lunedì 16 dicembre 2013

Mi sono informato, c'è un volo che parte.

La vicenda relativa al volo di Stato che avrebbe portato Laura Boldrini in Sudafrica alla cerimonia per Nelson Mandela mi ha molto appassionato proprio dal punto di vista logico. E per il momento ho maturato un'opinione, (del tutto provvisoria, perché magari mi sfugge qualche particolare fondamentale della vicenda).
Golfo di Marinella - Cala Sabina (OT) No, non c'entra nulla

Cercherò di non dichiarare subito le mie idee in merito mirando così a farmi leggere da tutti senza prevenzioni, premesso che non ho particolari simpatie per Laura Boldrini.

Tutto parte da un esposto del Codacons alla procura di Stato, presto ripreso da tutti i giornali e in particolare, prevedibilmente, da  il Giornale e Libero, alla quale la stessa Presidente della Camera ha risposto anche sulla propria pagina facebook, (in cui tira in ballo anche una componente sessista che a mio avviso c'entra poco). Una decisione che le ha subito procurato almeno una controrisposta del Giornale in cui la reazione su facebook della Boldrini viene definita "scomposta". Poco fa la notizia di una vera e propria denuncia nei confronti della Boldrini.

Cerchiamo di capire passo-passo anche perché i punti da decidere sono tanti e quasi completamente distinti l'uno dall'altro.

1) Indipendentemente dal costo della trasferta, la prima cosa da chiarire è se sia giusto o meno che l'Italia fosse rappresentata ANCHE dalla Boldrini.  Lei, nella sua risposta su facebook, dice, tra l'altro: Ciascuno Stato ha deciso in autonomia la composizione della propria delegazione: c'erano autorità di governo e vertici parlamentari, rappresentanti in carica ed ex esponenti delle istituzioni. Per me ci può pure stare che il Presidente della Camera faccia parte della delegazione. Per pura curiosità però mi piacerebbe sapere chi ha deciso la formazione della delegazione ed in base a quali razionali.

2) Una volta deciso (spero da altri e non da lei, vedi qui sopra) che la Boldrini debba far parte della delegazione, a quel punto, sia per lei che per il resto della delegazione, occorre scegliere il mezzo di trasporto più efficiente, sicuro e conveniente per le casse dello Stato. Al limite anche uno o più voli di linea.  Siamo sicuri che TUTTA la delegazione abbia scelto la soluzione migliore? E se non ne siamo sicuri, perché ci incaponiamo a sfruculiare solo la Boldrini?

3) Ma se un volo di Stato era già previsto per la delegazione allora non si capisce (se non per criteri di sicurezza che impone di non mettere mai due alte cariche sullo stesso volo) perché TUTTI i membri della delegazione non debbano salire sullo stesso volo. A meno che non si voglia dire che la Boldrini era "un po' meno ufficiale" del resto della delegazione.

4) Se è così, cioè se la Boldrini era un membro "quasi ufficiale", il fatto è grave di per se, perché a mio avviso non devono esistere membri "quasi ufficiali" di una delegazione di Stato ad eventi come questo. Ma devono esistere solo membri a pieno titolo della delegazione e altri invece che NON sono membri (e che stanno a casa). Non dovrebbe proprio esistere la categoria intermedia: la "via di mezzo" che è autorizzata ad andare in rappresentanza dell'Italia, ma a spese proprie! 

5) Ma poniamo anche che la vicenda sia malauguratamente andata "all'italiana" e che Boldrini fosse un membro marginale della delegazione, per cui avrebbe dovuto pagare di tasca propria (un vero orrore istituzionale, ai miei occhi). Non si capisce perché non possa usufruire (senza costi aggiuntivi per il contribuente) del posto sul volo. Starebbe sfruttando un'esternalità positiva.

6) Volendo fare i talebani, si potrebbe fare in modo che a beneficiare dell'esternalità positiva siano le casse dello Stato e non i singoli, decidendo di emettere dei biglietti (a tutto vantaggio dello Stato) per chi sfrutta un volo di Stato senza averne diritto (o senza averne completamente diritto) come mi sembra di capire che faccia la Merkel in Germania (ma non essendo prevista questa procedura la Boldrini non poteva nemmeno pagare). Si potrebbe fare ancora di più e, magari, perché no?, riempire il volo non solo con la Boldrini, ma anche con gente con non c'entra nulla di nulla con le istituzioni e fare pagare un biglietto a tutti. Potrebbe essere un'idea-risparmio! Ma con un costo nascosto: Enrico Letta, ad esempio, dovrebbe adattarsi a viaggiare su voli di Stato, fianco a fianco con turisti e affini, (ironia on) senza avere la calma per lavorare e scrivere i suoi bei decreti (ironia off). Sono comunque decisioni che ogni nazione può prendersi in autonomia. Fatto sta che oggi in Italia questo non è previsto, pagare per salire su voli di Stato, almeno credo di no.

7) Se invece il compagno della Boldrini fosse previsto o meno all'evento dipende molto dal protocollo di chi ha organizzato la cerimonia. Se i delegati sono stati invitati con i propri eventuali partner (come spesso accade alle cene ufficiali alle ambasciate) allora lui aveva diritto ad accompagnare Boldrini e in questo caso aveva diritto anche a far parte della delegazione. L'Italia poteva anche decidere, qualora fosse stato troppo costoso, di mandare comunque i propri rappresentanti senza partner, per risparmiare su voli e alloggi. L'unico rischio era di incidere sull'umore dei propri rappresentanti. Ma, avendo trovato posto sull'aereo anche al compagno della Boldrini, si è assicurato un buon tono dell'umore di uno dei membri della propria delegazione, e a costo zero. Insomma il partner non aveva diritto di per sé, ma come mero "benefit" (concesso eventualmente dagli organizzatori sudafricani e sponsorizzato a costo zero dall'Italia) per la Boldrini, in quanto delegata ufficiale. Ammesso e non concesso che lei fosse delegata ufficiale e che l'organizzazione avesse invitato anche i partner (questo io non lo so).

8 ) Non ho capito infine quale problema ci sia se, oltre al compagno, lei si sia portata dietro altri membri del proprio staff (pare portavoce, responsabile della comunicazione, consigliera per le relazioni internazionali oltre alla scorta). Ma, se l'averli imbarcati non ha costituito alcun costo aggiuntivo, non mi sembra una cattiva idea: specie se, magari, sono riusciti anche a organizzare una sessione di lavoro con la Boldrini durante il volo. In questo caso il paese ne avrebbe beneficiato (meeting in volo) senza alcun aggravio.

Riepilogando: se Boldrini era membro ufficiale (e a pieno titolo) della delegazione, secondo le decisioni di chi ne ha disegnato la composizione, allora aveva diritto a quasi tutto. Altrimenti no, ma sembrerebbe comunque aver sfruttato in modo efficiente delle esternalità senza costi aggiuntivi per il contribuente.

Poi noi stiamo a farci queste menate mentre Obama in tribuna baccaglia il primo ministro danese e si spara i selfie davanti agli occhi di una invelenita Michelle e il Codacons, il M5S, Libero e il Giornale non dicono nulla...

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