sabato 17 ottobre 2015

Sondaggi da Incubo (ep. 1): Qual è il miglior Ron?

Per il primo Sondaggio da Incubo proveremo a stabilire quale sia il miglior Ron. Abbiamo cinque nomination di tutto rispetto. Chi prevarrà?

Qual è il miglior Ron?

domenica 4 ottobre 2015

Tristezza di Inside Out


Avere avuto una buona idea per il soggetto del tuo film non ti esenta dal cadere in buchi nella sceneggiatura.  E infatti.

Pete Docter (regista, autore e sceneggiatore) e Ronnie Del Carmen (co-regista, autore e sceneggiatore) hanno avuto sicuramente un'intuizione molto fertile nel concentrarsi sulla molteplicità delle nostre emozioni interne e nell'individuare, sinteticamente, alcuni specifici personaggi che ne incarnano le cinque principali: Gioia (a prevalenza gialla), Disgusto (verde), Tristezza (blu, associazione quasi obbligata visto che in inglese blue significa malinconia) Paura (viola) e Rabbia (rosso) tutte ben posizionate nella sala di controllo del nostro io (vedi figura 1).

L'idea non è nuovissima: già Platone aveva individuato i due cavalli e l'Auriga, mentre Freud aveva disegnato un sistema basato su Io, Es e Superio. Qui si scelgono cinque emozioni e le si associa a cinque colori ottenendo un effetto finale curiosamente simile nel numero e nel colore alle mascotte delle Olimpiadi di Pechino (vedi figura 2).

(Attenzione: spoiler). In tutti gli esseri viventi del film albergherebbero queste cinque emozioni, ognuna delle quali ha un compito preciso: Gioia, un po' il capo della gang, ha come obiettivo principale il benessere della persona ospite (nel caso di specie, la povera undicenne Riley deportata dall'amato Minnesota a S.Francisco), Paura e Disgusto servono a tenerla lontana dai pericoli e dalle cose schifose, Rabbia serve a farla reagire in situazioni specifiche. Quella che sembra non avere una vera funzione è Tristezza che infatti combina guai dall'inizio del film, macchiando di malinconia tutti i ricordi positivi, agendo compulsivamente in modo da danneggiare il lavoro degli altri, in particolare quello di Gioia, come in preda a un demone distruttivo.

A un certo punto del film, Gioia, per cercare di contrastare l'azione negativa di Tristezza, viene proiettata fuori dalla sala di controllo, il che provoca la caduta del buonumore di Riley. Non si capisce però perché non ci sia anche una caduta della malinconia, visto che anche Tristezza è fuori dalla sala. Ma questo è niente: Gioia cerca in ogni modo di tornare nella sala di controllo, ma nel farlo cerca in ogni modo di trascinarsi dietro Tristezza, che invece è del tutto pigra e passiva.

Ma perché? Si tratta quella che combina guai a manetta e una volta che Gioia tornasse nella sala di controllo senza Tristezza, Riley sarebbe perennemente esente dal cattivo umore. Le cose vanno avanti così per diverso tempo, con Gioia che cerca di tornare e Tristezza che si deprime.

Nel finale però gli sceneggiatori mettono una pezza e scopriamo perché, secondo loro, Gioia dovrebbe essere tanto affezionata all'idea che anche quella rompiscatole di Tristezza torni: la piccola Riley sta salendo su un autobus per tornare in Minnesota, ma colta dalla tristezza chiede all'autista di fermarsi. Così torna dai genitori e poi, sempre grazie all'apparente tristezza, viene consolata da loro.(Rumore di unghie sul vetro).

Insomma: mentre Gioia, Paura, Disgusto e Rabbia sembrano ben ancorate a una spiegazione, sia pur schematica, del gioco delle emozioni, Tristezza sta assieme con il nastro adesivo. Davvero poca cosa per uno dei personaggi principali di uno dei film più celebrati di questo periodo.



mercoledì 9 settembre 2015

Etiquetas Pocket

Con un gruppo di amici abbiamo inventato questo gioco fantacalcistico. Chi intende partecipare può semplicemente inviare la propria formazione composta da quattro calciatori a etiquetas.asta1 at gmail.com entro le ore 18 del 12 settembre 2015.

Update: essendo rimasto solo un posto libero, si prega di mandare quanto prima un'email di conferma, anche senza la formazione per la quale c'è tempo fino a sabato alle ore 18

Etiquetas Pocket Serie A – Regolamento 9 settembre 2015


Regole principali
1. Prima del fischio d'inizio della partita che apre ogni turno di Serie A ogni giocatore di Etiquetas può (deve) mandare all'indirizzo del gamemaster etiquetas.asta1 at gmail.com una email con la propria formazione composta da quattro calciatori di serie A: un portiere, un difensore, un centrocampista e un attaccante di Serie A (per comodità si utilizzeranno i ruoli indicati da Magic Cup della Gazzetta dello Sport, nella versione dell'elenco senza trequartisti). (Vedi in coda le istruzioni per l'invio dell'email).

2. Non c'è asta: alla prima giornata (si inizia con la terza giornata di Serie A) ogni giocatore può scegliere con la massima libertà (inevitabilmente, peraltro, non sapendo quali calciatori sceglieranno i propri avversari) i quattro calciatori da inserire in formazione

3. Alla conclusione di ogni turno di Serie A vengono assegnati ad ogni giocatore 10 punti per ogni gol segnato in quel turno dai quattro calciatori della propria formazione (anche il portiere può segnare, come è noto).

4. Il premio di 10 punti viene ridotto in funzione del numero di gol subiti dal portiere incluso in formazione. Se il portiere subisce 1 gol il premio per ogni gol scende a 7 punti, se subisce 2 gol scende a 5 punti, se subisce 3 gol scende a 3 punti e se subisce 4 o più gol oppure il portiere in formazione non gioca neanche un secondo, il premio scende a 0 punti, in altri termini non viene assegnato alcun premio alla formazione per quel turno, indipendentemente dal numero di gol fatti.

4 bis: Premio “originalità”: se il torneo di Etiquetas è composto da almeno dieci giocatori, per incentivare scelte meno scontate, si introduce un premio all'originalità: 1) se in un turno uno o più giocatori hanno incluso in formazione 4 calciatori che non sono stati scelti da nessuno degli altri partecipanti e 2) il proprio portiere (compresi eventuali sostituti e titolari) ha giocato e non ha subito alcun gol, allora i gol di quei giocatori che hanno in formazione 4 calciatori non scelti da nessun altro valgono 12 invece di 10.

5.  Al successivo turno di Serie A, ogni giocatore di Etiquetas è obbligato a modificare la propria formazione, cambiandone due (e solo due) componenti (almeno uno dei quali deve essere il portiere o l'attaccante) e mantenendone due e solo due presenti nella formazione nel turno precedente.

6. Quando un calciatore viene escluso da una formazione, non potrà più essere inserito in formazione nei turni successivi.

Casi particolari e considerazioni

Formazione
Un calciatore di movimento non gioca o non gioca tutti i novanta minuti. Se un difensore, centrocampista o attaccante incluso in una formazione di Etiquetas non viene schierato in Serie A per qualsiasi motivo (squalificato, infortunato, venduto a una squadra estera ecc.) oppure non gioca tutti i novanta minuti, non c'è alcuna penalizzazione per il giocatore di Etiquetas che lo include in formazione, salvo l'ovvia considerazione che il calciatore non porta alcun punto per quel turno (se non gioca del tutto) oppure ha meno tempo per segnare (se gioca solo per una parte dei minuti).

Un portiere non gioca o non gioca tutti i novanta i minuti. Come descritto nel punto 4 del regolamento, se un portiere incluso in una formazione di Etiquetas non gioca neanche per un secondo, la formazione di Etiquetas che lo include, non prenderà alcun punto per quel turno. Nel caso in cui invece un portiere presente in una formazione di Etiquetas giochi solo per una parte del match si terrà conto del numero totale di gol subito dall'intera squadra di appartenenza.
Esempio: Davide, giocatore di Etiquetas nel 2009-10, al quinto turno schiera Julio Cesar, Zebina, Perrotta e Inzaghi. Julio Cesar parte titolare e subisce un gol, poi viene espulso, tra i pali entra Castellazzi (entrato in sostituzione di Materazzi) il quale subisce un altro gol. Poi Castellazzi si infortuna, l'Inter ha finito i cambi e Mourinho manda in porta Cambiasso il quale subisce un altro gol: il totale dei gol subito da Davide è 3. Se Inzaghi ha segnato una doppietta, Davide si porta a casa 6 punti. Sarebbero stati 6 punti anche se Davide avesse schierato in porta anche Castellazzi (correndo però un grosso rischio di prendere zero punti perché Castellazzi partiva dalla panchina). Del tutto ininfluente che Zebina e Perrotta abbiano giocato.

Una formazione NON include due e solo due calciatori rispetto al turno precedente. Nel caso in cui un giocatore non includa in formazione due e soltanto due calciatori uguali rispetto alla formazione precedente (bensì zero, uno, tre oppure quattro) la formazione viene considerata irregolare. Tutta la formazione viene azzerata e il giocatore di Etiquetas per quel turno giocherà con una formazione “nominalmente” composta da: Portiere del turno precedente, Difensore del turno precedente, nessun centrocampista e nessun attaccante. Però per quel turno NON riceverà punti, neanche se il difensore o il portiere dovessero segnare. I calciatori rimossi automaticamente dalla formazione (in particolare il centrocampista e l'attaccante) non saranno più utilizzabili da quel giocatore per tutta la rimanente durata del torneo.

Un giocatore non invia in tempo utile la formazione. La regola sopra esposta si applica anche nel caso in cui un giocatore non dovesse comunicare del tutto la formazione in tempo utile. Il giocatore di Etiquetas per quel turno giocherà con una formazione “nominalmente” composta da: Portiere del turno precedente, Difensore del turno precedente, nessun centrocampista e nessun attaccante. Però per quel turno NON riceverà punti, neanche se il difensore o il portiere dovessero segnare. I calciatori rimossi automaticamente dalla formazione (in particolare il centrocampista e l'attaccante) non saranno più utilizzabili da quel giocatore per tutta la rimanente durata del torneo.

Il giocatore comunica la formazione, che contiene due e solo due calciatori del turno precedente, però include in formazione calciatori non validi o assenti. In tutti gli altri casi di una formazione “sbagliata” per differenti errori, relativi in particolare alla presenza di uno o più calciatori non validi (ad esempio calciatori inclusi pur essendo già stati utilizzati dallo stesso giocatore in un turno precedente, oppure calciatori che non giocano o non giocano più in Serie A (perché venduti in altre serie italiane o estere o ritirati dal calcio: e questo problema può riguardare anche i due calciatori mantenuti in formazione dal turno precedente)) o per assurdo all'assenza di qualche calciatore (un giocatore può decidere di schierare due o tre calciatori, purché due siano quelli del turno precedente). In questo caso si terrà conto comunque del punteggio raccolto in quel turno dagli altri calciatori. Insomma in questo caso non c'è una particolare penalizzazione per aver incluso un calciatore non valido, o qualche calciatore in meno, salvo la sostituzione di ogni calciatore non valido con “nessun calciatore per quel ruolo”. Ovviamente se il calciatore non valido è il portiere si calcoleranno 4 gol subiti e il punteggio per quel turno sarà pari a 0.

Sicuramente più di due calciatori di una formazione non saranno schierati in Serie A al prossimo turno. Un altro caso che si può presentare è che tre o quattro dei giocatori di una formazione siano certamente non schierati al turno successivo (perché infortunati, squalificati, ritirati dal calcio o venduti in altre serie italiane o estere). In quel caso il giocatore di Etiquetas è comunque tenuto a schierarne due della precedente formazione (di cui uno è portiere o attaccante) pur già sapendo che uno o entrambi non giocheranno. con tutte le conseguenze del caso previste dal regolamento (in particolare per i portieri).

Penuria di portieri. Un'altra considerazione riguarda ancora i portieri: se li si cambia troppo frequentemente, non potendo più riprendere lo stesso calciatore in futuro, c'è il rischio di rimanere a corto di portieri (essendo i turni di gioco 36 e i portieri titolari 20). A questo proposito occorre segnalare che, ogni tanto anche i portieri di riserva giocano per infortuni o squalifiche del titolare e che nulla vieta di includere in formazione una riserva se si è già incluso in un turno precedente il titolare della stessa squadra. E infine c'è sempre la possibilità di qualche arrivo nel calciomercato di gennaio e/o un cambio di titolare in qualche squadra, allargando il lotto dei portieri. Infine: nel peggiore dei casi si terrà lo stesso portiere per più turni nel finale, cambiando sempre l'attaccante.

Lo stesso calciatore per tutto il torneo. Non c'è alcuna regola che impedisca di tenere in formazione un calciatore per tutta la durata del torneo, gli unici obblighi sono quelli indicati nel regolamento in particolare ai punti 1, 5 e 6.

Bonus Originalità Si sottolinea ulteriormente che per ottenere il bonus originalità occorre che tutte e tre le condizioni devono essere soddisfatte: numero di giocatori di Etiquetas superiore a nove, nessun gol subito dal portiere e nessun calciatore presente in nessuna delle altre formazioni. Si precisa che nel caso di formazioni “azzerate” per i motivi esposti più sopra, il portiere e il difensore sono effettivamente presenti in formazione e posso contribuire a NON assegnare il bonus originalità a un altro giocatore.

Partite rinviate o anticipate. Le partite di Serie A rinviate possono comportare un ritardo nella assegnazione dei punti, lasciando la classifica di Etiquetas incompleta e zoppicante per qualche turno, ma si decide tenere validi tutti i match, anche se disputati con mesi di ritardo. Se una partita non dovesse invece essere mai disputata (ad esempio per il fallimento di una delle squadre, come si era temuto per il Parma lo scorso anno) allora sarà come se i calciatori di quelle squadre non avessero giocato (portiere incluso).
Un caso particolare si presenterà se il match di un turno verrà invece anticipato, es. un match del turno 10 viene anticipato al turno 8, ma è un caso raro: si studieranno regole particolari se si dovesse verificare questa eventualità.

ISTRUZIONI PER L'INVIO DELLA FORMAZIONE

La email a etiquetas.asta1 at gmail.com deve contenere in allegato un file doc costruito come segue

TERZA GIORNATA
1 Cech
2 Terry
3 Lampard
4 Drogba


Nelle giornate successive il file si incrementerà: non vanno cancellate le giornate precedenti e vanno segnalati i due giocatori conservati dalla giornata precedente. Esempio alla quinta giornata:

TERZA GIORNATA
1 Cech
2 Terry
3 Lampard
4 Drogba


******************
QUARTA GIORNATA
1 Cech 
 (conservato)
2 Terry (conservato)
3 Gerrard
4 Torres

*******************
QUINTA GIORNATA
1 Casillas
2 Terry (conservato)
3 Fabregas
4 Torres (conservato)






martedì 18 agosto 2015

Come arrivare a Expo: sgami e brontolii

Metro. Dal centro di Milano c'è la linea rossa della metropolitana (la linea 1 o M1) che vi porta direttamente a Expo al costo di 2,5 euro all'andata e che vi riporta indietro per lo stesso prezzo (al ritorno). Volendo risparmiare carta, ma non denaro,
c'è anche un biglietto cumulativo a 5 euro. (Curiosa la grafica delle biglietterie automatiche: chi deve prendere un normale biglietto urbano da 1,5 euro e NON deve andare a Expo, si trova davanti una schermata che lo avverte a caratteri cubitali che il biglietto NON è valido per Expo. Ho visto diversi stranieri tornare indietro spaventati dopo questo cartello). Attenzione perché la linea rossa a Pagano si biforca: occorre salire su un convoglio per Rho Fiera e schifare quelli diretti a Bisceglie. Peraltro i treni per Rho Fiera in questo periodo sono stati potenziati e arrivano più frequentemente degli altri.
Molto comode anche le connessioni con le altre linee: in particolare la nuova connessione a Lotto con la linea 5 (la linea lilla).

Una volta arrivati, subito dopo l'uscita dai tornelli, verrete invitati dalla segnaletica a prendere a sinistra per l'entrata Fiorenza (vedi foto 2) che vi allunga il giro sensibilmente. Voi invece prendete a destra, salite sui due tapis roulant: in un attimo, sempre nel tunnel, arriverete nella zona della stazione ferroviaria, superatela e in un attimo sarete all'entrata Triulza.
Perché allora vi dicono di andare all'entrata Fiorenza? Per dividere il traffico: a Triulza dovrebbe andare chi arriva in treno, a Fiorenza chi arriva in metro, ha senso, ma vi fa camminare troppo, visto che già farete i chilometri dentro Expo. Forse, se arrivate in metro, vale la pena di andare a Fiorenza soltanto nei momenti di maggiore affollamento, perché ai tornelli c'è meno coda (e vorrei anche vedere). Se prendete il metrò nelle ultime fermate della linea rossa (da Lotto in poi) il biglietto costa solo 2 euro invece di 2,5, ma è molto difficile da trovare nelle biglietterie automatiche: prendetelo all'edicola.

Treno. Sarebbero abbastanza comodi ed economici anche i treni sia per chi viene da fuori (in particolare da alcune località) sia per chi viene dal centro di Milano. Dal centro di Milano il costo è anche leggermente inferiore del metro. I treni buoni sono quelli delle tratte S5, S6, S11 e S14 (mentre le linee S1-S4 e S10, per intenderci quelle che una volta erano linee delle Ferrovie Nord, non portano a Expo). I problemi dei treni, rispetto al metro, sono svariati: la qualità delle carrozze, il minor numero di stazioni, la minore frequenza, una certa difficoltà a capire quali sono i treni buoni, e, spiace dirlo, ma mi è toccato personalmente, la cancellazione di alcuni treni.
Nel mio caso ho preso un treno S11: da Rho a Chiasso (io sono salito a Expo e poi mi sarei fermato a Desio), ma una volta arrivati alla stazione di Milano Garibaldi il treno è stato soppresso e sono dovuto salire sul successivo). Anche il mito che vuole che il treno ti porti "dentro ad Expo", mentre il metrò non lo fa è, appunto, un mito: se si scende dal metrò e si prende per Triulza e non per Fiorenza (vedi sopra), la differenza in termini di metri da percorrere è davvero minima. Il punto più tipico per prendere il treno è la stazione Garibaldi che è servita dal metro e da cui passano tutte e quattro le linee ferroviarie "buone" per Expo. Attenzione che due delle linee partono dalle nuove banchine "sotterranee", mentre altre due partono dalla stazione "classica".

Auto. Per molto tempo ho evitato di andare a Expo in auto, anche perché mi dicevano che il parcheggio era caro e si sarebbe dovuto prenotare il giorno prima. Non so se questo sia ancora valido, ma ho trovato uno sgamo per arrivare a Expo e parcheggiare in auto abbastanza facilmente (sotto alcune foto esplicative). Si prende l'autostrada a8 (da o per Varese) e si esce a Rho Fiera, (siamo già a 2-3 chilometri da Expo) Da qui si seguono per 2-3 bivi i cartelli per l'entrata Triulza (in bianco). L'ultimo dei quali assieme alla definizione Triulza associa il simbolo di un camion (in giallo). Subito dopo aver seguito questo cartello ci si trova a una piccola rotonda: si andrà dritto (o, in altri termini, si prende la prima uscita), Immediatamente dopo si trova sulla destra un cartello per via Grandi (di Rho): si imbocca via Grandi e si cerca subito un parcheggio tra i capannoni della via. Se non si trova in via Grandi (ma d'estate si trova quasi sempre) occorre andare fino in fondo, girare a sinistra su via De Gasperi ed arrivare a un'altra rotonda dove c'è sempre parcheggio. Dopodiché si torna indietro a piedi all'inizio di via Grandi dove si trova l'ingresso a piramide di vetro del metrò (in un'area peraltro ancora a cantiere ai primi di agosto, finiranno prima o dopo la fine di Expo?): si percorre il tunnel e si arriva a Triulza. Con questo sistema ci ho messo 28 minuti dallo zerbino di casa mia, a Seregno, ai tornelli di Expo, senza pagare un euro di parcheggio. Mi dicono che anche dalle parte dell'ospedale Sacco si possa fare qualcosa di simile per poi usare un cavalcavia pedonale per l'entrata di Roserio, ma non so i dettagli.






Auto + metro Ultima soluzione: buona per chi arriva da fuori, ma forse meno buona della precedente. Giungere in auto dalle parti delle fermate del metrò Uruguay o Bonola, parcheggiare (i parcheggi tra le linee blu sono gratis dalle 13, prendere il metrò a 2 e non 2,5 euro, vedi sopra) e in pochi minuti si arriva a Expo, comodo e poco costoso.



mercoledì 5 agosto 2015

Cosa vedere a Expo?

Essendo stato a Expo almeno una trentina di volte (in particolare ci ho lavorato dal 20 luglio al 6 agosto per Radio Rai, precisamente webradio 7 live) molti mi chiedono: Marco cosa mi consigli di vedere a Expo?

Cercando di essere più stringato possibile e tralasciando per oggi le aree corporate e quelle strettamente legate alla ristorazione (ce ne sono di interessanti) partiamo dalla considerazione che i padiglioni Expo nazionali sono in totale circa 120 (anche se le nazioni rappresentate sono un po' di più per via di alcuni accorpamenti).

A. I CLUSTER: Una sessantina abbondante di "padiglioni" (i più piccoli ad Expo) si trovano riuniti in nove aree tematiche: Riso; Cacao e Cioccolato; Caffè; Frutta e Legumi; Spezie; Bio-Mediterraneo; Isole; Mare e Cibo; Cereali e Tuberi; Zone Aride). Ad esempio nel cluster del Riso si troveranno i piccoli padiglioni di Bangladesh, Cambogia, Myanmar, Laos, Sierra Leone e un padiglione Basmati complessivo.
I piccoli padiglioni dei cluster possono lasciare a prima vista stupiti per un aspetto molto spartano: dall'esterno sembrano dei grossi cubi che all'interno sono quasi sempre strutturati in un unico stanzone, solitamente diviso in tre parti: A. una parte espositiva, B. una parte di mercatino e C. una cucina (a volta manca qualcuno di questi tre elementi) . Hanno un gestione tutto sommato "familiare" e, ad esempio, sono sempre gli ultimi ad aprire e i primi a chiudere. Eppure offrono, talvolta, un'esperienza umana incredibile. Sono i padiglioni in cui il personale è più caldo, amichevole e motivato (dipende molto da chi è di turno). Il cibo talvolta è delizioso e spesso a prezzi ragionevoli. Esperienze particolarmente gratificanti per me: Gambia (ottime le bevande al tamarindo, baobab e zenzero preparate da Maimuna al centro nella foto e da Tabara a destra), Laos (buona la frittella di riso a 3 euro), Togo, Uganda, Palestina, Afghanistan (davvero delizioso il kebab anche se presentato in piatto di plastica e a 12 euro), Bolivia (peccato che la Quinoa non sia in vendita) e sicuramente ne dimentico qualcuno. Moltissimi di loro offrono degli spuntini a base di carne cotta nella pasta una specie di raviolo (curioso come questa tipologia di preparazione vada dall'Uzbekistan (ottimi a 3 euro), ad alcuni paesi africani, fino all'Uruguay e al Cile - che però non sono nei cluster).
Perché visitare i piccoli padiglioni nei cluster? Per il personale, per il cibo spesso buono e tipico, perché non c'è mai coda!

B. I PADIGLIONI "MAGGIORI" AD ACCESSO LIBERO: Tolta la settantina scarsa di piccoli padiglioni raccolti nei cluster restano 52 padiglioni nazionali "maggiori" (spero di non avere sbagliato il conto): grandi, medi o piccoli. Alla maggior parte di loro si accede facilmente e liberamente, senza fare coda (o facendo code davvero minime). Questo per due motivi: non ci sono troppi visitatori, ma soprattutto l'esposizione "standard" non si basa su show o video che richiedono l'accesso di una parte del pubblico nello stesso momento (per vedere il show o video tutti assieme dall'inizio. Anche alcuni padiglioni grandi hanno fatto questa scelta come gli Stati Uniti ad esempio. Molti di questi padiglioni sono interessanti, ma non da urlo. Però si animano quando c'è un evento (spesso un'esibizione musicale). Tanto per dire il padiglione dell'Ungheria, che mi è sembrato piacevole, ma non brillantissimo a una prima visita, ha preso vita una seconda volta grazie a uno show di ballo e di violini tzigani. Tra questi padiglioni quelli più interessanti o affascinanti sono a mio avviso (grosso modo in quest'ordine): Austria (bella l'idea del bosco!), UK (ottimo il concept dell'alveare, specie in visione serale e il Pimm's), AzerbaigianFrancia (bellissimo l'orto e la parte in legno), Angola (bello il padiglione, ottimo ma un po' caro il ristorante), Spagna (buono ma un po' caro il ristorante con le tapas in particolare paella e crocchette di baccalà), Turchia, Russia (bella la terrazza con la prateria, ma non solo) Oman e Qatar. Discreti anche Nepal (importante la storia di solidarietà per permetterne l'apertura), Polonia (molti concerti di piano!), Israele, Argentina (mi parlano bene della carne del ristorante), Santa Sede (dipende da che dipinto espongono).
Attenzione: non li ho visitati tutti, potrei essermi dimenticato qualcosa.
Perché visitarli? Sono interessanti, spesso anche con buoni ristoranti, e soprattutto non hanno coda. da visitare nei momenti di massima folla (per evitare le code dei padiglioni del gruppo C).
Attenzione agli eventi che animano anche i padiglioni apparentemente "meno interessanti" (es. Irlanda, Belgio, Ungheria, Paesi Bassi). Del Belgio segnalo in particolare delle spettacolari costine di maiale: 5 costine a 9 euro.


C. I PADIGLIONI "MAGGIORI" CON CODA (O A RISCHIO CODA): Vuoi perché basati su show o filmati, vuoi perché molto gettonati, (spesso le due cose assieme) alcuni padiglioni hanno spesso la coda. Tra questi sicuramente le code più lunghe si trovano in Italia (che non ha lo show) e Giappone. Il Padiglione Italia l'ho visto due volte e la seconda volta mi è sembrato meno bello della prima. Forse essendo gli organizzatori si poteva fare di più. Il Giappone è interessante con uno show finale davvero kitsch. Altri padiglioni con potenziali grandi code sono Emirati Arabi (bella la scena della tempesta di sabbia nel film), Kazakistan (forse il migliore in assoluto: due ottimi video e diverse esperienze interessanti: particolare il sapore del Kumis col latte di cavalla e nel ristorante ottimi shashlik e pilav, inoltre belli gli show che allietano la coda). Pertanto io suggerisco a chi entra alle dieci di fiondarsi a mettersi in coda ad uno di questi quattro, specie Italia e Giappone, e poi pensare a vedere i padiglioni del gruppo B. Code medio-lunghe in Germania (non l'ho visto), Colombia (ottimi i video! e nel ristorante caffè e frullatoni). Code medie in: Corea (bello e tecnologico!) Malaysia, Thailanda (questi due non li ho ancora visti, ma me ne parlano bene: divertente l'animazione ballo nei weekend in Malaysia, questa l'ho vista!) e talvolta in Cile, Messico, Uruguay: questi tre sono piuttosto interessanti perché hanno filmati che rendono bene l'idea del paese: nel Messico anche materiale archeologico super. Il Brasile ha una passeggiata sulle reti davvero gettonatissima: è l'esperienza più forse più divertente a Expo, i primi giorni code lunghissime, piace molto alle scuole, ora meno, ma per me riprenderanno a settembre. Anche il padiglione non è male, non superlativo, con frullati buoni, ma in Colombia sono meglio e costano meno. 

Un caso un po' a parte è la Cina che si colloca a metà tra i gruppi B e C: accedi liberamente, poi c'è un filmato che crea un po' di coda, ma si può anche saltare. Ci sono cose interessanti, ma forse la Cina poteva fare di meglio.

Ultimi suggerimenti: Momenti un po' più tranquilli, dove visitare i padiglioni "a rischio coda" sono subito all'ingresso alle 10, all'ora di pranzo, e anche 17-19 quando un po' di gente se ne è già andata e la massa delle 19 col biglietto a 5 euro deve ancora entrare (buon momento però anche per mangiare nei ristoranti più richiesti, verso le 18:30-19:10) che sono quelli etnici ma anche Identità golose (o il risotto di Oldani).

Aggiornamento 9 settembre: Negli ultimi giorni le code ai padiglioni di Italia e Giappone sono diventate lunghissime (record oltre le quattro ore). Inoltre è stata anticipata l'apertura alle 9 dall'ingresso di Roserio e anticipato anche l'ingresso a soli 5 euro: ora si entra già a 5 euro dalle 18. Quindi il suggerimento è il seguente: mettersi in coda alle 8.30 a Roserio, riuscendo a entrare alle 9, e fiondarsi immediatamente su uno di questi due padiglioni, risparmiandosi una delle due code infernali. 

Da non perdere l'Albero della vita: ogni ora precisa (es, alle 15:00, alle 16:00 eccetera) si anima. Però lo spettacolo migliore è alla sera. Credo che alle 21:00 salti, per poi presentarsi in grande spolvero alle 21:30 o alle 22.30. Molto bello anche Padiglione Zero, ma essendo proprio all'ingresso potrebbe distrarre dall'attuare la tecnica di lanciarsi subito sui padiglioni affollati: tenetelo per un momento di grande folla.

Integrazioni e commenti sono molto benvenuti.

Ps: visto che iniziano a essere molti quelli che mi chiedono anche come arrivare a Expo (e siamo ormai a meno di 80 giorni dalla chiusura: ecco qua una serie di consigli.


martedì 4 agosto 2015

Il mandarino ed io


Per anni ho tentato di studiare la lingua cinese (il mandarino, il putonghua o come lo si vuole chiamare). Tutto è iniziato poco prima di partire per le Olimpiadi di Pechino 2008: volevo prendere giusto qualche lezione online (un po' tardi a dire il vero, visto che mancavano solo 3-4 settimane alla cerimonia di inaugurazione) e dalla scuola online che avevo contattato mi è stato proposto, a un costo ragionevole, un corso della durata di un anno con oltre 250 lezioni (via skype) con un'insegnante madrelingua residente a Pechino (e quando non avrebbe potuto tenere la lezione la mia insegnante principale, sarebbero state pronte dei sostituti).

Così, dopo aver preso le prime 5-6 lezioni sono partito per Pechino (Beijing, anzi  北京) conoscendo a stento dieci parole. Il resto del corso l'ho completato al ritorno, quando tecnicamente non mi serviva più, ordinando i libri su amazon.com e collegandomi quasi ogni mattina con la mia insegnante pechinese. Un anno dopo, agosto 2009, raggiunta Pechino per seguire la finale di Supercoppa tra Inter e Lazio e per salutare il mio amico Alessandro l'ho conosciuta di persona. Così mi ha spiegato che gli insegnanti di quella scuola online erano abbastanza vessati, da un punto di vista salariale, e non solo, così non ho voglia di fare pubblicità alla sua scuola: ma va detto che era organizzata in modo abbastanza efficiente. Per qualche tempo ho preso lezioni "private" da lei, bypassando l'organizzazione. Poi ho mollato il colpo con lo studio. Per tenermi in esercizio però ho scaricato i primi 100 dialoghi da Chinese Learn Online (primo sito utile) e devo dire che, ascoltati nel lettore mp3 portando a spasso il cane, finché ne ho avuto uno, sono serviti a non perdere tutte le conoscenze.

Alla fine di questi sette anni di frequentazione, per quanto discontinua, ho maturato alcune convinzioni nei confronti di questa lingua terribilmente affascinante.

La più ovvia è che il mandarino ha una struttura grammaticale relativamente semplice: non ha gli articoli, i verbi non si coniugano, eccetera. Le difficoltà principali sono due. 

La prima difficoltà è costituita dai suoni, che a un orecchio occidentali sembrano "tutti uguali". E per certi versi molto simili lo sono per davvero visto che tutto il cinese si basa sulla miseria di poco più di 400 suoni sillabici che, anche considerando i quattro toni delle vocali (ne parleremo forse in un altro post), possono salire a un massimo di 1600 suoni, mentre in italiano, anche solo considerando le sillabe che iniziano con la lettera S (da SA a SVUO) superiamo tutte quelle cinesi, anche omettendo quelle "potenziali" (utilizzabili ad esempio in un nome di fantasia), ma non usate in alcuna parola del vocabolario italiano come SVOZ o SVUZ. 

Mi spiego ancora meglio: in italiano da SA a SVIZ a STRON a SEL a SOP passa un mondo acustico. Anche un ipoacusico, non dovrebbe avere difficoltà a percepire la differenza di suono.
Le sillabe cinesi, (per semplicità qui trascritte in caratteri occidentali tramite il pinyin) sono invece tutte molto simili tra di loro, essendo costituite dagli stessi tre elementi: A. una eventuale consonante + B. una vocale o un dittongo + C. una eventuale consonante ma scelta solo tra r, n o ng. 

Ad esempio: X + IA + NG = XIANG. (E si tenga conto che alcune combinazioni "possibili" non sono previste: GO ad esempio non è una sillaba cinese).


Quindi, proseguendo nell'esempio, dei circa 1600 suoni sillabici cinese quattro sono XIANG, altri quattro sono XIAN, altri quattro XIA (visto che la A può assumere uno dei quattro toni).
Capite che discernere uditivamente questi dodici suoni sillabici per un occidentale non sia una passeggiata. E che i suoni siano simili lo ammette implicitamente la stessa lingua cinese visto che spesso negli ideogrammi (ne parliamo sotto) si evoca una sillaba "simile" ma non uguale!, per fornire un'indicazione fonetica a uno specifico ideogramma. 

Prendiamo un esempio da wikipedia: il carattere  = chōng ovvero "vortice, risucchio" è composto da due parti (da due radicali): la parte sulla sinistra (fatta da tre tratti) indica l'acqua, la parte sulla destra, quel quadrato trafitto, indica = zhōng da solo significa centro, nel mezzo, ma qui è presente soltanto per fornire un aiuto alla pronuncia. Quindi chi apprende il cinese e si trova di fronte il simbolo  capisce dalla parte sinistra che siamo in ambito acqua e poi intuisce dalla parte destra che quella si pronuncia "quasi come zhōng" cioè chōng.

Insomma: ci troviamo di fronte a una lingua che ha solo 1600 suoni sillabici distintivi, molti dei quali per "sua stessa ammissione" sono "simili" tra di loro. 

Inoltre, considerando che la gran parte delle parole sono monosillabiche o bisillabiche e i significati possibili sono ben più di 1600, va da sé che a ogni suono sillabico siano collegati molti significati, a volte anche una ventina, a ognuno dei quali è associato un diverso carattere. Ad esempio associati alla quattro sillabe che suonano wu ci sono 71 caratteri diversi dai significati diversi, si veda questa tabella su Mandarin Tools (secondo sito utile, in particolare il dizionario)

C'è da impazzirne (anche se poi, studiando, si impara che i cinesi hanno messo a punto dei metodi per riuscire a facilitare la comprensione, aggiungendo nella costruzione della frase significanti e indicatori al momento opportuno).

2. La seconda difficoltà è decisamente la scrittura. Però qua con un po' di razionalità si può venirne a capo. Tutti i caratteri cinesi sono costituiti da uno o più radicali. I radicali sono in tutto 214: considerando che alcuni di questi radicali si possono scrivere in due o tre modi diversi si arriva al massimo a 300 caratteri. Prima abbiamo visto che il carattere    = chōng, vuol dire vortice, è composto due radicali: acqua e centrale (ma questo secondo serviva solo a facilitare la pronuncia). Ora non sempre le ragioni con cui vengono assemblati i radicali in un carattere sono un misto tra significato e ragioni fonetiche: secondo una vecchia categorizzazione ci sono "sei motivi" diversi. A volte, poche, si arriva a esprimere un concetto sommandone altri due: 好 hǎo - hào, che significa bene, si ottiene unendo il radicale "donna" con il radicale "bambin"o: in quanto il "bene" verrebbe ben rappresentato da una donna ed un bambino. 

Ora non è sempre facile capire, ad esempio, perché "pensare", 想 = xiăng, (il carattere nell'animazione in alto) venga rappresentato unendo i radicali cuore (in basso) + albero/legno (in alto a sinistra) + occhio (in alto a destra). Io non so se in questo caso le ragioni siano anche fonetiche o tutte semantiche, ma devo dire che FINALMENTE, sono riuscito a trovare un sito che, per ogni carattere, ti elenca TUTTI i radicali che lo compongono, facilitando enormemente il lavoro di scrittura e memorizzazione. Il problema è che non è esattamente in italiano, ma in spagnolo, ma tutto sommato si capisce e funziona di brutto: eccolo qua! (terzo sito utile)

Image source: Wiktionary

giovedì 30 luglio 2015

Eurovision Song Contest da Expo Milano 2015: la classifica finale


Oggi, alle 14:50, è andata in rete su su webradio7 e in diffusione a Expo, una puntata speciale dedicata a Eurovision Song Contest che ho prodotto con alcuni amici.

Dovendo condurre per circa un'ora dal box di Rai Radio a Expo dal 20 luglio al 6 agosto, mi è sembrata una scelta molto naturale dedicare almeno una puntata all'Eurofestival: lo spirito internazionale e giocoso di Eurovision Song Contest ben si sposa con quello di Expo, anche se la grande manifestazione milanese ha una portata mondiale (ma anche Eurovision si è aperto quest'anno persino all'Australia).

Per fare le cose bene ho chiesto ai fan di Eurovision Song Contest di indicarmi le loro canzoni preferite e così ho ottenuto i voti di Eddy Anselmi (vice-capo della delegazione italiana nelle ultime edizioni e uno dei massimi esperti di ESC), di molti soci di OGAE Italy, compresi gli organizzatori Alessandro Banti e Cristina Giuntini, agli amici di Eurofestival Italia (Gianluca Giunta) e di Eurofestival News (Emanuele Lombardini e Alessandro Pigliavento) e prima di tutto ai numerosi frequentatori della pagina facebook L'Italia all'Eurovision Song Contest (Eurofestival) e della mia pagina facebook personale.

Poi ho invitato al box in co-conduzione lo stesso Eddy Anselmi, Giammaurizio Foderaro (due volte giurato di ESC, di cui una presidente nel 2011 e 2012) e Filippo Solibello che ha condotto con me, tra finali e semifinali, tra tv e radio, le ultime quattro edizioni di ESC per la RAI. La puntata è andata bene: ci ha raggiunto al box anche un ascoltatore-fan, Andrea e anche il pubblico di Expo (la nostra emissione si sentiva in una piccola area di fronte a Padiglione Italia) è sembrato gradire,  La nostra intenzione era di programmare le sedici canzoni più votate, in ordine abbastanza casuale, ma siamo riusciti a mandarne solo 13: le altre tre: Molitva di Marija Šerifović (Serbia 2007), Rhythm Inside di Loïc Nottet (Belgio 2015 ) e Calm After the Storm dei Common Linnets, verranno recuperate nei prossimi giorni (sono in rete fino al 6 agosto). In compenso abbiamo aperto con La La Love di Ivi Adamou (Cipro 2012) che non era tra le più votate, ma mi mette sempre allegria.

Ma è arrivato il momento di svelare la classifica finale. La cosa incredibile è che su 41 "giurati" sono state oltre 200 le canzoni ad avere ottenuto almeno una citazione. Nello stilare la classifica ho tenuto conto anche del numero di voti espressi (se un giurato indicava una sola canzone e un altro ne indicava altre dieci, il voto alla prima canzone valeva un pochino di più). Se anche dopo questo aggiustamento l'esito era pari ho privilegiato la canzone più vecchia (perché ha dovuto superare l'effetto oblio).

Questo l'esito finale (la vincitrice è stata per me una vera sorpresa).


1 Norvegia 2013 Margaret Berger I feed you my love
2 Svezia 2012 Loreen Euphoria
3 Italia 1984 Alice & Franco Battiato I treni di Tozeur
4 Serbia 2007 Marija Šerifović Molitva
5 Grecia 2013 Koza Mostra feat. Agathōnas Iakovidīs Alcohol is free
6 Germania 2010 Lena Meyer-Landrut Satellite
7 Lettonia 2015 Aminata Love Injected
8 Israele 2015 Nadav Guedj Golden Boy
9 Belgio 2015 Loïc Nottet Rhythm Inside
10 Italia 2015 Il Volo Grande amore
11 Slovenia 2015 Maraaya Here for You
12 Svezia 1974 ABBA Waterloo
13 Spagna 2012 Pastora Soler Quédate conmigo
14 Russia 2007 Serebro Song # 1
15 Austria 2014 Conchita Wurst Rise Like a Phoenix
16 Paesi Bassi 2014 The Common Linnets Calm After The Storm
17 Italia 2013 Marco Mengoni L'essenziale
18 Italia 1992 Mia Martini Rapsodia
19 Svizzera 1988 Céline Dion Ne partez pas sans moi
20 Ungheria 2011 Kati Wolf What About My Dreams?
21 Serbia e Montenegro 2004 Željko Joksimović & Ad-Hoc Orchestra Lane moje
22 Australia 2015 Guy Sebastian Tonight Again
23 Paesi Bassi 2013 Anouk Birds
24 Armenia 2014 Aram Mp3 Not alone
25 Germania 2012 Roman Lob Standing Still
26 Italia 2011 Raphael Gualazzi Madness of Love
27 San Marino 2014 Valentina Monetta Maybe (Forse)
28 Germania 2011 Lena Meyer-Landrut Taken by a Stranger
29 Moldavia 2011 Zdob şi Zdub So Lucky
30 Italia 2014 Emma La mia città
31 Regno Unito 1976 Brotherhood of men Save your kisses for me
32 Grecia 2010 Giorgos Alkaios & Friends Opa
33 Israele 2010 Harel Skaat Milim
34 Israele 2005 Shiri Maimon Hasheket Shenish'ar (השקט שנשאר)
35 Italia 1990 Toto Cutugno Insieme: 1992
36 Russia 2003 t.A.T.u. Ne ver'’, ne boisia
37 Regno Unito 2011 Blue I Can
38 Italia 2012 Nina Zilli L'amore è femmina (Out of Love)
39 Armenia 2010 Eva Rivas Apricot stone
40 Grecia 2005 Helena Paparizou My Number One
41 Lussemburgo 1967 Vicky Leandros L'amour est bleu
42 Montenegro 2013 Who See feat. Nina Žižić Igranka
43 Azerbaigian 2012 Səbinə Babayeva When the Music Dies
44 Norvegia 2015 Mørland e Debrah Scarlett A Monster Like Me
45 Azerbaigian 2011 Ell e Nikki Running Scared
46 Islanda 2009 Yohanna Is It True?
47 Svezia 2011 Eric Saade Popular
48 Turchia 2003 Sertab Erener Everyway That I Can
49 Cipro 2012 Ivi Adamou La La Love
50 Portogallo 2008 Vânia Fernandes Senhora do mar (Negras águas)
51 Belgio 2011 Witloof Bay With Love Baby
52 Serbia 2015 Bojana Stamenov Beauty Never Lies
53 Romania 2010 Paula Seling & Ovi Playing with fire
54 Islanda 2012 Gréta Salóme & Jónsi Never Forget
55 Italia 1997 Jalisse Fiumi di parole
56 Belgio 2003 Urban Trad Sanomi
57 Bulgaria 2011 Poli Genova Na inat
58 Serbia 2010 Milan Stanković Ovo je Balkan
59 Ucraina 2008 Ani Lorak Shady Lady
60 Francia 2009 Et s'il fallait le faire Patricia Kaas
61 Ucraina 2012 Gaitana Be my guest
62 Belgio 2010 Tom Dice Me and My Guitar
63 Bosnia ed Erzegovina 2009 Regina Bistra voda
64 Ungheria 2013 ByeAlex Kedvesem (Zoohacker remix)
65 Svezia 2014 Sanna Nielsen Undo
66 Finlandia 2007 Hanna Pakarinen Leave Me Alone
67 Finlandia 2006 Lordi Hard Rock Hallelujah
68 Estonia 2009 Urban Symphony Rändajad
69 Estonia 2010 Malcolm Lincoln Siren
70 Francia 2013 Amandine Bourgeois L'enfer et moi
71 Macedonia 2012 Kaliopi Crno i belo
72 Romania 2005 Luminiţa Anghel and Sistem Let Me Try
73 Svizzera 2014 Sebalter Hunter of Stars
74 Francia 2008 Sébastien Tellier Divine
75 Turchia 2004 Athena For Real
76 Grecia 2001 Antique Die for You
77 Ucraina 2013 Zlata Ohnevyč Gravity
78 Italia 1958 Domenico Modugno Nel blu dipinto di blu (Volare)
79 Italia 1966 Domenico Modugno Dio come ti amo
80 Spagna 1968 Massiel La La La
81 Italia 1970 Gianni Morandi Occhi di ragazza
82 Italia 1977 Mia Martini Libera
83 Israele 1978 Izhar Cohen A Ba Ni Bi
84 Spagna 1979 Betty Missiego Una cancion
85 Israele 1983 Ofra Haza Hi
86 Lussemburgo 1983 Corinne Hermes Si la vie est cadeau
87 Belgio 1986 Sandra Kim J'ame la vie
88 Francia 1990 Joelle Ursull White and Black Blues
89 Spagna 1990 Azucar Moreno Bandido
90 Francia 1991 Amina Le dernier qui a gagné
91 Spagna 1991 Sergio Dalma Bailar pegados
92 Spagna 1995 Anabel Conde Vuelve conmigo
93 Israele 1998 Dana International Diva
94 Svizzera 2000 Jane Bogaert (feat. Al Bano) La vita cos'è
95 Armenia 2006 André Without Your Love
96 Armenia 2007 Hayko Anytime You Need
97 Bulgaria 2007 Elitsa Todorova & Stoyan Yankulov Voda
98 Ucraina 2007 Verka Serduchka Dancing Lasha tumbai
99 Georgia 2011 Eldrine One More Day
100 Grecia 2011 Loucas Giorkas e Stereo Mike Watch My Dance
101 Francia 2012 Anggun Echo (You and I)
102 Russia 2012 Buranovskie babuški Party for everybody
103 Grecia 2014 Freaky Fortune feat. RiskyKidd Rise Up
104 Spagna 2014 Ruth Lorenzo Dancing in the Rain
105 Lussemburgo 1972 Vicky Leandros Après toi
106 Lussemburgo 1973 Anne-Marie David Tu te reconnaîtras
107 Regno Unito 1996 Gina G Ooh Aah... Just a Little Bit
108 Croazia 1998 Danijela Neka mi ne svane
109 Russia 2008 Dima Bilan Believe
110 Romania 2014 Paula Seling ed Ovi Miracle
111 Georgia 2015 Nina Sublatti Warrior
112 Danimarca 2013 Emmelie de Forest Only Teardrops
113 Regno Unito 1997 Katrina & The Waves Love Shine a Light
114 Romania 2006 Mihai Trăistariu Tornerò
115 Azerbaigian 2009 AySel e Arash Always
116 Danimarca 2010 Chanée & N'evergreen In a Moment Like This
117 Croazia 2012 Nina Badrić Nebo
118 Moldavia 2012 Pasha Parfeny Lăutar
119 Norvegia 2012 Tooji Stay
120 Romania 2012 Mandinga Zaleilah
121 Moldavia 2013 Aliona Moon O mie
122 San Marino 2013 Valentina Monetta Crisalide (Vola)
123 Polonia 2014 Donatan e Cleo My Słowianie - We Are Slavic
124 Slovenia 2014 Tinkara Kovač Round and Round
125 Moldavia 2009 Nelly Ciobanu Hora din Moldova
126 Norvegia 2009 Alexander Rybak Fairytale
127 Regno Unito 2009 My Time Jade Ewen
128 Azerbaigian 2010 Safura Drip-drop
129 Francia 2010 Jessy Matador Allez ola!
130 Georgia 2010 Sopho Nizharadze Shine
131 Malta 2012 Kurt Calleja This is the night
132 Turchia 2012 Can Bonomo Love me back
133 Bulgaria 2013 Elitsa Todorova e Stoyan Yankulov Samo šampioni
134 Israele 2013 Moran Mazor Rak bishvilo
135 Macedonia 2013 Esma Redžepova e Vlatko Lozanoski Pred da se razdeni (If I could change the world)
136 Regno Unito 2013 Bonnie Tyler Believe in me
137 Romania 2013 Cezar It's my life
138 Svezia 2013 Robin Stjernberg You
139 Regno Unito 2014 Molly Children of the Universe
140 Russia 2014 Anastasija e Maria Tolmačëvy Shine
141 Montenegro 2015 Knez Adio
142 Irlanda 2011 Jedward Lipstick
143 Serbia 2012 Zeljko Joksimovic Nije ljubav stvar
144 Svizzera 2012 Sinplus Unbreakable
145 Islanda 2013 Eyþór Ingi Gunnlaugsson Ég á líf
146 Russia 2013 Dina Garipova What if
147 Finlandia 2014 Softengine Something Better
148 Montenegro 2014 Sergej Ćetković Moj svijet
149 Islanda 2015 María Ólafsdóttir Unbroken
150 Russia 2015 Polina Gagarina A Million Voices
151 Svizzera 2005 Vanilla Ninja Cool Vibes
152 Svezia 2006 Carola Invincible
153 Grecia 2008 Kalomira Secret combination
154 Norvegia 2008 Maria Hold On Be Strong
155 Norvegia 2010 Didrik Solli-Tangen My heart is yours
156 Austria 2011 Nadine Beiler The Secret Is Love
157 Austria 2013 Natália Kelly Shine
158 Portogallo 2014 Suzy Quero ser tua
159 Lussemburgo 1965 France Gall Poupée de cire, poupée de son
160 Regno Unito 1967 Sandie Shaw Puppet on a String
161 Belgio 1980 Telex Euro-Vision
162 Francia 1991 Amina Le Dernier qui a parlé...
163 Croazia 2005 Boris Novković feat. Lado Members Vukovi umiru sami
164 Svezia 2015 Måns Zelmerlöw Heroes
165 Moldavia 2005 Zdob şi Zdub Boonika bate toba
166 Norvegia 2005 Wig Wam In My Dreams
167 Belgio 2006 Kate Ryan Je t'adore
168 Bosnia ed Erzegovina 2006 Hari Mata Hari Lejla
169 Islanda 2006 Silvia Night Congratulations
170 Francia 2007 Les Fatals Picards L'amour à la française
171 Georgia 2007 Sopho Khalvashi Visionary Dream
172 Israele 2007 Teapacks Push the button
173 Lettonia 2007 Bonaparti.lv Questa notte
174 Lituania 2007 4FUN Love Or Leave
175 Svezia 2007 The Ark The Worrying Kind
176 Ungheria 2007 Magdi Rúzsa Unsubstantial Blues
177 Albania 2008 Olta Boka Zemrën lamë peng
178 Belgio 2008 Ishtar O julissi
179 Bosnia ed Erzegovina 2008 Laka Pokusaj
180 Islanda 2008 Euroband This Is My Life
181 Moldavia 2008 Geta Burlacu A Century Of Love
182 Turchia 2008 Mor ve Ötesi Deli
183 Danimarca 2009 Brinck Believe Again
184 Israele 2009 Noa e Mira Awad There Must Be Another Way
185 Svizzera 2009 Lovebugs The Highest Heights
186 Croazia 2010 Feminnem Lako je sve
187 Spagna 2010 Daniel Diges Algo pequeñito
188 Svezia 2010 Anna Bergendahl This is my life
189 Turchia 2010 maNga We could be the same
190 Bosnia ed Erzegovina 2011 Dino Merlin Love in Rewind
191 Finlandia 2011 Paradise Oskar Da da dam
192 Islanda 2011 Sigurjón's Friends Coming home
193 Portogallo 2011 Homens da Luta A Luta é Alegria
194 Serbia 2011 Nina Čaroban
195 Svizzera 2011 Anna Rossinelli In Love for a While
196 Albania 2012 Rona Nishliu Suus
197 Estonia 2012 Ott Lepland Kuula
198 Israele 2012 Izabo Time
199 Ungheria 2012 Compact Disco Sound of our hearts
200 Finlandia 2013 Krista Siegfrids Marry me
201 Islanda 2014 Pollapönk No prejudice
202 Estonia 2015 Elina Born e Stig Rästa Goodbye to Yesterday
203 Romania 2015 Voltaj De la capat/All Over Again