lunedì 2 febbraio 2015

Giglio o Montecristo? Entrambe perfette per Sergio Mattarella


Qualche ora fa, nel corso della prima puntata di febbraio di Caterpillar AM (in onda tutte le mattine su Radio2 dalle 6:05 alle 7:30, ma riascoltabilissimo anche in podcast) ho aggiornato il calcolo della media delle coordinate geografiche dei luoghi di nascita dei presidenti della Repubblica: un ricalcolo reso necessario dall'elezione di Sergio Mattarella.

Si tratta di un calcolo che avevo già fatto prima della seconda elezione di Giorgio Napolitano e che era stato indotto dalla considerazione che, stranamente, tutti i presidenti venivano più dall'Ovest che dall'Est del paese: tutta la dorsale adriatica e ionica infatti non ha mai espresso un presidente della Repubblica. Nessun presidente dal Triveneto, dall'Emilia-Romagna, dalle Marche, dall'Abruzzo, dal Molise, dalla Puglia, dalla Basilicata e dalla Calabria. All'appello mancano anche regioni importanti come Lombardia, Lazio, Umbria e Valle d'Aosta.

Si potrebbe notare che tutti i presidenti eletti finora vengono da regioni che prima dell'Unità d'Italia facevano parte del Regno di Sardegna (tre piemontesi, due sardi, entrambi sassaresi, e un ligure), del Granducato di Toscana (due) o del Regno delle Due Sicilie (tre campani, tutti napoletani, ed ora anche un siciliano di Palermo) ovvero gli stati da cui proveniva la gran parte del ceto amministrativo dell'Italia postunitaria, mentre nessun presidente è stato espresso da regioni del Regno Lombardo-Veneto, dello Stato Pontificio o dei ducati emiliani. Forse guardiamo troppo lontano nel tempo, ma non credo.

Per verificare dove fosse posizionato il centro geografico dei presidenti italiani ho quindi proceduto a reperire su Wikipedia le coordinate dei comuni di nascita: ovviamente quelle di Napoli sono state inserite tre volte e quelle di Sassari due volte.

Mentre per tutti i presidenti mi sono limitato a inserire le coordinate generiche del Comune, confidando in una distribuzione dell'errore sufficientemente piccola e randomica, per il solo Sandro Pertini, essendo il Presidente partigiano nato in un comune sparso, per evitare il rischio di sbagliare in modo significativo, ho inserito le coordinate precise della casa natale, sita in via Ottavio Muzio 42/1 nel Comune di Stella (SV). Questo si è reso necessario anche perché, curiosamente, su Wikipedia esistono due pagine relative a Stella: la prima relativa, appunto, al Comune di Stella e una seconda dedicata alla frazione di San Giovanni, quella dove peraltro ha sede il Comune, e le due pagine riportano coordinate leggermente diverse. Ovviamente l'ideale si otterrebbe inserendo le coordinate precise di tutte le case di nascita di tutti i presidenti, ma non penso che un ulteriore raffinamento dei dati porterebbe a un esito radicalmente diverso da quello trovato.

De Nicola Napoli 40 50 0
14 15 0
Einaudi Carrù (CN) 44 29 0
7 53 0
Gronchi Pontedera (PI) 43 39 45
10 37 58
Segni Sassari 40 43 36
8 33 33
Saragat Torino 45 4 0
7 42 0
Leone Napoli 40 50 0
14 15 0
Pertini Stella (SV) 44 23 31 0,596 8 29 51 0,288
Cossiga Sassari 40 43 36
8 33 33
Scalfaro Novara 45 27 0
8 37 0
Ciampi Livorno 43 33 0
10 19 0
Napolitano Napoli 40 50 0
14 15 0
Mattarella Palermo 38 6 56
13 21 41













1831224,596


456756,288

Quindi sono passato a calcolarne la media: è un processo un attimo noioso in quanto le coordinate su Wikipedia sono espresse in DMS, ovvero in gradi, minuti e secondi (e sia i minuti che i secondi sono espressi in sessantesimi), ma basta ridurre tutto a secondi, considerando che i gradi sono 3600 secondi e i primi sono 60 secondi per riportare il tutto alla ragione.

E la media è risultata: 42°23'22.496667" N 10°34'23.24" E

Il secondo passaggio consiste poi nel convertire i DMS in DD dove le frazioni di grado vengono espresse direttamente con i decimali, in modo da poter inserire il dato più facilmente in Google Maps. Per fare questo ci sono siti come YouGps.it

Il risultato che si ottiene è 42.3895824 N 10.57312222 E, che corrisponde a un punto nel Mar Tirreno nella parte meridionale dell'Arcipelago Toscano, praticamente a metà strada tra l'Isola del Giglio e l'Isola di Montecristo.

Si tenga presente che prima dell'elezione di Mattarella il "centro dei presidenti" cadeva proprio sull'Isola d'Elba: precisamente in un punto del Comune di Capoliveri (allora ne intervistammo a Caterpillar AM il Sindaco). Ora ci si sposta più a Sud-Sud-Est e si va a cadere in mare.



Ci troviamo a 20,81 km dalla costa di Montecristo (che appartiene amministrativamente al Comune di Portoferraio, all'Elba) e a 24,06 km dalla costa dell'Isola del Giglio.

Certamente la sede municipale più vicina è quella di Isola del Giglio, sita a soli 27,06 km dal nuovo "centro dei presidenti" e Isola del Giglio è il comune a cui mi sentirei di assegnare la palma di questo piccolo riconoscimento, ma non ci sono dubbi che la terraferma più vicina sia quella di Montecristo e quindi, amministrativamente, terra della lontanissima Portoferraio (il cui centro è sito oltre 50 km più a Nord).

Ora però, considerando il valore simbolico delle due isole: il Giglio, recente simbolo sia della fallibilità del sistema paese, ma anche della sua capacità di risollevarsi e Montecristo, con il silenzio degli eremiti che ne punteggiarono la storia, ecco che troviamo la perfetta sintesi del nuovo Presidente della Repubblica. Il suo primo brevissimo saluto agli italiani è stato tanto misurato (solo diciotto parole, come ha calcolato sul Corriere il quirinalista Marzio Breda) quanto immediatamente attento alle difficoltà dei concittadini. Un ex-aequo, in un caso come questo, quanto mai opportuno.

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