venerdì 24 gennaio 2014

Silvio non esiste

Di Silvio Berlusconi è già stato detto praticamente tutto e il contrario di tutto, da parte dei suoi estimatori, dei suoi detrattori e dei suoi così-così. Però forse c'è ancora un aspetto che è rimasto escluso, o comunque piuttosto trascurato, dalle analisi. Mi riferisco al fatto che, a differenza degli altri uomini politici, Silvio Berlusconi resta fondamentalmente al riparo da ogni critica sulle proprie azioni politiche, da parte dei suoi potenziali elettori, almeno per tutto il periodo lontano dalle elezioni. I suoi potenziali elettori sembrano non pretendere mai nulla di particolare da lui per quattro anni e mezzo, come se non esistesse, tornando ad occuparsi di Berlusconi e del suo partito solo in prossimità del voto.
 
Prendiamo ad esempio la nuova proposta di legge elettorale, il cosiddetto Italicum. La proposta di legge depositata due giorni fa alla Camera, per il momento non prevede le preferenze. Ora, le preferenze piacciono a quasi tutti gli altri partiti e alla stragrande maggioranza dei cittadini, ma non a Silvio Berlusconi e a Forza Italia, che invece dalla trattativa con Renzi hanno ottenuto che l'Italicum si basasse su listini chiusi.

Cioè, in altri termini, Silvio Berlusconi sta facendo passare una scelta che non piace quasi a nessuno, tantomeno ai propri potenziali elettori, ma in questi giorni nessuno se la prende con lui, ma stanno mettendo in croce i suo interlocutori politici che di base non vogliono i listini.

Perché mai nessun commentatore o elettore chiede conto direttamente a Silvio di questa scelta?

Ad esempio molti elettori del PD, e diversi esponenti della minoranza PD, in questi giorni se la prendono con Renzi 1) per aver incontrato un pregiudicato, 2) per aver fatto passare un testo che non prevede le preferenze, 3) per non accettare modifiche alla proposta di legge, se non condivise con Berlusconi.

Alfano e il NCD, hanno firmato il testo alla fine, ma hanno fatto capire a più riprese di non essere d'accordo con l'assenza delle preferenze. Scelta Civica è stata ancora più radicale, non firmando il documento.
Insomma questo aspetto del testo, la mancanza delle preferenze, sembra piacere solo a Silvio Berlusconi. Eppure non c'è nessun potenziale elettore di Berlusconi che alzi il dito e chieda conto al Cavaliere di avere fatto approvare, praticamente da solo, un testo così poco "liberale" da permettere ai partiti di controllare quasi totalmente l'accesso dei candidati in Parlamento. Al punto che il prossimo Parlamento sarebbe composto da una percentuale ancora più alta di "nominati", che non il Parlamento eletto con il Porcellum, come è stato bene spiegato qui.

Perché mai gli elettori PD valutano l'operato dei propri segretari ad ogni piè sospinto, mentre gli elettori di Berlusconi lo ritengono sostanzialmente irresponsabile per quattro anni e mezzo, appassionandosi solo alle sue 2-3 mosse degli ultimi giorni, tipicamente l'abolizione di tasse che ha introdotto lui stesso?

Perché in questi giorni nessuno dei cosiddetti liberali incalza Berlusconi e gli chiede direttamente conto di una scelta tanto illiberale sulla legge elettorale?

Molti non lo incalzano perché lo danno per perso alla democrazia: Silvio è condannato, ha il conflitto d'interessi, eccetera. E invece lui, approfittando di questa carenza di critiche politiche puntuali, vive intoccato (fatti salvi i procedimenti giudiziari) in una sorta di limbo mitico per quattro anni e mezzo, poi tipicamente si inventa un paio di mosse a sorpresa nelle ultime settimane e alla fine ottiene sempre un risultato al di sopra delle aspettative. Vediamo se ci riuscirà anche questa volta in condizioni oggettivamente molto difficili.

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