sabato 1 marzo 2014

L'ora dell'amore

Un parquet
La storia è stata racconta abbastanza bene in questo articolo dell'Espresso e in altri del Fatto quotidiano linkati sotto. Ma mi sia consentito un piccolo riepilogo (con sei personaggi in cerca di autore).

A) C'è il direttore dell'Ora della Calabria, Luciano Regolo (1), che vuole fare il proprio lavoro: pubblicare un articolo in cui si segnala che un certo Andrea Gentile (2), è indagato nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette "consulenze d’oro" all’Asp di Cosenza.

B) Andrea Gentile, l'indagato, è figlio del senatore (del Nuovo Centrodestra) Antonio Gentile (3) coordinatore regionale del proprio partito.

C) A questo punto salta fuori Umberto De Rose (4) il presidente di Fincalabra (Società Finanziaria Regionale per lo Sviluppo Economico della Calabria) il cui capitale è totalmente detenuto dalla Regione Calabria, che è anche lo "stampatore" dell'Ora della Calabria, che chiama l'editore del giornale, Alfredo Citrigno (5) ingiungendogli di fare pressione sul direttore per togliere la notizia (siamo nella notte tra il 18 e il 19 febbraio).

D) Direttore ed editore (che pure tenta di far cambiare idea al direttore, come riporta il direttore in una conferenza stampa il giorno dopo) non recedono, ma il giornale non arriva in edicola, guarda caso, per un guasto alle rotative di De Rose.

E) Matteo Renzi (6) nomina sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, il sen. Antonio Gentile.

Suggerisco a tutti, specie quelli che fanno del "pubblico" una religione ("acqua pubblicaaa!" "scuola pubblicaaa!" "uallera pubblicaaa!") di ascoltare con attenzione la telefonata di un presidente di una società a capitale totalmente pubblico e poi di farsi qualche domanda (magari pensando anche alle società a controllo pubblico del Comune di Roma).

Io poi una domanda me la faccio: ma chi l'ha voluto uno che parla e ragiona come De Rose (ribadisco: ascoltare la telefonata, please) a capo della Fincalabria? Nomi e cognomi!

Ah no, ce n'è una seconda: cosa farà ora Matteo Renzi? P.S.: grazie a Marta M. per avermi segnalato il caso. Alberto N. mi dice che si tratta di una storia di amore paterno, da cui il titolo di questo post.

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