Anche se il mio amico Luca Gattuso contesta questa ipotesi, bisogna ammettere che le coincidenze iniziano a essere molte.
La mia tesi è questa: l'organizzazione di grandi eventi, sportivi, economici e sociali, attira inesorabilmente i successi nel calcio. Il fatto era già noto, ma l'ultima conferma è stata particolarmente roboante e allora partiamo proprio da questa.
Londra. Partiamo cioè dal fatto che - finora - nessuna squadra di calcio della città di Londra aveva mai vinto la Coppa dei Campioni (da qualche anno il torneo si chiama Champions League, ma quella che alza la squadra campione d'Europa si chiama ancora Coppa dei Campioni). Si trattava di una vera anomalia, anche perché il calcio moderno nasce nel Regno Unito, Londra del Regno Unito è la capitale e molte importanti squadre inglesi vengono proprio dalla capitale: a partire dall'Arsenal e dal Chelsea, che avevano raggiunto in passato la finale della Coppa dei Campioni, fino allo stesso Tottenham Hotspur, vincitore di altri tornei europei, per finire con il West Ham, il Crystal Palace, il Fulham, il Queens Park Rangers, il Millwall.
Senza considerare che altre squadre inglesi, come il Liverpool e il Manchester United, ma perfino il Nottingham Forest e l'Aston Villa, si erano tolte la grande soddisfazione di laurearsi campioni d'Europa. Guardando poi fuori dall'Inghilterra ci sono città come Milano che, tra Milan e Inter, è stata per ben dieci volte campionessa europea, Madrid nove, Monaco e Amsterdam quattro, Lisbona e Porto due, Bucarest, Belgrado, Glasgow, Amburgo, Dortmund, Eindhoven, Marsiglia o Rotterdam una. Insomma che Londra non avesse mai avuto questo privilegio, con tanta tradizione e tante squadre a disposizione, era un paradosso della storia. Perché il tabù venisse infranto dal fato (e chi ha seguito le vicende dell'ultima edizione del torneo sa quanto il fato abbia giocato un ruolo importante dal principio fino all'ultimo atto, cioè fino ai calci di rigore tra Bayern Monaco, che giocava nel suo stadio, e Chelsea) si è dovuta organizzare un'Olimpiade a Londra. La prima da quando esiste un campionato europeo di calcio per club. Olimpiadi di Londra 2012, Chelsea campione d'Europa del 2012. Una coincidenza, si dirà.
Grecia. Ma torniamo indietro di qualche anno. Parliamo di campionati europei di calcio per nazioni. Era il 2004 e il torneo si svolgeva in Portogallo. Alla partita inaugurale il Portogallo, padrone di casa, viene battuto dalla Grecia. Un caso anomalo, si pensò, ma la palla è rotonda, si sa. Il palmarès della Grecia era risibile e non autorizzava a sogni: fino a quel momento la squadra ellenica si era qualificata solo una volta alla fase finale degli europei e una sola volta alla fase finale dei mondiali. In entrambi casi uscendo subito al primo turno. La vittoria della Grecia era data da 80 fino 150 contro 1. Ma i bookmaker e gli esperti non avevano tenuto conto dell'effetto Olimpiadi. Sì, perché quell'anno ad Atene, poche settimane dopo gli europei, si sarebbero svolte le Olimpiadi di Atene. Così, dopo un torneo a dir poco incredibile, Portogallo (sottolineiamo ancora una volta: padrone di casa) e Grecia si trovarono una seconda volta faccia a faccia nella finale. Già questo fatto che partita inaugurale e finale siano coincise è molto bizzarro, ancora più bizzarro è che la strafavorita squadra di casa venga battuta, e per la seconda volta con lo stesso punteggio (0-1)!, da una delle squadra meno considerate del torneo: la Grecia che, grazie all'effetto Olimpiadi, si laurea campione d'Europa. A sorpresa è dire poco.
Genova. Veniamo in Italia. La città di Genova è stata la prima a vincere, grazie al glorioso Genoa Cricket and Football Club, il primo campionato italiano di calcio e, dopo Milano e Torino è quella che ha raccolto più vittorie. Ma l'ultima, fino a qualche anno fa, era lo scudetto del 1924 portato a casa dal Genoa. La Sampdoria non aveva mai vinto il campionato. Mai fino all'Expo di Genova del 1992. Qui i puristi delle date possono storcere un po' il naso, perché la Sampdoria vince il suo primo scudetto l'anno prima rispetto all'Expo, nella stagione 1990-91, ma c'era un disegno anche per questo. Intanto quando l'Expo di Genova apre i battenti, il 15 maggio 1992, la Sampdoria ha, ancora per pochi giorni, lo scudetto sulle maglie, ma soprattutto, sta per toccare il vertice della sua parabola calcistica di tutti i tempi: la finale della Coppa dei Campioni contro il Barcellona, nel tempio del calcio di Wembley. Una finale che si disputa solo cinque giorni dopo l'inaugurazione dell'Expo e che i blucerchiati perdono, solo ai supplementari grazie a una bomba su punizione di Rambo Koeman e solo perché... l'effetto Olimpiade batte l'effetto Expo!
Barcellona. Infatti l'avversaria della Sampdoria è il Barcellona, la fortissima squadra spagnola. Fortissima, ma non abbastanza forte da vincere una Coppa dei Campioni. Tanti trofei nazionali, Coppe delle Fiere, Coppa delle Coppe, anche una finale di Coppa Campioni, nel 1961 persa contro il Benfica di Eusebio, ma mai una vittoria. Mai fino all'arrivo a Barcellona delle Olimpiadi, che prendono il via nella città catalana, il 25 luglio 1992, due mesi dopo la prima vittoria della Coppa Campioni. Insomma: anche il fortissimo club blaugrana (che attualmente, nonostante la sfortunata eliminazione in semifinale di quest'anno, è pur sempre la squadra più forte del mondo), ha avuto bisogno di un'Olimpiade per aprire la serie dei suoi successi europei.
Italia. Tornando in Italia, va certamente segnalato il fatto che Juventus, Inter, Milan e Lazio hanno vinto un campionato in occasione del proprio centesimo anniversario di fondazione (che combinazione!), anzi a essere più precisi: la Juventus e l'Inter hanno passato il giorno del proprio centesimo compleanno, rispettivamente nel novembre 1997 e nel marzo 2008, già con lo scudetto sulle maglie e poi hanno vinto anche il campionato che era in corso in quel momento, il Milan ha passato il compleanno con lo scudetto, nel dicembre 1999, ma poi non è riuscito a vincere il campionato in corso, quello del 1999-2000, che è stato vinto dalla Lazio, che non ha spento le candeline con lo scudetto sulla maglia, il 9 gennaio 2000, ma se l'è cucito poco dopo, il 14 maggio 2000.
Roma. Sulla vittoria della Lazio, e su quella della Roma, l'anno successivo, si potrebbe poi fare un discorso particolare, perché in oltre cento anni di storia del calcio italiano non era mai accaduto che lo scudetto rimanesse a Roma per più di un anno. Perché questo accadesse fu necessario celebrare a Roma il grande Giubileo del 2000, il grande evento della Chiesa Cattolica che ha aperto il terzo millennio e che ha fruttato uno di seguito all'altro lo scudetto della Lazio nel 1999-2000 e quello della Roma del 2000-2001.
Milano. Con tante coincidenze favorevoli i cugini rossoneri faranno sicuramente bottino pieno per l'Expo di Milano del 2015. A questo punto sarebbe per loro una vera beffa non vincere nulla. Ma non accadrà.
Riepilogando:
1) Coppa dei Campioni a una squadra di Londra (mai successo prima) in coincidenza con la prima Olimpiade organizzata a Londra (2012) da quando esiste la Coppa Campioni;
2) Coppa Europa alla Grecia (mai successo prima, Grecia risultati sempre scadenti in precedenza) in coincidenza con l'Olimpiade di Atene (2004);
3) Scudetto e poi finale di Coppa Campioni per la Sampdoria (mai successo prima, e lontanissimo dall'accadere sia prima che dopo) in corrispondenza con l'Expo di Genova del 1992;
4) Coppa Campioni del Barcellona (mai successo prima) in coincidenza con le Olimpiadi di Barcellona del 1992;
5) Scudetti a Juventus, Inter, Milan e Lazio in corrispondenza con i centesimi anniversari delle squadre;
6) Scudetto per due volte nella città di Roma (mai successo prima) in occasione del Giubileo 2000.
1 commento:
Caspita! Quali e quante coincidenze!
Ma mi sorge un dubbio: tutto questo discorso per dire che grazie all'Expo 2015 una milanese tornerà a vincere la Champion??
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