lunedì 8 agosto 2016

Olimpiadi - Bilancio azzurro (e non solo), giorno 2


Dopo un buon esordio sabato 6, ecco un giorno 2 ancora più entusiasmante per l'Italia che, nonostante qualche delusione (Jessica Rossi nel tiro a volo, le batterie del nuoto e le gare di beach volley su tutti), grazie alle vittorie nel judo e nella scherma, per qualche ora nella serata (nel pomeriggio brasiliano) si ritrova al secondo posto del medagliere (2 ori, 3 argenti e 2 bronzi) dietro l'Australia (3 ori e 2 bronzi). Addirittura prima (!) se, utilizzando l'apposito switch sull'applicazione ufficiale di Rio 2016, si selezionava "Totals" invece di "Gold": vedi le due foto a lato. Infatti, tra le quattro nazioni che avevano vinto 7 medaglie (Italia, Cina, Stati Uniti e Giappone) l'Italia - a quel punto - era quella messa meglio ad ori e argenti. (Nella notte poi verrà l'Italia verrà superata da Cina e Stati Uniti e ora si trova al quarto posto, tenendo conto degli ori e al terzo tenendo conto del numero complessivo di medaglie).




Immenso: Fabio Basile (judo - 66 kg). Medaglia d'oro. Non parte da favorito, ma la sua è una sequenza impressionante: batte un tedesco, un azero, un mongolo e uno slovacco, tutti (tranne l'ultimo) per ippon. In finale si trova il più forte: il coreano An e lo stende con un altro ippon dopo soli 80 secondi. Le sue dichiarazioni dopo-gara testimoniano di un ragazzo capace di enormi sacrifici ed estremamente - ma saggiamente - ambizioso (sarebbe stato lui ad imporre al suo allenatore giapponese Murakami) l'obiettivo Rio 2016 senza attendere Tokyo 2020. A lui oltretutto va la storica duecentesima medaglia d'oro olimpica per l'Italia e la prima di questa olimpiade di Rio, anticipando di pochi minuti quella di Daniele Garozzo nel fioretto.

Immenso: Daniele Garozzo (scherma - fioretto).
Medaglia d'oro. Dopo un percorso perfetto si trova in finale contro l'americano Massalias, primo nel ranking, che era stato in grado di recuperare da 8-14 a 15-14 contro Giorgio Avola nel quarto di finale. Sembra subire la stessa sorte, facendosi rimontare da 8-14 fino a 11-14, poi piazza la stoccata vincente e liberatoria.

Bravissima: Odette Giuffrida (judo - 52 kg.). Medaglia d'argento Tornando al judo davvero stellare la prestazione di Odette Giuffrida che perde di misura in finale contro Majlinda Kelmendi che porta al Kosovo una storica prima medaglia d'oro (alla prima partecipazione alle Olimpiadi). Sommando il suo argento all'oro di Basile, l'Italia è prima nel medagliere del judo.

Mitiche: Tania Cagnotto e Francesca Dallapè (tuffi - sincro 3 m.). Medaglia d'argento. Si chiude nel migliore dei modi una rincorsa alla medaglia che era sfuggita di un nulla a Londra 2012. Senza contare che l'ultimo azzurro a vincere una medaglia nei tuffi era stato Giorgio, il padre di Tania, e che mai l'Italia aveva vinto una medaglia nei tuffi nelle gare femminili. Seconde fin dal primo tuffo dietro alle fuoriclasse cinesi Wu Minxia e Shi Tingmao, le azzurre sbagliano pochissimo e riescono a evitare la paura della maledizione precedendo alla fine le australiane e non di poco.

Bravissima: Elisa Longo Borghini (ciclismo su strada - prova in linea). Forse la gara più emozionante. Prima dell'ultima salita restano in quattro: la combattiva americana Abbott, le olandesi Van Vleuten e Van Der Breggen e l'italiana Longo Borghini. La Abbott e la Van Vleuten scappano sull'ultima rampa, mentre Van Der Breggen e Longo Borghini si staccano e vengono raggiunte dalla svedese Johansson. I giochi sembrano fatti: con le prime due a giocarsi l'oro e le altre tre (peraltro inseguite da vicino da un altro gruppetto) a tentare di prendere il bronzo. Invece le medaglie andranno tutte alle seconde tre. Nella discesa infatti, la Van Vleuten riesce a staccare l'americana, ma - proprio come Nibali ed Henao ieri - cade rovinosamente in una delle ultime curve. La Abbott sembra lanciata verso l'arrivo: ha circa 40 secondi di vantaggio a soli 9 km dall'arrivo, mentre le inseguitrici sono braccate da un altro drappello che arriva fino a 7-8 secondi. Ma le tre si organizzano e riescono a superare la Abbott a meno di 300 metri dall'arrivo (manco Bitossi nel 1972). La Longo Borghini che si era profusa più delle altre nell'inseguimento, molla il colpo in volata e si accontenta del bronzo: l'oro va all'olandese Van Der Breggen e l'argento alla svedese Johansson. Quarta a 4" la Abbott.
Difficili da valutare: le altre azzurre Giorgia Bronzini, Elena Cecchini e Tatiana Guderzo. 

Molto molto bene: la squadra maschile di pallavolo. Al debutto stracciano 3-0 i campioni europei in carica, senza mai faticare. Tanto bene loro, quanto balbettanti le ragazze il giorno prima.

Benissimo, avanti così: Fabbrizzi e Pellielo (tiro a volo - trap). Massimo Fabbrizi primo e Giovanni Pellielo terzo nelle qualificazioni. Speriamo non sia un fuoco di paglia.

Benissimo, avanti così 2: Giovanni De Gennaro (canoa slalom - k1).
Qualificato nei primi quindici col primo posto su 21.

Benino, procediamo: Paolo Lorenzi e Fabio Fognini (tennis). Entrambi in rimonta passano al secondo turno battendo rispettivamente Yen-Hsun Lu (Taipei) 3-6, 6-3, 6-4 e il dominicano Estrella Burgos 2-6 7-6 6-0, nella giornata in cui esce un altro protagonista attesissimo: dopo la Radwanska e Venus Williams, il giorno prima, è la volta di Novak Djokovic che viene eliminato da Del Potro.

Così così: Brecciaroli, L.Roman, P. Roman, Schivo (Equitazione - Concorso completo, dressage a squadra e individuale). Dopo la seconda giornata Brecciaroli è decimo (su 63), P. Roman al 38esimo posto, L. Roman 46esimo e la Schivo 54esima. La squadra italiana ottava (su 13).

Che rabbia: Giorgio Avola (scherma - fioretto). Come detto si fa recuperare da 14-8 a 14-15 dall'americano Massalias che poi sarà argento. La sua posizione vale tra il quinto e l'ottavo posto: per fortuna è stato "vendicato" da Garozzo in finale.

Che rabbia 2: la squadra femminile di tiro con l'arco (Sartori, Mandia, Boari). Conquistano la semifinale contro la Russia, battendo prima il Brasile e poi la Cina. La finale per l'oro sfugge però al terzultimo tiro (il 22esimo su 24) per un errore di Guendalina Sartori: sarebbe bastato un banalissimo 7 (che era il peggiore risultato ottenuto da tutte gli altri tiri della semifinale) e invece esce un 3. Nella finale per il bronzo contro Taipei perdono di misura, ma restano - come si dice - "ai piedi del podio". Resta la soddisfazione del miglior risultato di squadra femminile di tutti i tempi e di aver fatto meglio dei maschi azzurri. Ora però, uomini e donne, sono attesi nell'individuale. 

Luci e ombre: la squadra di ginnastica artistica femminile (Ferrari, Ferlito, Fasana, Rizzelli, Meneghini). Si attendono le prove delle altre nazionali per sapere se si andrà in finale. Resta una prova generalmente buona - dietro a Cina e Russia - con dei picchi negativi per le cadute alla trave (compresa Vanessa Ferrari) e delle buone prove al corpo libero (particolarmente buona proprio quella della Ferrari che quasi certamente ha conquistato un posto per la finale individuale a otto nella specialità). Altri dettagli qui.

Una via di mezzo: Mirco Scarantino (Sollevamento pesi -56kg). Non so quali fossero le aspettative, ma finire settimo a un'Olimpiade, primo degli europei, è pur sempre una cosa da raccontare ai nipoti.  Primo infatti Long Qingquan (Cina), poi Yun Chol Om (Corea del Nord) e terzo Sinphe Kruaithong (Thailandia).

Non malissimo, ma neanche bene: Jessica Rossi (tiro a volo - trap): Si qualifica per la finale a sei Jessica Rossi, campionessa olimpica uscente, ma un po' in declino, parte male, si riprende e torna a sbagliare nel finale, concludendo al sesto posto.

Malino: Andrea Cassarà (scherma - fioretto). Fatica al primo turno col francese Cadot e poi perde 15-12 negli ottavi contro il britannico Kruse, che poi sarà quarto.

Malino 2, ma qui si può rimediare: Paolo Nicolai-Daniele Lupo (beach volley). Sconfitti al terzo set con i messicani Virgen e Ontiveros dopo aver vinto il primo 21-14.
Idem: Marta Menegatti-Marta Giombini (beach volley): Identica sorte per la coppia femminile messa assieme da pochissimo, dopo l'esclusione della Orsi Toth per positività. Le due Marta sono sconfitte dalle canadesi Broder-Valjas dopo essersi aggiudicate il primo set 21-15.

Male: Thomas Fabbiano (tennis).
 Esce al primo turno col brasiliano Dutra Silva che ha la meglio su di lui per 7-6 6-1.

Male: Valentino Manfredonia (Boxe -81kg). Fuori al primo turno col bielorusso Dauhaliavets: si sveglia tardi e si aggiudica il terzo round, ma ormai la frittata è fatta.

In una giornata storica per il nuoto, con il ritorno di Phelps all'oro (4x100 stile libero) e tre record del mondo battuti: (la svedese Sarah Fredrika Sjöström nei 100 farfalla, il britannico Adam Peaty nei 100 rana e l'attesissima americana Kathleen Ledecky che straccia il record dei 400 stile libero) complessivamente molto male gli azzurri e le azzurre, pur con alcuni distinguo:
Che rabbia 3: Castiglioni e Carraro (100 rana femminile). Fuori in batteria con il 17esimo e il 20esimo tempo (su 44). Passavano in semifinale le prime 16.
Che super rabbia 4: (staffetta 4x100 stile libero). Fuori dalla finale con il nono tempo, per soli 5 centesimi Luca Dotto, Marco Orsi, Michele Santucci e Luca Leonardi
Male: Andrea Mitchell D'Arrigo e Marco Belotti (200 m. stile libero). Fuori rispettivamente con il 23esimo e il 33esimo tempo (su 48): passavano in semifinale solo i primi 16. 
Male: Simone Sabbioni (nuoto - 100 m. dorso). Fuori con il 28esimo tempo in batteria (su 39). Passavano i primi 16.
Male: Alice Mizzau e Diletta Carli (400 m. stile libero). Passavano le prime otto direttamente in finale (su 32). Loro sono 22esima e 27esima rispettivamente. La Ledecky (USA) in batteria fa il record olimpico.

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