mercoledì 7 ottobre 2009

Punto e a calcio

Nel calcio, è cosa nota, non è prevista l'assegnazione della vittoria "ai punti", come succede, ad esempio, nel pugilato. Sicché un pareggio maturato sul campo provoca la cosiddetta "spartizione della posta" tra la due squadre, come accade nei gironi all'italiana, oppure, negli scontri a eliminazione diretta, richiede la disputa dei tempi supplementari con l'eventuale seguito della celebre "lotteria dei rigori".
Niente da obiettare, l'assegnazione della vittoria "ai punti" non piace a nessuno.
Spesso però, nelle discussioni del dopopartita, ci si accapiglia per stabilire se una vittoria (o una sconfitta) sia stata ottenuta da una squadra con pieno merito o non sia stata piuttosto il frutto della fortuna (o della sfortuna), oppure ci si scontra per determinare quale, tra due squadre che hanno pareggiato, si sia avvicinata di più alla vittoria.
Per dirimere questioni di questo tipo si possono adottare alcuni atteggiamenti:
- si accetta sempre per buono il risultato del campo;
- si accetta per buono il risultato del campo, previo emendamento degli errori arbitrali;
- si valutano parametri oggettivi, da qualche anno disponibili nelle statistiche della partita, ad esempio si confrontano il "numero di tiri" effettuati dalle due squadre, o il "numero di tiri nello specchio", o la "percentuale di possesso palla" eccetera;
- si elabora un metodo di calcolo sulla base degli elementi oggettivi di cui sopra: es. 10 punti per un gol, 5 per un palo o traversa, 2 per un tiro nello specchio, e così via (ipotizzando anche tarature diverse: per un palo o traversa si possono assegnare solo 3 punti, invece dei 5).

Un'idea innovativa potrebbe consistere in questo metodo:
1. tutta la partita viene registrata;
2. alla fine della partita (con i moderni marchingegni si può fare anche con un piccolo delay a partita ancora in corso) si mostra la registrazione a una giuria di - poniamo - 100 persone che non l'hanno vista in diretta (e che non sono emotivamente coinvolte dalle vicende delle due squadre in campo);
3. ogni qualvolta, visionando la registrazione, l'azione di gioco si sviluppa in modo tale che una delle due squadre sembri avere la possibilità di segnare, la regia ferma la registrazione nel momento più vivace dell'azione e ai 100 giurati viene domandato se, secondo loro, l'azione si è poi conclusa con un gol o no.
4. ovviamente più ogni occasione da rete è stata plausibilmente pericolosa, più grande il sarà in numero di risposte positive che otterrà. Poniamo che 70 giurati su 100 ipotizzino che una certa azione si sia conclusa con un gol: in quel caso la squadra che attacca maturerà 70 punti.
5. Le azioni che poi effettivamente si sono concluse con un gol anche nella realtà porteranno sempre 100 punti alla squadra che ha segnato, indipendentemente dal voto dei giurati, ma andranno comunque mostrate alla giuria assieme alle altre, altrimenti alla lunga i giurati capiranno che solo le azioni che non si sono concluse positivamente vengono proposte.

Una volta concluse queste valutazioni si potrà assegnare la "vittoria ai punti".

Se la squadra A ha realizzato un gol e avuto un'occasione in cui il 50% dei giurati ha ipotizzato che si sarebbe potuto segnare un gol, maturerà 150 punti. Mentre la squadra B senza gol, ma con tre occasioni da 90%, matura 270 punti e vince "ai punti" la partita. In altri termini si potrà dire con una certa razionalità che "per il gioco espresso", la squadra B avrebbe meritato di vincere, o che la squadra A ha vinto con una certa fortuna.
Anche se poi, a ben vedere, ci sarà sempre un commentatore che ci farà notare che anche gli attaccanti che hanno sbagliato ben tre occasioni da 90% fanno parte della squadra B, e che quindi B ha perso con merito, o che le tre parate strepitose del portiere della squadra A sono state effettuate pur sempre da un giocatore della squadra A (il portiere, appunto) e che pertanto A ha vinto con merito e si ritorna daccapo. Però un'indicazione di massima sul grado di pericolosità offensiva relativa di A e B questo metodo dovrebbe fornirla. Il problema è quello di trovare 100 sfortunati che vogliano vedersi in differita una partita di cui gli importa poco, ma non si può avere tutto!

1 commento:

Marco V. ha detto...

Sarebbe un'idea anche per Catersport. Rinchiudere anche una sola persona dalle 5 alle 8 e fargli vedere la partita, per poi parlarne alle 8 e un quarto.

Oppure possiamo etichettare tutto come menata e tornare a dormire :)