Facciamola breve: devo prendere un biglietto ferroviario per Roma, andata domani 3 novembre 2014, ritorno il 4 novembre. Nonostante sia titolare di Cartafreccia di Trenitalia, decido che, a parità di condizioni, prendo un Italo. Ho sentito che navigano in cattive acque (sarà vero?) e non è male incoraggiare un po' i competitor (anzi IL competitor, l'unico esistente: Italo) della compagnia dominante (Trenitalia). E poi non ho viaggiato mai con Italo, vorrei farlo almeno per una volta.
Certo, i treni sono leggermente più lenti, ma i pochi minuti in più impiegati da Italo, 24 per la precisione, verranno in parte compensati dal fatto che la Stazione Garibaldi è più vicina al mio punto di partenza. Certo, c'è anche la questione punti Cartafreccia, ma per una volta chissenefrega. Ho deciso: Italo.
Poi però mi collego ai due siti e trovo che i biglietti Italo partono da 86 euro, quelli Trenitalia da 68,80 . Vedi figura 1 qui sotto. Tra andata e ritorno sono 34 euro che ballano. Stiamo parlando del 20%.
Un po' a malincuore torno sui miei passi e seleziono Trenitalia. Scelgo il mio treno e - sorpresa delle sorprese - i biglietti da 68,80 sono riservati ai titolari di Cartafreccia senior (sopra i 60 anni). Ora gli amici di Trenitalia sanno perfettamente (hanno tutti i miei dati in quanto titolare di Cartafreccia "non senior") che io ho meno di 60 anni, ma con quel trucchetto da illusionisti sono riusciti a farmi selezionare il loro treno.
I biglietti standard costano esattamente come quelli di Italo: 86 euro. Ma a quel punto la pigrizia, il miraggio dei punti Cartafreccia e i 24 minuti di differenza hanno avuto la meglio. E ho preso l'ennesimo biglietto Trenitalia. In fondo chi siamo noi per ergerci a paladini dell'antitrust? Ma per me, prima o poi, devono andare a zappare.
I biglietti standard costano esattamente come quelli di Italo: 86 euro. Ma a quel punto la pigrizia, il miraggio dei punti Cartafreccia e i 24 minuti di differenza hanno avuto la meglio. E ho preso l'ennesimo biglietto Trenitalia. In fondo chi siamo noi per ergerci a paladini dell'antitrust? Ma per me, prima o poi, devono andare a zappare.
Lunga vita a Italo, ma soprattutto aridateci Arenaways!
3 commenti:
venghino, signori, venghino... il trucchetto per attirare è veramente un colpo basso. Ogni fine economista o ingegnèr, a parità di costi ma a differenza di tempi, avrebbe comunque fatto la scelta trenitalia. Almeno Silvan ci faceva divertire.
Raccontano che Italo stia gettando la spugna anche per via dei pedaggi che l'uso di binari non suoi richiedono.
A metà dicembre verrà cancellata la tratta Torino-Ancona, e con questa la speranza per me di tornare a Casa quando si hanno "solo" un paio di giorni a disposizione. Perché Torino-Ancona Italo la fa in 4 ore, diretto.
Trenitalia per la stessa tratta mi chiede una giornata a sua completa disposizione, con cambi a Milano e a Bologna, incrociando le dita per non perdere le coincidenze.
Se potessi, un binario a zio Italo glielo regalerei...
Marco caro altro che zappare ..io li manderei pure a piedi per tutta la vita...
Da noi in Liguria trovare una coincidenza è magia, io arrivo prima a Berlino che a Milano...E non sono favole, indipendentemente dal divario di prezzo!!!
Ottimo blog per dire la propria, mi sono iscritta sperando in un tuo gradito ricambio!
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