mercoledì 8 luglio 2009

Le dodici strofe più travolgenti della canzone italiana.

Le recenti performance canore di Matteo Salvini ci restituiscono l'immagine di una nuova generazione di politici in preoccupante calo di creatività. Niente da dire sulla musica, ma sulle parole c'è, a detta di tutti, ampio margine di miglioramento.
Forse è proprio questo il momento giusto per andare a selezionare le dodici strofe più travolgenti della canzone italiana.

Ecco le mie proposte, con l'unico limite di non selezionare più di un pezzo per cantante o gruppo.

E canto "Please don't let me be misunderstood"
mentre parcheggio nel parcheggio l'Alfasud.
1. Elio e le Storie Tese "Discomusic"

M’hai guardato. Hai taciuto.
Ho pensato: "Beh, son piaciuto".
2. Fred Buscaglione "Eri piccola così" (parole: Leo Chiosso)

Tu non perderti quest'ultima occasione di fuggire dalla noia quotidiana
insieme a me a Copacabana, a Copacabana, a Copacabana
tatta tata tata tata tata ta taita ta ta ta
ah papu pabu pabu
papua paba pabu
te te te, ta ta ta, ta te, ta te tatata tata.
3. Stefano Bollani ("Copacabana")

Fate attenzione alla differenza tra camminare e nuotare.
4. Claudio Cecchetto "Gioca Jouer"

No non mi va preferisco restare qui
ho la vacca ed il maiale non li posso abbandonar così
pompar l'acqua del canale poco fieno nel fienile troppo da fare...
5. Lucio Battisti - Le allettanti promesse (parole: Mogol)

Tra le stelle sprinta e va.
6. Actarus "Ufo Robot Ufo Robot" (parole: L. Albertelli)

Usciamo a Nottingam sud, e andiamo a casa di mia nonna.
Lei ti capirà, ha dei parenti in città.
Ad Ankara. Ankara uno Lazio zero.
Scusa Ameri, per me è molto duro.
7. Squallor "Nottingam"

L'altra sera al ristorante
ho mangiato molti cibi.
8. Riz Samaritano "Cadavere spaziale"

Cammina avanti vai
che adesso vengo anch'io
amore dai spingi sul gas.
9. Nada "Ti stringerò" (autori: Mauro Lusini, Gerry Manzoli)

E invece sto sdraiato
Senza fiato
Scotto come il tagliolino al pesto che ho mangiato.
10. Daniele Silvestri "Salirò"

Non voglio esser solo
che fondamentalmente poi m'annoio
il fuoco è bello sì ma brucia.
11. Afterhours "Baby Fiducia"

Oba-ba-lu-ba ti può dare quello che vuoi tu
Ad occhi chiusi puoi trovare l'isola del sud.
12. Daniela Goggi "Oba-ba-lu-ba" (parole: Franco Castellano, Giuseppe "Pipolo" Moccia)

Votate la vostra preferita o proponetene altre!

Nota: Gli autori sono indicati solo se diversi dall'interprete o, nel caso di gruppi, dai componenti della band.

sabato 4 luglio 2009

Barillah e Telecom Italiah

Quando ero bambino per telefonare c'era solo la Sip e quando c'era da fare la pastasciutta, cioè tutti i giorni, a casa mia si usava quasi solo la pasta Barilla.
Poi la Sip è diventata Telecom Italia e adesso è soltanto uno dei quattro o cinque operatori di telefonia, anche se per molti utenti rappresenta ancora quello "normale". Anche la Barilla ha visto aumentare il novero dei concorrenti, ma resta largamente prevalente nei piatti fondi degli italiani. Insomma, Telecom Italia e Barilla, insieme con altre cose, sono i prodotti di chi non sceglie, di chi non prova a cambiare, i prodotti "di default".
La Barilla trionfa, ad esempio, nei piccoli negozi di alimentari della provincia italiana. Sì perché l'alimentazione di milioni di italiani non passa da Eataly e presidi Slowfood, ma da piccoli insulsi negozi di alimentari dove di pasta c'è solo la Barilla, di succhi di frutta solo i Santal, di biscotti solo i Mulino Bianco. Non riesco a immaginare niente di più anonimo di questi emporietti che si presentano anche con un approccio familiare, ma non propongono mai niente di sfizioso, solo prodotti mainstream di livello mediobasso. Mi trovavo in questi giorni dalle parti di Salò, sul lago di Garda, zona di produzione di ottimo olio d'oliva, ma il piccolo negozio di alimentari del paese smerciava solo un olio industriale della provincia di Perugia. Perché tanta banalità? Perché tanta sciatteria?
Vabbene, però anche i pigri consumatori di pasta Barilla e utenti Telecom hanno bisogno di sentirsi un po' speciali. La soluzione sta nel dargli l'acca.
Ci pensano gli spot televisivi dove Telecom Italia diventa "Telecom Italiah" nella rassicurante interpretazione di Elena Sofia Ricci ("Io sto con Telecom ItaliaH") e Barilla diventa Barillah nella francamente paternalistica interpretazione di Mina (Minah?).
Un'acca, una piccola emissione di fiato che segnala tutta l'autorevolezza, il prestigio, la serietà di una marca. Certamente Telecom Italiah è tutt'altra cosa rispetto a Telecom Italia, così come Samantah è certamente più gnocca di Samanta.

A essere precisi Mina non inserisce la H esattamente in coda a Barilla (forse le hanno chiesto di non rovinare il suono del brand) in compenso ne regala a iosa (iosah?) nel resto dello spot. Cliccare per credereh!