Dopo un buon esordio sabato 6, ecco un giorno 2 ancora più entusiasmante per l'Italia che, nonostante qualche delusione (Jessica Rossi nel tiro a volo, le batterie del nuoto e le gare di beach volley su tutti), grazie alle vittorie nel judo e nella scherma, per qualche ora nella serata (nel pomeriggio brasiliano) si ritrova al secondo posto del medagliere (2 ori, 3 argenti e 2 bronzi) dietro l'Australia (3 ori e 2 bronzi). Addirittura prima (!) se, utilizzando l'apposito switch sull'applicazione ufficiale di Rio 2016, si selezionava "Totals" invece di "Gold": vedi le due foto a lato. Infatti, tra le quattro nazioni che avevano vinto 7 medaglie (Italia, Cina, Stati Uniti e Giappone) l'Italia - a quel punto - era quella messa meglio ad ori e argenti. (Nella notte poi verrà l'Italia verrà superata da Cina e Stati Uniti e ora si trova al quarto posto, tenendo conto degli ori e al terzo tenendo conto del numero complessivo di medaglie).
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Immenso: Daniele Garozzo (scherma - fioretto). Medaglia d'oro. Dopo un percorso perfetto si trova in finale contro l'americano Massalias, primo nel ranking, che era stato in grado di recuperare da 8-14 a 15-14 contro Giorgio Avola nel quarto di finale. Sembra subire la stessa sorte, facendosi rimontare da 8-14 fino a 11-14, poi piazza la stoccata vincente e liberatoria.
Mitiche: Tania Cagnotto e Francesca Dallapè (tuffi - sincro 3 m.). Medaglia d'argento. Si chiude nel migliore dei modi una rincorsa alla medaglia che era sfuggita di un nulla a Londra 2012. Senza contare che l'ultimo azzurro a vincere una medaglia nei tuffi era stato Giorgio, il padre di Tania, e che mai l'Italia aveva vinto una medaglia nei tuffi nelle gare femminili. Seconde fin dal primo tuffo dietro alle fuoriclasse cinesi Wu Minxia e Shi Tingmao, le azzurre sbagliano pochissimo e riescono a evitare la paura della maledizione precedendo alla fine le australiane e non di poco.
Bravissima: Elisa Longo Borghini (ciclismo su strada - prova in linea). Forse la gara più emozionante. Prima dell'ultima salita restano in quattro: la combattiva americana Abbott, le olandesi Van Vleuten e Van Der Breggen e l'italiana Longo Borghini. La Abbott e la Van Vleuten scappano sull'ultima rampa, mentre Van Der Breggen e Longo Borghini si staccano e vengono raggiunte dalla svedese Johansson. I giochi sembrano fatti: con le prime due a giocarsi l'oro e le altre tre (peraltro inseguite da vicino da un altro gruppetto) a tentare di prendere il bronzo. Invece le medaglie andranno tutte alle seconde tre. Nella discesa infatti, la Van Vleuten riesce a staccare l'americana, ma - proprio come Nibali ed Henao ieri - cade rovinosamente in una delle ultime curve. La Abbott sembra lanciata verso l'arrivo: ha circa 40 secondi di vantaggio a soli 9 km dall'arrivo, mentre le inseguitrici sono braccate da un altro drappello che arriva fino a 7-8 secondi. Ma le tre si organizzano e riescono a superare la Abbott a meno di 300 metri dall'arrivo (manco Bitossi nel 1972). La Longo Borghini che si era profusa più delle altre nell'inseguimento, molla il colpo in volata e si accontenta del bronzo: l'oro va all'olandese Van Der Breggen e l'argento alla svedese Johansson. Quarta a 4" la Abbott.
Difficili da valutare: le altre azzurre Giorgia Bronzini, Elena Cecchini e Tatiana Guderzo.
Molto molto bene: la squadra maschile di pallavolo. Al debutto stracciano 3-0 i campioni europei in carica, senza mai faticare. Tanto bene loro, quanto balbettanti le ragazze il giorno prima.
Benissimo, avanti così: Fabbrizzi e Pellielo (tiro a volo - trap). Massimo Fabbrizi primo e Giovanni Pellielo terzo nelle qualificazioni. Speriamo non sia un fuoco di paglia.
Benissimo, avanti così 2: Giovanni De Gennaro (canoa slalom - k1). Qualificato nei primi quindici col primo posto su 21.
Benino, procediamo: Paolo Lorenzi e Fabio Fognini (tennis). Entrambi in rimonta passano al secondo turno battendo rispettivamente Yen-Hsun Lu (Taipei) 3-6, 6-3, 6-4 e il dominicano Estrella Burgos 2-6 7-6 6-0, nella giornata in cui esce un altro protagonista attesissimo: dopo la Radwanska e Venus Williams, il giorno prima, è la volta di Novak Djokovic che viene eliminato da Del Potro.
Così così: Brecciaroli, L.Roman, P. Roman, Schivo (Equitazione - Concorso completo, dressage a squadra e individuale). Dopo la seconda giornata Brecciaroli è decimo (su 63), P. Roman al 38esimo posto, L. Roman 46esimo e la Schivo 54esima. La squadra italiana ottava (su 13).
Che rabbia: Giorgio Avola (scherma - fioretto). Come detto si fa recuperare da 14-8 a 14-15 dall'americano Massalias che poi sarà argento. La sua posizione vale tra il quinto e l'ottavo posto: per fortuna è stato "vendicato" da Garozzo in finale.
Che rabbia 2: la squadra femminile di tiro con l'arco (Sartori, Mandia, Boari). Conquistano la semifinale contro la Russia, battendo prima il Brasile e poi la Cina. La finale per l'oro sfugge però al terzultimo tiro (il 22esimo su 24) per un errore di Guendalina Sartori: sarebbe bastato un banalissimo 7 (che era il peggiore risultato ottenuto da tutte gli altri tiri della semifinale) e invece esce un 3. Nella finale per il bronzo contro Taipei perdono di misura, ma restano - come si dice - "ai piedi del podio". Resta la soddisfazione del miglior risultato di squadra femminile di tutti i tempi e di aver fatto meglio dei maschi azzurri. Ora però, uomini e donne, sono attesi nell'individuale.
Luci e ombre: la squadra di ginnastica artistica femminile (Ferrari, Ferlito, Fasana, Rizzelli, Meneghini). Si attendono le prove delle altre nazionali per sapere se si andrà in finale. Resta una prova generalmente buona - dietro a Cina e Russia - con dei picchi negativi per le cadute alla trave (compresa Vanessa Ferrari) e delle buone prove al corpo libero (particolarmente buona proprio quella della Ferrari che quasi certamente ha conquistato un posto per la finale individuale a otto nella specialità). Altri dettagli qui.
Una via di mezzo: Mirco Scarantino (Sollevamento pesi -56kg). Non so quali fossero le aspettative, ma finire settimo a un'Olimpiade, primo degli europei, è pur sempre una cosa da raccontare ai nipoti. Primo infatti Long Qingquan (Cina), poi Yun Chol Om (Corea del Nord) e terzo Sinphe Kruaithong (Thailandia).
Non malissimo, ma neanche bene: Jessica Rossi (tiro a volo - trap): Si qualifica per la finale a sei Jessica Rossi, campionessa olimpica uscente, ma un po' in declino, parte male, si riprende e torna a sbagliare nel finale, concludendo al sesto posto.
Malino: Andrea Cassarà (scherma - fioretto). Fatica al primo turno col francese Cadot e poi perde 15-12 negli ottavi contro il britannico Kruse, che poi sarà quarto.
Malino 2, ma qui si può rimediare: Paolo Nicolai-Daniele Lupo (beach volley). Sconfitti al terzo set con i messicani Virgen e Ontiveros dopo aver vinto il primo 21-14.
Idem: Marta Menegatti-Marta Giombini (beach volley): Identica sorte per la coppia femminile messa assieme da pochissimo, dopo l'esclusione della Orsi Toth per positività. Le due Marta sono sconfitte dalle canadesi Broder-Valjas dopo essersi aggiudicate il primo set 21-15.
Idem: Marta Menegatti-Marta Giombini (beach volley): Identica sorte per la coppia femminile messa assieme da pochissimo, dopo l'esclusione della Orsi Toth per positività. Le due Marta sono sconfitte dalle canadesi Broder-Valjas dopo essersi aggiudicate il primo set 21-15.
Male: Thomas Fabbiano (tennis). Esce al primo turno col brasiliano Dutra Silva che ha la meglio su di lui per 7-6 6-1.
Male: Valentino Manfredonia (Boxe -81kg). Fuori al primo turno col bielorusso Dauhaliavets: si sveglia tardi e si aggiudica il terzo round, ma ormai la frittata è fatta.
In una giornata storica per il nuoto, con il ritorno di Phelps all'oro (4x100 stile libero) e tre record del mondo battuti: (la svedese Sarah Fredrika Sjöström nei 100 farfalla, il britannico Adam Peaty nei 100 rana e l'attesissima americana Kathleen Ledecky che straccia il record dei 400 stile libero) complessivamente molto male gli azzurri e le azzurre, pur con alcuni distinguo:
Che rabbia 3: Castiglioni e Carraro (100 rana femminile). Fuori in batteria con il 17esimo e il 20esimo tempo (su 44). Passavano in semifinale le prime 16.
Che super rabbia 4: (staffetta 4x100 stile libero). Fuori dalla finale con il nono tempo, per soli 5 centesimi Luca Dotto, Marco Orsi, Michele Santucci e Luca Leonardi
Male: Andrea Mitchell D'Arrigo e Marco Belotti (200 m. stile libero). Fuori rispettivamente con il 23esimo e il 33esimo tempo (su 48): passavano in semifinale solo i primi 16.
Male: Simone Sabbioni (nuoto - 100 m. dorso). Fuori con il 28esimo tempo in batteria (su 39). Passavano i primi 16.
Male: Alice Mizzau e Diletta Carli (400 m. stile libero). Passavano le prime otto direttamente in finale (su 32). Loro sono 22esima e 27esima rispettivamente. La Ledecky (USA) in batteria fa il record olimpico.