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sabato 14 dicembre 2013

Cinque
fantastiche

idee-regalo per il Natale 2013

#1 - La Jaguar diesel 2700 (anno 2006)
È senza dubbio l'autovettura del momento. 

Perfetta per manifestazioni di piazza, è anche uno splendido regalo di Natale che lascerà letteralmente senza fiato i vostri amici.

La si può trovare usata qui a circa 16.000 euro.

Tempismo: 100/100
Fattore sorpresa: 99/100
Rapporto prezzo/qualità: 3/100
Consigliato per: chi vuole mandare tutti a casa.


#2 - La tenda da 20 posti London Underground
A soli 1883.75 euro è regalata. La si trova qui.

Quante volte, partendo per una gita in campeggio con altri diciannove amici, ci si accorge all'ultimo momento di non avere la tenda?

Da oggi, per il vostro fortunato amico che riceverà questo certamente gradito omaggio, questo incubo finirà. 

E, una volta in campeggio, l'allegra comitiva sarà universalmente ammirata per coolness, trendiness e altri mirabili sostantivi anglosassoni, ispirandosi alla rete di trasporto sotterraneo più antica e più amata al mondo.

Stile: 95/100
Spirito di gruppo: 100/100
Rapporto prezzo/qualità: 2/100
Consigliato per: i possessori di Oyster Card


#3 - Il portatovaglioli in tappi di sughero
Non tutti navigano nell'oro. A volte si è costretti a costruire i regali di Natale a casa propria, con fantasia, mano ferma e materiali di recupero.

In questo specifico settore le proposte sono molteplici, ma la minimale eleganza di questo portatovaglioli realizzato con fettine di turacciolo, filo di naylon e perline, si staglia decisamente sulla concorrenza.

Lo si trova qui  a costo zero.

Tenerezza: 98/100
Allegria: 67/100
Rapporto prezzo/qualità: 99/100
Consigliato per: chi pensa che l'eleganza stia nel portamento


#4 - Il biglietto della finale di X Factor
Il momento è quello giusto. Fino a qualche giorno fa questo rettangolino di carta veniva contrattato a prezzi proibitivi, oggi si dovrebbe riuscire a portarlo a casa a qualche euro in meno. 

Con ogni probabilità il tagliando che regalerete è stato a pochi metri da Maurizio Cattelan, Simona Ventura, Morgan, Elio, gli Ape Escape, Michele, Aba, Violetta, Giorgia, Mario Biondi, Marco Mengoni, Elisa, Matteo Bordone e gli One Direction e Mika. Mika paglia.

Si può tentare di trovarlo qui, a costi decisamente più contenuti. Il giovane amico, o giovane amica, che lo riceverà proverà per voi immediata idolatria.

Tempismo: geniale
Vip watching: 98/100
Rapporto prezzo/qualità: 3/100
Consigliato per: chi ama la buona musica e i grandi show.


#5 - Ininterrottamente Inter
Se nessuno dei precedenti regali vi ha convinto a pieno, la soluzione è solo una: Ininterrottamente Inter

Scritto da uno dei più geniali interpreti del nostro tempo (e le prime 5 lettere di interpreti non sono scelte a caso) il libro narra in modo dettagliatissimo le vicende di un unico evento sportivo: la finale di Champions League del 2010, vinta dall'Inter sul Bayern di Monaco: un esperimento, riuscitissimo peraltro, mai tentato prima nella storia della letteratura mondiale.

Con i contributi (interfazioni) di 100 amici dell'autore alcuni dei quali molto celebri, altri molto bravi, la maggior parte all of the above.

Dato che lo si trova qui o qui o qui o qui attorno ai 12 euro, (o in moltissime librerie a 15 euro), non comprarlo è un atto quasi criminale. Ma noi suggeriamo l'acquisto online: con una dozzina di euro si fanno contenti grandi e piccini per Natale senza alzarsi dalla poltrona e senza andarsi a imbottigliare nei viali e nei centri commerciali intasati.

Qualità letteraria: 100/100
Originalità: 100/100
Passione: 100/100
Impaginazione: 100/100
Pubblico: 100/100
Critica: 100/100


Rapporto prezzo/qualità: 100/100


Consigliato per: tutti. Se per i nerazzurri Ininterrottamente Inter è un regalo di Natale obbligatorio, anche i tifosi delle altre squadre, o le persone refrattarie al calcio, si inchineranno davanti alla maestria dell'autore, all'ironia e alla competenza degli interfatori e alla qualità della produzione della Libreria Sportiva Eraclea, divenendo ambasciatori nel mondo di questa opera che non può mancare dagli scaffali di qualsiasi libreria o biblioteca.


venerdì 27 aprile 2012

Se tanto mi dà Santa.

Dare consigli, da ateo, alla Chiesa Cattolica (e in generale alle chiese cristiane) su come fare proseliti, è peggio che tentare di vendere caloriferi agli eschimesi, è peggio della pioggia sul bagnato, è peggio che tirarsi un boomerang addosso per mostrare al mondo quanto si è precisi nel farlo tornare indietro.
Il mio però non è esattamente un consiglio su come conquistare nuovi fedeli, ma più precisamente un consiglio su come NON perderne in tenera età.
È nozione comune che nella vita di ogni piccolo cattolico moderno, almeno nella stragrande maggioranza dei paesi occidentali, l'insorgere della seconda dentizione si associa con il verificarsi di una delle più grandi disillusioni della vita, un evento che spesso coincide con la perdita dell'innocenza e il definitivo smarrimento nella fiducia nel prossimo: la presa di coscienza che non è Babbo Natale (o, ai miei tempi, Gesù Bambino, Santa Lucia o la Befana) a portare i regali la notte di Natale.
Dal momento stesso in cui ha luogo la sconvolgente scoperta, viene improvvisamente valorizzata quella strana diffidenza che si era già fatta strada nella mente del giovane soggetto nel corso delle settimane precedenti (il disvelamento non arriva quasi mai inaspettato, alcune domande "tecniche" riguardanti la pervietà del camino, la tabella di marcia delle renne, l'apparente ubiquità del vecchio, eccetera, si affastellano tumultuose), mentre la fiducia riposta nei genitori (e in generale negli adulti) viene scossa alle radici. "Avevo fatto bene a diffidare di loro negli ultimi tempi, avevo fatto male a fidarmi, quando ero piccolo".
Insomma: la diffidenza assume rapidamente il ruolo di valore fondante della propria identità adulta.
Passano gli anni, magari quattro, magari otto, e c'è un'altra storia che non torna: la storia di questo giovane uomo nato da una ragazza vergine in Palestina, il quale dice cose molto giuste, ma riesce anche a trasformare l'acqua in vino, a moltiplicare i pani e i pesci, a resuscitare il suo amico Lazzaro e in conclusione perfino se stesso (senza peraltro farsi poi rivedere, una volta resuscitato, dalla folla in piazza a Gerusalemme, ma soltanto ai suoi scarsi discepoli). Una storia che, beh, suona davvero strana. E chi l'ha raccontata al piccolo? Ancora una volta i genitori e altri adulti. Gli stessi che volevano fargli credere che i regali li porta Babbo Natale o persino lo stesso Gesù Bambino! Ma se Gesù, come ora il ragazzetto sa, non è nemmeno capace di portare due giocattolini, perché dovrebbe essere capace di resuscitare dai morti e ascendere al cielo? "Ci sono caduto l'altra volta, perché ero piccolo, ma stavolta non mi fregano più!". Certo, tesoro.
Sembra molto legittimo che nella prima adolescenza molti ragazzi perdano la fede, se sono stati già gabbati, a loro tempo, con la panzana di Babbo Natale e Gesù Bambino.
Concludendo: se la Chiesa Cattolica vuole evitare che molti adolescenti perdano la fede nella prima adolescenza deve combattere come la peste tutte queste manfrine sui regali di Natale e istruire le famiglie più fedeli a dismettere tali pratiche fondando la comunicazione con i bambini sulla verità e la fiducia reciproca: i regali li portano i genitori, ma Gesù è risorto davvero.
Per dire.