziario, solo un prestito che ti rimborsero' non appena sarò di ritorno dal mio viaggio.
sono nell'attesa urgente di una tua risposta.

*** Update del 4 ottobre 2014 e del 1 dicembre 2014
Anche se è diminuita la frequenza dei furti, ai miei amici e anche a quelli di alcuni lettori del blog, continuano a rubare i documenti, spesso nel Regno Unito, ma non solo. Conviene quindi aggiornare la classifica con i posti più a rischio. Strano che il Ministero degli Esteri non segnali questi luoghi come pericolosi per i turisti.

Birmingham (United Kingdom) 3
Plymouth {UK} 2
Leeds {UK} 1
London {UK} 1
Manchester (UK) 1
Abidjan {Costa D'Avorio} 1
Limassol {Cipro } 1
Nicosia (CYPRUS) 1
CYPRUS 1

sabato 14 dicembre 2013

I cento interfatori

In un precedente post odierno, ho, del tutto casualmente, citato il mio recente libro Ininterrottamente Inter che, per inciso, potrebbe costituire un ottimo regalo di Natale (in quanto opera geniale e a prezzo contenuto) che, come dicevo del tutto casualmente, si può acquistare online qui qui o qui o qui,


Nel citare l'opera ho menzionato anche gli "interfatori", ovvero le cento persone cento, che con piccoli interventi da 90 parole l'uno (questa era la mia richiesta), mi hanno aiutato a spezzare l'eventuale monotonia del racconto dettagliatissimo di Bayern-Inter, la finale di Champions League del 2010 che è oggetto di narrazione del libro.

Grazie a loro, allo scadere di ogni minuto di partita (90 + 4 recupero), si trova , racchiuso in uno splendido boxino (vedi figura 2 qui sotto), un breve intervento sulla partita o sul racconto stesso, spesso arguto o commovente, quasi sempre più efficace della narrazione stessa.

In tutto dovrebbero essere quindi 94, ma alcuni di loro, pochi, si sono messi in coppia o in trio, e pertanto il conto ha raggiunto i 100 precisi. Nell'elencarli qui sotto tutti quanti, giovani e meno giovani, femmine e meno femmine, celebri e meno celebri, nerazzurri e non, li ringrazio ancora una volta.


I CENTO INTERFATORI

1. Stefano Agosteo, professore universitario (Politecnico di Milano), interista.
2-3. Andrea e Michele, conduttori radiofonici (RadioDeeJay) e televisivi, grigiorossi e bianconeri.
4. Lorenzo Ardemagni, creativo per diletto, inevitabilmente interista (essendo cugino dell'autore).
5. Marta Ardemagni, figlia dell'autore, studentessa del liceo scientifico e di clarinetto, ha tifato Inter fino a poche settimane fa, ora si dice laziale.
6. Stefano Bartezzaghi, enigmista, giornalista, saggista, tendenzialmente torinista.
7. Antonio Bartolomucci, giornalista (Mediaset). All'aeroporto di Pechino ha regalato all'autore un gagliardetto firmato da Mourinho dopo la sfortunata Supercoppa contro la Lazio.
8. Alessandra Berardi, Musa autoispiratrice, poetessa, umorista e paroliera (L'albero azzurro, Raidue). Interista, ma ha un micio che si chiama Gattuso.
9.Alberto Bisin, economista, blogger (noiseFromAmerika.org) ed editorialista (La Repubblica). Interista.
10. Michele Boldrin, economista (Washington University, St.Louis), blogger (noiseFromAmerika.org), coordinatore nazionale di Fare per Fermare il declino.
11. Tiziano Bonini, ricercatore in sociologia dei media, Università Iulm. Autore a Radio24. Bianconero grazie a Platini.
12. Alberto Bramati, linguista, ex-milanista (in attesa di un nuovo presidente).
13. Sandro Brusco, Professor of Economics, Stony Brook University, interista.
14. Matteo Caccia, autore e conduttore a Radio24. Interista grazie al papà, radiofonico grazie ad Ardemagni.
15. Laura Carcano, giornalista professionista e web strategist, twitter @lauracarcano, interista.
16. Gian Luigi Carlone, musicista e molto altro (BandaOsiris), del calcio gli piace solo giocare a passaggi.
17. Guido Catalano, poeta e navigatore da fermo. Anche se non lo diresti è juventino.
18. Marco Cattaneo, giornalista Sky Sport (ovviamente non tifa per nessuna squadra). Anche se era a Madrid con zeru euro.
19. Gianluigi Celentani, taverniere e pediatra di famiglia in Firenze, cuore azzurro come il mare di Napoli.
20. Stefano Chiodaroli, attore, comico, interista. Condivide con l'autore la passione per le Piere.
21. Massimo Cirri, psicologo, scrittore, conduttore di Caterpillar, Radio2 RAI. Piuttosto refrattario al calcio.
22. Giorgia Colombo, giornalista (TeleLombardia), milanista, nostalgica del Gila.
23. Fabrizio Cosi, presidente e fondatore dei Podisti da Marte. Agente non segreto del cambiamento. Salentino 100%. Roma-Lecce 2-3: lui c’era!
24. Danai Dasopoulou, giornalista (Proto Thema), tifosa del Panathinaikos e anche un po' della Roma.
25. Michele De Pirro, vignettista satirico e autore tv, sampdoriano.
26. Elisa del Mese, redattrice radiofonica. Romana, cresciuta in una famiglia di interisti pazzi, aliena al calcio.
27. Antonio Luca Di Bella, corrispondente da Parigi per RAI in generale e Caterpillar in particolare. Giornalista, interista e cantautore.
28. Danilo Di Termini, interista, autore per Caterpillar, calciatore, tutto di terza categoria.
29. Antonio Dipollina, critico televisivo (LaRepubblica).
30. Matteo Dore, giornalista (Sport Week), sbaglia spesso i giocatori di cui si innamora (adorava Recoba).
31. Silvia Fabri, casalinga e dintorni, 40 anni, appassionata di radio da 39. Tifa Italia, ma solo ai mondiali.
32-33. Andrea e Lorenzo Fanzago, vicepresidente del Consiglio comunale di Milano e figlio. Nessuno dei due è mai stato in Serie B.
34-35. Carlo Alberto e Andrea Ferrero padre e figlio (cognato e nipote dell'autore), il primo è chimico, il secondo un giovane bomber, entrambi molto nerazzurri.
36. Stefano Bruno Galli, storico, saggista (Il GrandeNord; Le radici del federalismo). Consigliere della RegioneLombardia. Interista.
37. Gianni Gandini, musicista e musicoterapista, tifoso del Bologna.
38. Luca Gattuso, cronometrista e giornalista, sampdoriano.
39. Paolo Gentiluomo, poeta, amante del pedale, estimatore della Pro Vercelli che fu.
40. Maurizio Giannettino, istruttore FICG CONI Settore Giovanile, il Cugino Interista.
41. Alice Gioia, redattrice (Radio2, BBC World Service), tifa solo alle partite di rugby.
42. Francesco Gironi, giornalista, appassionato di scienza e tecnologia, milanista nonostante il Presidente.
43. Maya Giudici, autrice e conduttrice radiofonica, voce di Radio3, non ha mai tifato per nessuno prima di conoscere il Boca.
44. Gabriella Greison, giornalista (per Vanity Fair e per Sport Week) e scrittrice (per ora, usciti 7 libri). Nel web è greisonanatomy.com. Laureata in fisica nucleare. No tifosa, amante di cani, massima serietà.
45. Giorgio Lauro, conduttore radiofonico (Un giorno da pecora, Radio2 RAI), milanista.
46. Gad Lerner, giornalista e interista.
47. Luca Lissoni, inventore del Pugilato Letterario, juventino.
48. Alberto e Ismaele Dimitri Losciale, padre e figlio, (cognato e nipote dell'autore) milanisti e tranquilli. La partita di cui scrivono è la finale di Champions League del 2007 Milan-Liverpool.
49. Carlo Lottieri, filosofo politico, interista (per qualche juventino dopo una scommessa, nulla ex art. 1441 c.c.).
50. Sanja Lucic, conduttrice radiofonica, giornalista e blogger. Da qualche settimana anche scrittrice (Ti disturbo?). Tifa Stella Rossa e Inter.
51. Paolo Maggioni, conduttore di Caterpillar e della festa per il triplete a San Siro, di cui è stato speaker e dj.
52. Gaia Manco, giornalista, di quelli che "solo i mondiali". A lungo "corrispondente" di Caterpillar da Parigi e Londra.
53. Sergio Mandelli, gallerista, scrittore, conduttore. Interista entusiasta nella vittoria, atarassico nella malasorte.
54. Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia (AN), milanista.
55. Alessandro Mannucci, autore televisivo (Markette, Chiambretti Night e Music Zoo), se deve dire una squadra dice Juve, in onore del nonno, ma da 0 a 100 gli importa 1.
56. Paolo Marchi, per 30 anni a Il giornale dove si è occupato di calcio, sci, vela e gola, ormai è tutto assorbito da Identità Golose e continua a tifare Inter.
57. Fabrizio Marchionne, direttore finanziario, Milanista e Milanologo.
58. Stefano Melegari, caporedattore Sport Panini e di ForzaMilan!, milanista con sangue a strisce rossonere.
59. Antonio Merlo, Lawrence R. Klein Professor of Economics, University of Pennsylvania, interista.
60. Giada Messetti, lavorava per l'informazione televisiva (Zeta), ora per Caterpillar AM. Non crede nel dio calcio, ma non è atea, è agnostica.
61. Bob Messini, attore e musicista - inviato di Caterpillar dal 1997 al 2000.
62. Cristiano Militello, Forrest Gump catodico, cane sciolto radiofonico, guitto, spessissimo col microfono sotto il naso, possiede la maglia del calciatore di A più scarso di sempre: SaadiGheddafi.
63. Roberto Monzani, redattore di Inter Channel. Con il collega Alessandro Villa abituale compagno di tribuna stampa dell'autore e di Filippo Rossi.
64. Fabio Morìci, attore e autore senza soluzione di continuità. Suo nonno, campione italiano di boxe, era laziale.
65. Andrea Moro, professore di Economia e Blogger di noisefromamerika. Vicentino di nascita, interista per peer pressure.
66. Simona Nazzaro, redattrice, radiocronista, tifa Inter e Pallacanestro Virtus Roma.
67. Lorenzo Negri, maestro di campagna, interista senza se e senza ma.
68. Fausto Panunzi, professore di economia (UniversitàBocconi), tifoso del Toro e dei Red Devils, padre di un interista.
69. Sandro Pellò, vicepresidente Hill+Knowlton Italy. Conduttore di Bar Sport (Radio Popolare) dal 1983 al 2006. Juventino.
70. Roberto Perrone, giornalista (Corriere della Sera), ha recentemente pubblicato La cucina degli amori impossibili. Tifa Genoa e non lo nasconde.
71-72. Alessandro Pettinari e Chiara Michelon, rispettivamente agronomo di Senigallia pesantemente Scavolini Basket e letterata padovana zerocalcio.
73. Antonio Pezzinga, poeta, ingegnere, interista.
74. Roberto Piazza, ingegnere civile per la difesa del suolo (Lombardia Informatica spa), blogger e ascoltatore Radio2, interista.
75. Cinzia Poli, conduttrice radiofonica (Radio2) e vignettista, alle elementari le piaceva un bambino che teneva alla Juve.
76. Carlo Porta, amico di interista, juventino dentro.
77. Francesco Repice, giornalista, radiocronista (Radio1 RAI). Epico cantore del Principe del Bernal.
78. Piera Rigamonti, moglie dell'autore, educatrice, interista, ma si trascina dall'adolescenza anche una forte propensione all'A.S. Roma.
79. Alessandro Robecchi, autore televisivo, giornalista (IlFatto Quotidiano, Micromega), interista.
80. Filippo Rossi, Caterpillar AM, poi Un giorno da pecoraRadio2 RAI. Fratello neroazzurro.
81. Claudio Sabelli Fioretti, giornalista, conduttore radiofonico (Un giorno da pecora, Radio2 RAI), laziale.
82. Maurizio Sangalli, autore e regista granata.
83. Alberto Sanna, ingegnere nucleare, ricercatore ine-health, tiepido milanista.
84. Luciano Sartirana, editore ed autore (Edizioni del Gattaccio), interista e corinthiano.
85. Fabio Scacciavillani, economista iconoclasta, blogger del Fatto Quotidiano, gioca spesso a calcio, raramente lo guarda.
86. Fabio Scamoni, regista e sceneggiatore, interista convinto.
87. Filippo Solibello, conduttore di Caterpillar AM, Radio2 RAI. Profeta dell'ibridazione tra i media. Tifoso soprattutto della Pallacanestro Olimpia Milano.
88. Gianluca Spagnolo, geologo e consulente in sistemi di gestione, papà di Maddalena e Genoano.
89. Piera Nina Teatini, mistica dedita ad arti varie et trasformative, milanista da piccola quando c'era il paròn, ora agnostica calcistica.
90. Sabrina Tinelli, autrice televisiva, regista radiofonica (Caterpillar AM, Radio2 RAI), tifosa della squadra femminile dell'Osal Novate, di cui fu fiera e inconcludente capitana.
91. Daniele Tombolini, enologo e giornalista (Il Messaggero), ex-arbitro con divieto di tifo incorporato.
92. Laura Troja, giornalista. L'inviata più longeva di Caterpillar. Ex juventina, ora mamma.
93. Lisa Tropea, redattrice di Caterpillar, Radio2 RAI. Interista repressa circondata da bianconeri.
94. Alberto Tufano, orgoglioso figlio dei suoi genitori, amante dello sport praticato con lealtà e leggerezza.
95-97. Dario, Eleonora e Federico Turri, D.N.A. - Dinastie Nero Azzurre.
98. Stefano Vegliani, giornalista (inviato SportMediaset) tredici olimpiadi viste e raccontate, tifoso interista.
99. Roberto Vicaretti, giornalista precario (RaiNews24). Interista.
100. Alessandro Villa, redattore e telecronista di Inter Channel. Con il collega Roberto Monzani abituale compagno di tribuna stampa dell'autore e di Filippo Rossi.

Cinque
fantastiche

idee-regalo per il Natale 2013

#1 - La Jaguar diesel 2700 (anno 2006)
È senza dubbio l'autovettura del momento. 

Perfetta per manifestazioni di piazza, è anche uno splendido regalo di Natale che lascerà letteralmente senza fiato i vostri amici.

La si può trovare usata qui a circa 16.000 euro.

Tempismo: 100/100
Fattore sorpresa: 99/100
Rapporto prezzo/qualità: 3/100
Consigliato per: chi vuole mandare tutti a casa.


#2 - La tenda da 20 posti London Underground
A soli 1883.75 euro è regalata. La si trova qui.

Quante volte, partendo per una gita in campeggio con altri diciannove amici, ci si accorge all'ultimo momento di non avere la tenda?

Da oggi, per il vostro fortunato amico che riceverà questo certamente gradito omaggio, questo incubo finirà. 

E, una volta in campeggio, l'allegra comitiva sarà universalmente ammirata per coolness, trendiness e altri mirabili sostantivi anglosassoni, ispirandosi alla rete di trasporto sotterraneo più antica e più amata al mondo.

Stile: 95/100
Spirito di gruppo: 100/100
Rapporto prezzo/qualità: 2/100
Consigliato per: i possessori di Oyster Card


#3 - Il portatovaglioli in tappi di sughero
Non tutti navigano nell'oro. A volte si è costretti a costruire i regali di Natale a casa propria, con fantasia, mano ferma e materiali di recupero.

In questo specifico settore le proposte sono molteplici, ma la minimale eleganza di questo portatovaglioli realizzato con fettine di turacciolo, filo di naylon e perline, si staglia decisamente sulla concorrenza.

Lo si trova qui  a costo zero.

Tenerezza: 98/100
Allegria: 67/100
Rapporto prezzo/qualità: 99/100
Consigliato per: chi pensa che l'eleganza stia nel portamento


#4 - Il biglietto della finale di X Factor
Il momento è quello giusto. Fino a qualche giorno fa questo rettangolino di carta veniva contrattato a prezzi proibitivi, oggi si dovrebbe riuscire a portarlo a casa a qualche euro in meno. 

Con ogni probabilità il tagliando che regalerete è stato a pochi metri da Maurizio Cattelan, Simona Ventura, Morgan, Elio, gli Ape Escape, Michele, Aba, Violetta, Giorgia, Mario Biondi, Marco Mengoni, Elisa, Matteo Bordone e gli One Direction e Mika. Mika paglia.

Si può tentare di trovarlo qui, a costi decisamente più contenuti. Il giovane amico, o giovane amica, che lo riceverà proverà per voi immediata idolatria.

Tempismo: geniale
Vip watching: 98/100
Rapporto prezzo/qualità: 3/100
Consigliato per: chi ama la buona musica e i grandi show.


#5 - Ininterrottamente Inter
Se nessuno dei precedenti regali vi ha convinto a pieno, la soluzione è solo una: Ininterrottamente Inter

Scritto da uno dei più geniali interpreti del nostro tempo (e le prime 5 lettere di interpreti non sono scelte a caso) il libro narra in modo dettagliatissimo le vicende di un unico evento sportivo: la finale di Champions League del 2010, vinta dall'Inter sul Bayern di Monaco: un esperimento, riuscitissimo peraltro, mai tentato prima nella storia della letteratura mondiale.

Con i contributi (interfazioni) di 100 amici dell'autore alcuni dei quali molto celebri, altri molto bravi, la maggior parte all of the above.

Dato che lo si trova qui o qui o qui o qui attorno ai 12 euro, (o in moltissime librerie a 15 euro), non comprarlo è un atto quasi criminale. Ma noi suggeriamo l'acquisto online: con una dozzina di euro si fanno contenti grandi e piccini per Natale senza alzarsi dalla poltrona e senza andarsi a imbottigliare nei viali e nei centri commerciali intasati.

Qualità letteraria: 100/100
Originalità: 100/100
Passione: 100/100
Impaginazione: 100/100
Pubblico: 100/100
Critica: 100/100


Rapporto prezzo/qualità: 100/100


Consigliato per: tutti. Se per i nerazzurri Ininterrottamente Inter è un regalo di Natale obbligatorio, anche i tifosi delle altre squadre, o le persone refrattarie al calcio, si inchineranno davanti alla maestria dell'autore, all'ironia e alla competenza degli interfatori e alla qualità della produzione della Libreria Sportiva Eraclea, divenendo ambasciatori nel mondo di questa opera che non può mancare dagli scaffali di qualsiasi libreria o biblioteca.


domenica 8 dicembre 2013

Perché non vado (per la seconda volta) a votare alle primarie del PD.



1. La prima è facile: perché non sono del PD.
2. La seconda è un po' meno facile: perché non sono mai stato del PD, anche se, oggettivamente, il PD (e i suoi precursori) sono stati il partito per cui ho votato più spesso. Ma il massimo di attività che ho fatto per loro è stato di tirare fuori 20 euro, una volta, alle primarie, invece di uno solo. Ora rimpiango anche quella scelta.
3. La terza si ricollega alla prima: non essendo del PD non trovo corretto che io dica la mia su chi debba guidare una formazione che non supporto. Su questo sono abbastanza tradizionalista, fanculo la real politik.
4. La quarta si ricollega alla seconda e alla terza: da qualche tempo non lo voto nemmeno più, il PD.
5. La quinta è fondamentale: il PD, almeno finora, è stato parte della malattia di cui pretendeva di essere la cura. E non parlo del PD dei tempi di mio nonno, ma proprio quella cosa napolitanizzata di adesso.
6. Il fatto che non vada a votare alle primarie non significa che i tre candidati siano per me equivalenti. Trovo Gianni Cuperlo irritante e distante anni-luce dalle mie idee, al contrario sono spesso d'accordo con quello che dicono Matteo Renzi e Pippo Civati.
7. Di Matteo Renzi mi piace il fatto che di fronte a due o più opzioni ne scelga sempre una e lo faccia in modo chiaro. Questo lo rende molto distante dai politici-politicanti che giocano a nascondersi e fanno ogni tipo di inciuci pur di rimanere al potere. Per lui, scegliendo sempre così chiaramente, è più difficile nascondersi e infatti non l'ha fatto nemmeno nel momento della proprio sconfitta alle ultime primarie. Questo suo atteggiamento si avvicina molto al concetto di accountability di cui molti si riempiono la bocca. Insomma: sembra uno che sa quello che vuole, è deciso a farlo e a prendersi onori e oneri in modo piuttosto franco e diretto.
8. E, oltre a questo approccio, mi trovo spesso d'accordo con Renzi sulla impostazione economica che propone, sia pure un po' implicitamente. Diciamo così: anche se non in assoluto, la sua impostazione economica, ai miei occhi, è abbastanza chiaramente migliore di quella di qualsiasi altro esponente di punta dei partiti maggiori.
9. Solo negli ultimi tempi, forse per l'approssimarsi della linea d'arrivo, Renzi mi sembra un po' più indulgente nei confronti dell'establishment del partito che ha sempre detto di voler rottamare.
10. Così ha avuto vita facile Pippo Civati a rimbeccare il sindaco su questi temi. E a proporre una via d'uscita ancora più rapida e diretta dalla palude napolitan-lettian-alfaniana in cui ci troviamo. Bravo Pippo.
11. Civati mi è altrettanto simpatico di Renzi, anzi, essendo un cicinin meno furbo, mi è ancora più simpatico: il suo video con Fazio è stato geniale.
12. Su molti temi, e su tutta l'area dei diritti civili, sono molto più in sintonia con lui e non dimentico che Civati ha appoggiato la campagna di Fare per fermare il declino: "Non più alto del colle": nessun funzionario pubblico deve guadagnare più del Presidente della Repubblica
13. Se devo andare a fare una vacanza di una settimana con uno dei tre, probabilmente andrei con Civati (povero lui: in vacanza sono insopportabile). Ma se dovessi, con la pistola puntata, scegliere forzatamente uno dei tre per guidare il mio paese, sceglierei Renzi (che è decisamente un fuoriclasse della politica) a patto che ascoltasse Civati per diverse cose. Ma ovviamente spero che ci siano altre alternative, oltre a loro tre.
14. Comunque non vado a votare alle primarie del PD anche perché (oltre a tutte le altre ragioni), anche se c'è qualche indizio che "questa volta sia diverso", il rischio che il PD, nel suo insieme, continui anche dopo queste primarie a essere parte della malattia di cui pretende di essere la cura, è molto reale.

ps: per correttezza: questa è la seconda volta che non vado a votare alle primarie, ma la prima volta erano primarie non del PD, ma di coalizione: quelle che hanno espresso Bersani come candidato premier.